Due Matriarche

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AVVERTENZE: IN QUESTO CAPITOLO SONO MENZIONATI TEMI FORTI



A Cruachàn Aigle, ogni membro della Setta aveva cominciato a preoccuparsi. Sebbene avessero piantato decine di pilastri dalla morte di Beira Cailleach, le perdite non erano da sottovalutare. Questo la Strega lo sapeva benissimo e per questo si era ritirata nel santuario ove si poteva connettere a qualsiasi pilastro, volendo anche per parlare ai suoi stessi adepti.

"Mi dispiace, Mia Signora..." risuonò una voce maschile nella testa della donna "Non avevamo previsto sarebbe giunta fino qua. Nemmeno ci scappasse uno schiavo..."

Anche se non la poteva fisicamente vedere, l'adepto ne percepiva lo sguardo severo addosso. Costui cambiò immediatamente tono di voce "Non disperi, Mia Signora. Ho promesso mi sarei riscattato, e intendo farlo. Tenterò con un approccio diverso per portarvela o comunque imprigionarla"

"Sei uno dei miei più fedeli seguaci, per anni hai servito la nostra causa e confido sia tutto sotto controllo. Non deludermi"

"Si, Mia Signora. Sarà fatto"

La Strega sospirò e si passò una mano sotto la maschera. Quella ragazzina si stava rivelando una spina nel fianco molto più fastidiosa del previsto, ma se tutto fosse andato secondo i piani, avrebbe raggiunto tutti gli altri e non avrebbe più avuto problemi.

"Mia Signora...?" Un'ancella entrò, con fare turbato e assai inquieto "Mia Signora, è richiesta nella sala principale"

La Profetessa sbatté le palpebre e chiese se fossero altri soldati venuti a fare rapporto, ma l'ancella strinse le labbra e scosse la testa lentamente. "La prego, prima che i Finfolk più anziani e la Matriarca si mettano a sbranare qualcuno. È furibonda"

"... Dannazione. Porta via tutte le ancelle e i soldati più giovani immediatamente"

Borbottò una serie di ingiurie e ripeté l'ordine a ogni guardia della fortezza sotterranea mentre si portava nella sala del trono: una cava decorata con motivi a serpente nel ghiaccio nero ed una gigantesca statua di Crom Cruach dello stesso materiale proprio sopra il suo trono.
Si sedette e poi fece segno di fare entrare gli assai indesiderati ospiti.

Un gruppo di Finfolk adulti, nel loro travestimento umano, marciò dentro la sala con a capo una donna dai lunghi capelli neri con un ciuffo che le pendeva tra gli occhi. Il viso era anche bello e fine, tuttavia aveva gli occhi dalla sclera nera e iride bianco e si potevano intravedere i denti simili ad aghi sotto le labbra carnose.

"Disgraziata!" Tuonò questa "Come hai osato mandare i MIEI figli a morire senza interpellarmi?!"

"Sempre garbata, Matriarca Nessa"

"Sta zitta!" La Matriarca mutò nella sua forma mostruosa, i capelli lisci erano diventati più simili ad alghe e mucillagine marina, il bel volto ormai irriconoscibile e il ciuffo di capelli era diventato un'esca luminosa come quella dei pesci abissali.

"Dacci una buona ragione per non sbranarti qui e ora" ringhiò, pronta a saltare addosso alla Strega, ma venne fermata da una parete ghiacciata che si erse tra le due.

"Lord Crom mi ha suggerito di mandare i tuoi figli a catturare quella ragazzina, vista la situazione abbastanza critica"

Un Finfolk maschio alzò gli occhi alla statua del serpente marino sopra il trono scavato nella pietra "Vorrei sapere perché comunica i suoi piani ad una mortale e non a noi, la sua stessa Corte, o a Nessa, la prima di noi che lo invocò"

"Perché io ho trovato l'Occhio ed è quasi un secolo che lavoro per il Suo ritorno" Alzò un sopracciglio da sotto la maschera "Non mi sembra che voi, a parte quella volta di tanti anni fa, abbiate fatto qualcosa di concreto... A parte fare le vostre mansioni private coi prigionieri"

Children Of Myths, Atto Primo: ScoziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora