“𝐈𝐟 𝐭𝐡𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐫𝐬 𝐰𝐞𝐫𝐞 𝐞𝐝𝐢𝐛𝐥𝐞
𝐚𝐧𝐝 𝐨𝐮𝐫 𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭𝐬 𝐰𝐞𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐯𝐞𝐫 𝐟𝐮𝐥𝐥,
𝐜𝐨𝐮𝐥𝐝 𝐰𝐞 𝐥𝐢𝐯𝐞 𝐰𝐢𝐭𝐡 𝐣𝐮𝐬𝐭 𝐚 𝐭𝐚𝐬𝐭𝐞?”New York aveva decisamente conquistato il nostro cuore.
Era una città magica per così tanti motivi e noi avevamo deciso di restarci un giorno ancora, una notte ancora.
A dirla tutta, l'idea di trattenerci era stata di Harry, ma non potevo certo dirmi delusa.Stargli vicino, ultimamente, cominciava ad essere più impegnativo del previsto.
Se da un lato vedevo un uomo che teneva a me tanto quanto io tenevo a lui, dall'altro vedevo un uomo che, invece, restava sulle sue, un uomo che temeva di fare un passo falso, un uomo che non aveva esattamente intenzione di sbilanciarsi. Il che mi sembrava piuttosto strano perché, fin da quando l'avevo conosciuto, Harry si era dimostrato tutto meno che una persona intimorita dal rischio, dall'inaspettato.
Quanto ci volessimo era ormai ben chiaro, ne avevamo parlato più volte dopo l'accaduto a Santa Monica, c'erano stati dei baci e qualcosa in più.
Harry aveva preferito aspettare – ed io ero stata più che d'accordo con lui – che fossimo sobri per andare oltre, ma sobri lo eravamo ormai da giorni, eppure lui non aveva accennato a voler andare oltre.
A volte mi era difficile capirlo, i suoi comportamenti erano contraddittori e non volevo apparire pesante, così evitavo di farglielo notare e lo tenevo per me, ma diventavo sempre più impaziente, giorno dopo giorno.
Il nostro tempo insieme stava giungendo al termine ed io avevo bisogno di lui, ne avevo bisogno prima di dirgli addio, ne avevo bisogno prima che fosse troppo tardi.Allora provavo a dirmi che, forse, per lui non era lo stesso.
Forse lui non aveva bisogno di me tanto quanto io ne avevo di lui, forse non mi voleva tanto quanto io volevo lui, forse ricordavo la nostra esperienza a Santa Monica diversamente da come lui la ricordava e forse era stata deludente per lui.
La verità è che non potevo saperlo e se lui non parlava chiaramente, se continuava a lanciarmi segnali contrastanti, non avrei mai potuto capirlo.
Perché se mi avesse detto che di me non voleva saperne, a quel punto avrei già fatto pace con me stessa e avrei dimenticato quanto ardentemente lo desiderassi.
Ma non era così, quel che mi aveva detto e quel che ogni giorno faceva per me e con me, dimostrava tutt'altro.Cercai di scacciar via ogni pensiero e presi un profondo respiro, rivolsi poi uno sguardo verso lo specchio e passai delicatamente i palmi delle mani sulla stoffa del mio abito, eliminando così le pieghe già di per sé quasi inesistenti.
Era lungo fino a metà polpaccio, aderente in tutti i punti giusti, con le maniche lunghe e uno spacco che partiva poco sotto l'orlo laterale dei miei slip in pizzo bianco. Il tessuto era interamente color crema, tappezzato da centinaia di minuscoli diamantini luccicanti. Era, a mani basse, l'abito più bello ed elegante che avessi mai indossato.Qualche ora prima, nel tardo pomeriggio, Harry era uscito a fare una passeggiata, lasciandomi così tutto il tempo di fare un bagno caldo e lavare i capelli.
Al suo ritorno aveva due sacchetti tra le mani, uno dei quali per me, contenente il vestito che ora indossavo.
E, forse, il fatto che a regalarmelo fosse stato proprio lui, lo rendeva ancora più speciale ai miei occhi.
Inizialmente ne fui sorpresa, non capivo il motivo di un regalo tanto importante, poi mi parlò della cena organizzata per quella sera, di quanto elegante fosse il posto in cui saremmo andati e non feci altre domande, mi limitai a ringraziarlo perché, come al solito, mi fidavo di lui ed ero curiosa di scoprire che sorpresa avesse in serbo stavolta.
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𝐋𝐞𝐭 𝐈𝐭 𝐁𝐞 𝐌𝐞
Fanfiction«Ora e per sempre, lascia che sia io.» ______________________________________________ Ad undici anni di distanza, Matilda realizza di essere ancora smarrita nello stesso, maledetto, labirinto. Dopo essere fuggita dalla famiglia che l'ha costretta a...