32. Farei di tutto per lui

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“𝐀𝐧𝐬𝐰𝐞𝐫 𝐭𝐡𝐞 𝐩𝐡𝐨𝐧𝐞
«𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲, 𝐲𝐨𝐮'𝐫𝐞 𝐧𝐨 𝐠𝐨𝐨𝐝 𝐚𝐥𝐨𝐧𝐞,
𝐰𝐡𝐲 𝐚𝐫𝐞 𝐲𝐨𝐮 𝐬𝐢𝐭𝐭𝐢𝐧' 𝐚𝐭 𝐡𝐨𝐦𝐞 𝐨𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐟𝐥𝐨𝐨𝐫?
𝐖𝐡𝐚𝐭 𝐤𝐢𝐧𝐝 𝐨𝐟 𝐩𝐢𝐥𝐥𝐬 𝐚𝐫𝐞 𝐲𝐨𝐮 𝐨𝐧?»
𝐑𝐢𝐧𝐠𝐢𝐧' 𝐭𝐡𝐞 𝐛𝐞𝐥𝐥 𝐚𝐧𝐝 𝐧𝐨𝐛𝐨𝐝𝐲'𝐬 𝐜𝐨𝐦𝐢𝐧' 𝐭𝐨 𝐡𝐞𝐥𝐩,
𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐝𝐚𝐝𝐝𝐲 𝐥𝐢𝐯𝐞𝐬 𝐛𝐲 𝐡𝐢𝐦𝐬𝐞𝐥𝐟,
𝐡𝐞 𝐣𝐮𝐬𝐭 𝐰𝐚𝐧𝐭𝐬 𝐭𝐨 𝐤𝐧𝐨𝐰 𝐭𝐡𝐚𝐭 𝐲𝐨𝐮'𝐫𝐞 𝐰𝐞𝐥𝐥.”

«Mi passeresti il latte? Stamattina sono insaziabile

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«Mi passeresti il latte? Stamattina sono insaziabile.» La risata di Julia mi riportò tra di loro, ricambiai il suo sorriso e poi le passai il cartone di latte, spostando infine lo sguardo su Kay e Gabs, che ancora assonnati si godevano i loro cookies inzuppati nel latte al cioccolato.
«Grazie,» il suo sguardo sostò su di me per un secondo in più del solito, assottigliò gli occhi e corrugò la fronte, «stai bene?» mimò con le labbra. Annuii.

«Pensavo che potremmo uscire.» Affermai, e tutti gli occhi furono puntati su di me.
Makayla mi sorrise.

«Sì! Fuori c'è il sole.» Disse indicando, con il manico del cucchiaio, il cielo insolitamente limpido al di fuori della finestra.

«È una buona idea,» concordò Lia, «in centro c'è il mercato, magari potremmo fare una passeggiata lì e poi andare in spiaggia. Riusciremmo a tornare a casa per l'ora di pranzo.» Propose, mantenendo la sua attenzione più su di me, che sui bambini.

«Oppure,» sollevai un indice e alternai lo sguardo tra Gabriel e Makayla, «potremmo ordinare d'asporto e pranzare in spiaggia.»

«Sì, mamma!» anche Gabriel sembrò svegliarsi a quella proposta, così terminammo di fare colazione e ci preparammo per uscire, coprendoci adeguatamente per non gelare una volta arrivati in spiaggia.

Avevo come l'impressione che fosse passata un'eternità dall'ultima volta in cui ero stata al mercato, eppure amavo andarci, ma le mie mattinate spesso consistevano in commissioni rapide e lavoro, per cui raramente avevo l'occasione di andarci.
Oppure, se ce l'avevo, me ne dimenticavo completamente e finivo per fare tutt'altra cosa, quindi ero felice che Lia l'avesse proposto.

Prima di uscire, come ogni altro giorno nell'ultimo mese e mezzo, all'incirca, tentai di mettermi in contatto con Harry.
A quel punto la mancanza di una sua risposta era diventata a dir poco preoccupante e non sapevo che altro fare.
Anche parlargli e sistemare le cose era passato completamente in secondo piano, volevo soltanto che si facesse vivo, che mettesse a tacere i pensieri negativi nella mia mente. Avevo bisogno che stesse bene.
Però, per quella che mi sembrò la milionesima volta, quegli squilli andarono avanti all'infinito, con me che speravo e pregavo di riuscire a sentire la sua voce ad un certo punto. Ma non fu così.

𝐋𝐞𝐭 𝐈𝐭 𝐁𝐞 𝐌𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora