«Ora e per sempre, lascia che sia io.»
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Ad undici anni di distanza, Matilda realizza di essere ancora smarrita nello stesso, maledetto, labirinto.
Dopo essere fuggita dalla famiglia che l'ha costretta a...
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Era ormai diventata un'abitudine.
Io ed Harry sdraiati sul divano, mentre sullo schermo, dall'altro lato del telefono – e del pianeta – c'erano i miei bambini e Lia. Non c'era giorno o sera in cui non ci sentissimo e se, per qualche ragione, Harry non era presente ed ero sul punto di chiudere la videochiamata, prendevano a chiedermi di lui e non si arrendevano finché non lo vedevano fare capolino per partecipare alla chiamata. E se da una parte mi faceva immensamente piacere, dall'altra non riuscivo a fare a meno di pensare che, forse, farli affezionare così tanto a lui non era stata un'idea poi così saggia. I giorni passavano e presto sarei tornata a Weymouth. Non avevo la più pallida idea di come sarebbero andate le cose con Harry, né volevo pensarci, ma ero certa che la magia tra di noi sarebbe stata spazzata via dalle nostre vite parallele.
«Buonanotte mammina, buonanotte Harry!» furono le vocine di Gabs e Kay a distogliermi dai miei pensieri, così fui svelta a riportare il sorriso sulle mie labbra e mandai loro un bacio virtuale.
«Buonanotte, amori miei. Ci vediamo presto! Fate sogni d'oro.»
«Buonanotte, piccolini.» Quando anche Harry avvicinò le labbra allo schermo per un bacio della buonanotte virtuale, mi resi conto di quanto effettivamente si fossero affezionati gli uni agli altri e sentii il mio cuore sgretolarsi all'idea che, di lì a poco, quelle chiacchiere serali non ci sarebbero state più. Non ci sarebbero stati i bacini della buonanotte, non avrei sentito ridere i miei figli assieme ad Harry, non li avrei mai vissuti contemporaneamente come ormai da troppo tempo, seppur inconsciamente, sognavo.
«Notte, piccioncini!» ci prese in giro la mia migliore amica.
«Notte, notte.» Sorrisi.
«Notte, Lia.» Quando chiusi la chiamata, d'istinto sospirai e posai il cellulare sulla mia pancia, puntando lo sguardo al soffitto. Per un paio di secondi sentii gli occhi di Harry bruciare su di me. «Tutto bene?» domandò seguendo la traiettoria del mio sguardo, prendendo a fissare il soffitto assieme a me.
«Mhm.» Mugolai. Per quanto io ed Harry parlassimo e condividessimo ogni cosa, sentivo di non poter condividere quel che stavo provando in quel momento. I miei bambini mi mancavano terribilmente e non vedevo l'ora di riabbracciarli, di risentire il loro dolce profumo, di svegliarli ogni mattina e dar loro la buonanotte con ore di coccole. Allo stesso tempo, però, ero terrorizzata all'idea di lasciarmi Harry alle spalle, perché non volevo perderlo. Avrei voluto dirgli quanto fosse bello per me ascoltarlo parlare con i miei bambini, vederli sorridere ad ogni sua buonanotte, ma non potevo.