Artica aveva dato un calcio nello stomaco di un adepto e gli aveva conficcato la lama nel cranio prima che questo si rialzasse mentre si faceva strada verso l'ingresso della caverna con alcuni soldati appena tornati dal bosco dopo essersi occupati di tutti i gruppi di ricognizione.
Eljin stava combattendo alla base con alcuni dei suoi uomini, Saraide e Riannon guardavano le spalle di Connor che aveva trovato un luogo sicuro e ben nascosto per sparare e coprire le sue amiche.
Le fate di Brigid combattevano sia a terra che dall'alto e addirittura incantavano le lame e le frecce per renderle roventi e fare più danno, mentre Evans preferì restare a sparare sfruttando il terreno roccioso e aspro per nascondere sé stesso e i suoi soldati e cogliere di sorpresa i nemici.
La giovane Neivers aveva cominciato a dare segni di affaticamento e respiro pesante una volta finalmente giunta alla bocca della caverna ghiacciata, ma aveva semplicemente stretto i denti e si era buttata dentro insieme ai soldati umani e qualche Fata giunti lì per aiutarla.
Fuori dalla caverna, Connor sorrise nel vedere che la sua amata era entrata, sarebbe stato solo questione di tempo. Tempo che dovevano farle guadagnare.
Ricaricò il fucile in fretta e furia e poi prese la mira per sparare di nuovo ai nemici, finché non vide uno di loro colpire Evans alla spalla e al braccio che ancora gli dolevano per il colpo da rinculo subito il giorno prima.Uscì allo scoperto con il fucile in mano e si mise a correre in mezzo alla battaglia verso il luogo dove Evans era caduto e poi premuto per terra proprio sulla spalla dolorante dal sadico adepto.
Connor prese bene la mira, richiamò la sua attenzione con un grido e sparò, colpendolo in pieno petto.
"Evans!" Il ragazzo andò a controllare l'uomo che si teneva la spalla "Jacob, Artica è entrata. Ti porto al sicuro"
"No, ragazzo, posso ancora combattere!"
"Non dica stronzate e si appoggi a me!"
Una voce femminile fischiò pochi metri più avanti "Fermi dove siete!" Entrambi videro un pugnale saettare poco distante dai loro nasi e prendere in pieno un secondo adepto che stava per assalirli.
"McFadden! Ti copriamo noi, voi salite su!" Saraide, Riannon e altri soldati li protessero e guidarono finchè non furono tutti e due dentro la caverna, dietro un paio di massi che li avrebbero tenuti nascosti.
"Bada a lui, noi torniamo lì sotto!" le due Sidhe si ributtarono nella mischia mentre Jacob si metteva seduto e controllava la spalla.
"Merda..."
"Il capitano è ferito al braccio!" Uno dei soldati vide una piccola chiazza di sangue che l'uomo premette a denti stretti e respiro affannoso, continuando ad imprecare.
Dentro, Artica e le altre si erano accorti di non essere più soli ma tirarono un sospiro di sollievo non appena si resero conto che erano alleati.
"Vai!" Connor indicò le varie gallerie "Non pensare a noi, ora concentrati su quello che devi fare!""Fai attenzione, mo ghrà!" Artica e il piccolo gruppo si diresse verso la parte più interna della cava.
"Quanto dista il pilastro, Miss Neivers?" Uno dei soldati la affiancò, guardingo.
"Credo sia più vicino di quanto pensassi..." Come sempre, doveva fidarsi del proprio respiro e del talismano, che non aveva smesso di vibrare un secondo da quando si erano arrampicati sopra lo Sgùrr Biorach.
"Copritemi!" Artica si lanciò dentro un cunicolo con sei compagni al seguito, questi la tenevano al sicuro e combattevano non appena trovavano qualche nemico che li potesse intralciare, per farle risparmiare le forze.
Lei invece dava le indicazioni su dove andare, sempre seguendo il peggiorare del proprio respiro man mano che si avvicinavano sempre di più.
STAI LEGGENDO
Children Of Myths, Atto Primo: Scozia
Fantasy(IN NUOVA REVISIONE) Nel diciottesimo secolo, Artica Neivers, una mezza Fata Scozzese, scopre che una terribile stregoneria sta affliggendo la sua terra e ovunque la Magia sia stata indebolita dalle mani dell'umanità. Con un'ascia in mano e una Piet...