15. Ci siamo solo io e te

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“𝐘𝐨𝐮 𝐝𝐨𝐧'𝐭 𝐡𝐚𝐯𝐞 𝐭𝐨 𝐠𝐨, 𝐲𝐨𝐮 𝐝𝐨𝐧'𝐭 𝐡𝐚𝐯𝐞 𝐭𝐨 𝐠𝐨 𝐡𝐨𝐦𝐞.
𝐎𝐡, 𝐭𝐡𝐞𝐫𝐞'𝐬 𝐚 𝐥𝐨𝐧𝐠 𝐰𝐚𝐲 𝐭𝐨 𝐠𝐨,
𝐈 𝐝𝐨𝐧'𝐭 𝐛𝐞𝐥𝐢𝐞𝐯𝐞 𝐭𝐡𝐚𝐭 𝐭𝐢𝐦𝐞 𝐰𝐢𝐥𝐥 𝐜𝐡𝐚𝐧𝐠𝐞 𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐦𝐢𝐧𝐝.
𝐈𝐧 𝐨𝐭𝐡𝐞𝐫 𝐰𝐨𝐫𝐝𝐬
𝐈 𝐤𝐧𝐨𝐰 𝐭𝐡𝐞𝐲 𝐰𝐨𝐧'𝐭 𝐡𝐮𝐫𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐚𝐧𝐲𝐦𝐨𝐫𝐞
𝐚𝐬 𝐥𝐨𝐧𝐠 𝐚𝐬 𝐲𝐨𝐮 𝐜𝐚𝐧 𝐥𝐞𝐭 𝐭𝐡𝐞𝐦 𝐠𝐨.
𝐘𝐨𝐮 𝐜𝐚𝐧 𝐥𝐞𝐭 𝐢𝐭 𝐠𝐨,
𝐲𝐨𝐮 𝐜𝐚𝐧 𝐭𝐡𝐫𝐨𝐰 𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐲 𝐟𝐮𝐥𝐥 𝐨𝐟 𝐞𝐯𝐞𝐫𝐲𝐨𝐧𝐞 𝐲𝐨𝐮 𝐤𝐧𝐨𝐰, 𝐲𝐨𝐮 𝐜𝐚𝐧 𝐬𝐭𝐚𝐫𝐭 𝐚 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐥𝐲
𝐰𝐡𝐨 𝐰𝐢𝐥𝐥 𝐚𝐥𝐰𝐚𝐲𝐬 𝐬𝐡𝐨𝐰 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞.
𝐘𝐨𝐮 𝐝𝐨𝐧'𝐭 𝐡𝐚𝐯𝐞 𝐭𝐨 𝐛𝐞 𝐬𝐨𝐫𝐫𝐲
𝐟𝐨𝐫 𝐝𝐨𝐢𝐧𝐠 𝐢𝐭 𝐨𝐧 𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐨𝐰𝐧.”

📌 𝐌𝐚𝐭𝐢𝐥𝐝𝐚'𝐬 𝐏

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📌 𝐌𝐚𝐭𝐢𝐥𝐝𝐚'𝐬 𝐏.𝐎.𝐕.

«Non credi sia ora di svegliarsi, Matilda?» i miei occhi erano chiusi, ma mi sentii impallidire e il sangue mi si gelò nelle vene al suono della sua voce.
Il mio battito cardiaco schizzò alle stelle e, pian piano, sentii i suoi passi farsi sempre più vicini. Ma dove mi trovavo?

Spaventata, provai ad aprire gli occhi, ma fu come sprofondare in un buco nero.
Mi ritrovai faccia a faccia con quella parete a cui, per anni, ero stata attaccata durante la notte, sperando che Wesley e Dakota non si svegliassero, decidendo di sfogare su di me qualsiasi frustrazione provassero in quel momento.
Non riuscivo a capire perché mi trovassi lì, non riuscivo a capire perché avessi fatto ritorno in quella casa, non riuscivo a capire perché il tempo sembrasse essere di colpo tornato indietro.

«Sappiamo che sei sveglia, Matilda.» C'erano entrambi.

«Ti sei messa a giocare alla famiglia del mulino bianco con degli sconosciuti? È adorabile, sul serio, ma forse hai dimenticato che tu una famiglia ce l'hai già.» Avrei voluto rispondere, urlare che loro per me una famiglia non lo erano mai stati. Ma avevo troppa paura perfino per emettere un solo respiro.
«Apri gli occhi, Matilda. Voltati. Siamo qui.»

«No.»

«Non ti libererai mai di noi.»

«N-No!» singhiozzai, inconsapevole di star piangendo ormai da minuti.
«Non siete qui! Io non sono qui!» mi rannicchiai sotto le coperte, come quando da bambina speravo potessero tenermi al sicuro dai due mostri con cui vivevo, ma tutto ciò che ottenni in risposta furono delle grasse risate.

𝐋𝐞𝐭 𝐈𝐭 𝐁𝐞 𝐌𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora