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Welcome to the wild,no heroes and villainsWelcome to the war,we've only begun

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Welcome to the wild,
no heroes and villains
Welcome to the war,
we've only begun


Siriamine, figlia di Atena, sorseggiava il suo tè nero mentre leggeva un libro italiano, "Oliva Denaro". Indossava un completo viola plum aderente, con ricami di foglie di alloro sul colletto. La sua postura era dritta, spezzata solo dal volto rivolto verso le cosce dove teneva il libro.

A fianco di Siriamine, Iria, nella stessa posizione, indossava un completo identico color popeline. Le due ragazze avevano stretto subito amicizia, formando un'alleanza che andava oltre all'odio derivante dai rispettivi genitori divini.

Axel, insieme a Peter e Mike, erano seduti su un divanetto in pelle, con le braccia conserte al petto, mentre aspettavano che tutti si radunassero. Quest'ultimo giocava con una penna stilografica, sperando che l'attesa passasse più velocemente.

Satine era seduta nella poltrona più distante rispetto al centro della stanza. Vista la necessità di avere una visione completa del piano, si era posizionata lì. Aveva la gamba sinistra piegata, con il piede sotto la coscia destra, la schiena rigida e il gomito sinistro poggiato sul bracciolo, con le dita distese che sostenevano il suo volto. Lo sguardo era fisso sul tavolino, dove c'erano dei semplici fogli bianchi e una cartina geografica. Il respiro era profondo, le labbra socchiuse e bagnate.

L'agonia dell'attesa di Naska era palpabile, e per una volta desiderava che lui uscisse dalla sua stanza e la raggiungesse. O meglio, desiderava che lui li raggiungesse. Dopo il loro ultimo incontro di qualche giorno prima, non si erano più rivolti la parola, limitandosi a qualche sguardo furtivo. Sì, un'occhiata segreta e duratura di svariati minuti, dove l'odio non era la prima intenzione. Ma non l'avrebbero mai ammesso al mondo in quel momento.

- Naska è morto? - chiese Ashen, la ragazza asiatica, mentre guardava fuori dalla finestra principale. Davanti a lei si estendeva una ripida discesa, ricoperta di fitta vegetazione incantata e circondata da filamenti argentei. Il cielo aveva lo stesso colore pacifico del suo vestito in seta, che le fasciava il busto in un morbido drappeggio.

Peter, sicuro di sé, la guardò con occhi incantati. Gli sembrava di vedere la fata turchina incarnata, se solo fosse esistita come figura umana. - Ieri sera lo era. - disse. Tutti lo osservarono speranzosi di un seguito. Aveva aperto una conversazione senza specificare nulla. - Gli avevo chiesto una cosa personale, che non specificherò, e non voleva rispondere. - continuò sotto soggezione.

Ashen si rivolse a Satine con un furtivo sguardo. - Tu sai qualcosa? - chiese.

- Io? - rispose Satine, sorpresa.

- Sì, sei quella con cui parla di più dopo Mike. - precisò Ashen.

Il ragazzo asiatico intervenne subito. - Solo che con me parla di armi, con te sicuramente di altro. -

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