«Ora e per sempre, lascia che sia io.»
______________________________________________
Ad undici anni di distanza, Matilda realizza di essere ancora smarrita nello stesso, maledetto, labirinto.
Dopo essere fuggita dalla famiglia che l'ha costretta a...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Guardati attorno, Matilda.
Lo feci, volsi il viso verso la mia destra e il sole penetrava attraverso le tende mosse dalla leggera brezza mattutina, scaldando il mio corpo. La luce del sole a Meeru Island era completamente differente da quella londinese, ed in quel momento abbracciava la pelle di Gabriel e Makayla, che ancora dormivano come due angioletti in quell'immenso letto matrimoniale, tra me ed Harry.
Eravamo arrivati alle Maldive il pomeriggio precedente e avevamo trascorso la sera tutti insieme nel lettone, a chiacchierare fino a tarda notte, fino a crollare tra le braccia di Morfeo. Era stato surreale. Svegliarmi al mattino così, con Harry e i miei bambini nel letto, era decisamente il modo migliore per cominciare una giornata ed era, senza dubbio, il modo perfetto per cominciare quella giornata.
Harry non scherzava quando aveva detto che non avremmo aspettato. Non erano trascorse neppure tre settimane, eppure noi ci trovavamo alle Maldive con tutte le persone a noi care e nel giro di qualche ora saremmo stati marito e moglie. Mi ritrovai a sorridere tra me e me al sol pensiero.
Avevamo deciso di sposarci a Meeru Island perché era un resort con spiaggia privata. Non avevamo in mente di celebrare il nostro matrimonio con sontuosi festeggiamenti e una marea di invitati, a noi bastava che ci fosse chi contava davvero. Non stavamo facendo le cose nel modo più tradizionale, avevamo letteralmente trascorso la notte prima delle nozze insieme e ci saremmo sposati in spiaggia. Mio papà mi avrebbe accompagnata all'altare, Lia avrebbe celebrato le nozze, mentre Gabriel e Makayla avrebbero portato le fedi fino all'altare. Ray sarebbe stato il mio testimone, Naoko quello di Harry.
E sapevo per certo che quel giorno non ci sarebbe mancato assolutamente nulla. Ci sarebbe stato un posto per ogni persona importante. Jonny, Lia, Anne, Gemma, Desmond, Ezra, i Memphis Eye, Ray, Naoko e la sua famiglia. E ci sarebbe stato un posto anche per Luna, avremmo lasciato un posto vuoto lì per lei, in prima fila.
«Buongiorno, moglie.» La voce roca e assonnata di Harry mi distolse dal mio sogno ad occhi aperti e sorrisi quando lo vidi tirarsi su, per tenersi su un gomito, mentre mi guardava.
«Non siamo ancora sposati.» Sussurrai, prendendolo in giro. Il riccio accennò un sorriso e il suo sguardo cadde sui bambini. Lo vidi rilassarsi all'istante e si lasciò ricadere tra le lenzuola candide con un sospiro.
«Dimmi che non sto sognando,» ridacchiò dolcemente, «stiamo per diventare una famiglia.» I suoi occhi tornarono su di me e rabbrividii commossa.
«Non stai sognando,» alle mie parole sentii le braccia di Makayla stringersi appena attorno al mio corpo e sorrisi, «e poi siamo già una famiglia, H.»