Deserto di ghiaccio

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Più la carovana si avvicinava a destinazione, più il clima si faceva freddo. Ben presto dovettero indossare abiti più caldi e coprire anche i cavalli con alcune coperte per non far ammalare le povere bestiole.
Artica sopportava il freddo molto meglio degli altri, ma avrebbe dato qualsiasi cosa per avere la sua pelliccia invernale.
Forse Evans non aveva mentito, dato che era piena primavera ma sembrava gennaio.

"Copriti, ragazzo, ti prenderai un raffreddore" Brendan mise una spessa coperta di lana su Connor, che si soffiava aria calda sulle mani e se le strofinava insieme.
"Tuo padre mi ammazza se ti succede qualcosa, è già tanto se ti ha fatto partire" concluse con un sorrisetto, cercando di sdrammatizzare. Connor lo ringraziò e si avvolse come un bruco nel bozzolo.

"Ora come ora è un bene che io abbia dimenticato il rasoio a casa" Si avvicinò alla fidanzata, intenta ad affilare la lama della sua ascia "Guarda, mi sta ricrescendo la barba. Almeno la mia faccia sarà riscaldata"
Poi le ammiccò "La barba ha un certo fascino"

"Dovrai aspettare almeno un'altra settimana per averne una come si deve, anche se corta" Rispose lei con un sorriso, porgendogli una sciarpa "Intanto mettiti questa"

"Grazie amore"

Le montagne erano ancora lontane, ma il gruppo era correntemente preoccupato da una massa di nubi tremendamente spesse e scure in lontananza.

E poche ore dopo...

"MA CHE CAZZO È, IL DILUVIO UNIVERSALE??" Uno dei cacciatori urlò mentre faceva galoppare i cavalli sotto la violenta pioggia per trovare un possibile riparo in una foresta vicina.

"Siamo fradici qui dietro!!" Brendan gridò in mezzo allo scrosciare "Trovato qualcosa??"

L'altro uomo rispose che l'unico posto decente era in una parte più fitta della foresta, ma comunque la pioggia filtrava attraverso i rami. Inoltre, stare sotto gli alberi durante un temporale era pericoloso, con i frequenti fulmini.
Artica scrutò la zona con gli occhi socchiusi, cercando di farsi venire un'idea mentre entravano in quella radura...
Niente caverne, niente città nelle vicinanze, non avevano molta scelta. Dato che la situazione non era già abbastanza grave, le coperte erano bagnate, non c'era modo di riscaldarsi, se l'intento della Setta era far morire di polmonite la gente, avrebbe funzionato di sicuro.
Si guardò le mani e sbatté le palpebre, realizzando qualcosa.

"Zio ho un'idea!" Esclamò, strofinandosi i palmi.

A parte il primo attacco, non aveva mai provato a fare qualcosa di così grande prima, ma valeva la pena provare. Dopo una rincorsa e un salto per decollare, iniziò a spargere la sua magia tutt'intorno alla radura, passando da un albero all'altro come un ragno che crea la ragnatela. Solo che non erano fili di seta, ma spesse lastre di ghiaccio che formava poco a poco.

"Ragazzo, fattelo dire: sposala" un altro membro del gruppo diede una gomitata a Connor con un sorriso d'intesa.
Era stata una grande idea, ma non appena lei ebbe finito di costruire quell'ampio tetto improvvisato per i suoi compagni di viaggio e messo i piedi per terra, cadde in ginocchio, ansimando.

"Non riesco a muovermi... !"

"Aspetta! Ti prendo io!" Brendan prese in braccio sua nipote e la fece sedere dentro uno dei carri "Riposati. Hai usato troppa energia in una sola volta"
Poi andò a frugare tra le casse di provviste insieme agli altri e sospirò di sollievo nel trovarne quanto bastasse per coprire lei e sé stesso.

"Un problema risolto... Ma fa ancora freddo" Accendere un fuoco sarebbe stato l'ideale, ma la maggior parte della legna era bagnata e nessuna pietra focaia o bastoncini sfregati insieme avrebbero funzionato su legna fradicia.
L'unica opzione era stare vicini e coprirsi, anche stando vicini ai cavalli per avere più calore possibile.

Children Of Myths, Atto Primo: ScoziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora