XI. Prendi il peso

29 4 4
                                    


Di norma, seguire una sconosciuta nel bel mezzo di una foresta disseminata di creature all'apparenza invulnerabili non sarebbe stata una grande idea, ma, dopotutto, le cose che erano successe negli ultimi giorni erano ben lontane dalla norma.
Era incredibile, ma la persona che Brianna e Ben stavano seguendo era la cosiddetta ciarlatana che il popolo di Meileen voleva cacciare.
Aveva lunghi capelli scuri, lasciati sciolti sulle spalle, e ora oscillavano sulla sua schiena.
"Parlaremo" aveva promesso, dopo essersi presentata come Laurel Valyris "vi aiuterò, ma non possiamo rimanere qui"
Aveva incrociato lo sguardo di Brianna e lei si era accorta di quanto azzurri fossero i suoi occhi.
"Nessuna delle due" aveva aggiunto.
Si era voltata e aveva fatto per incamminarsi, ma Brianna l'aveva fermata.
"Perchè?" aveva domandato "Perchè volete aiutarci? Non ci conoscete"
Laurel si era voltata e l'aveva osservata a lungo prima di parlare.
"Perchè vi ho vista, in quel vicolo, Brianna Orphelin – sì, so chi siete – e ho visto il vostro coraggio. È una dote che apprezzo particolarmente" aveva spiegato e poi le aveva fatto l'occhiolino "in più siamo entrambe malviste dalla città di Meileen, quindi perchè non aiutarci a vicenda? Dovrebbe esserci solidarietà tra le donne, non pensate?"
Quando si era incamminata per davvero, loro l'avevano seguita.
Stavano procedendo verso la foresta, dove Laurel aveva assicurato non sarebbero stati attaccati dagli erranti.
Non aveva voluto aggiungere altro e Brianna aveva visto la sfumatura scettica che avevano assunto gli occhi dorati di Ben.
"Al primo segnale di pericolo si fugge, capito?" le bisbigliò lui all'orecchio, sporgendosi verso di lei "Non mi interessa se così non otterremo la profezia. Non ne vale la pena, non così"
"Credi che Laurel ci stia ingannando?" domandò Brianna, a bassa voce.
Lanciò un'occhiata alla loro guida, ma sembrava stesse canticchiando tra sè e sè, completamente persa nel suo mondo.
"Dico solo che a qualsiasi segnale di pericolo, che venga da lei o dagli erranti o da un orso, noi fuggiamo" ripetè Ben "non ci sarà sempre un'altra Sheileen nei paraggi e tu non sai ancora controllare il fuoco"
"Non abbiamo avuto il tempo materiale per riprendere le lezioni mi pare"
Ben la guardò.
"Brianna" disse "prometti che metterai te stessa e la tua sicurezza prima della profezia"
"D'accordo"
"Promettilo"
Per un istante, Brianna fu avvolta dall'insana ed incomprensibile voglia di abbracciarlo.
Senza un preciso motivo, senza una vera spiegazione.
Il suo cervello le aveva solo dato un semplice comando: abbraccialo.
Si sporse istintivamente indietro, anche se avrebbe voluto fare tutt'altro.
"Te lo prometto" disse, tornando a guardare i capelli di Laurel davanti a lei.
Che cosa le stava succedendo?
Forse la ferita si era infettata e ora stava avendo le allucinazioni e stava per delirare.
Anzi, stava già delirando.
"D'accordo, possiamo fermarci, siamo abbastanza all'interno della foresta" Laurel si voltò e sorrise "gli abitanti di Meileen non verranno mai qui"
Ben schioccò la lingua
"Perdonatemi la domanda, ma non vi peoccupa nemmeno un po' che questi boschi siano pieni zeppi di quelle creature?" domandò.
Lei lo guardò.
"Gli erranti?" fece.
Conosceva il loro nome, pensò Brianna, forse non era davvero una ciarlatana.
"Non ci possono raggiungere" continuò "ve l'assicuro"
"Perchè siamo in un punto particolare della foresta?" fece Brianna.
Laurel scosse la testa, un'espressione gentile in viso.
"No" rispose "perchè siete con me"
"Questo spiega tutto" l'ironia nella voce di Ben era poco malcelata.
Laurel si immobilizzò e all'improvviso un'aura celeste l'avvolse, come un mantello metafisico.
"Io sono una messaggera" disse e i suoi occhi brillarono di blu "sono sacra ai quattro dei: al signore del fuoco, della terra, dell'acqua e dell'aria. Sono una delle depositarie delle sacre parole di Arkheios"
I suoi occhi si spostarono su Ben e vi rimasero per un istante, poi guardò Brianna.
"Quando le stelle cadrano, il sole sorgerà un'ultima volta" disse e la sua voce parve un'eco che si propagava per il regno "quando la luna e il sole si eguaglieranno, l'ultimo erede compirà la sua scelta"
All'improvviso ci fu un'esplosione di luce, come mille soli che brillavano di azzurro.
Brianna si riparò gli occhi di scatto, le mani davanti al viso, la luce che continuava a brillare dietro le sue palpebre chiuse.
Quando azzardò un'occhiata si rese conto che Laurel era svanita nel nulla, come se non fosse mai stata lì.
"Che diavolo è appena successo?" mormorò.
Si voltò verso Ben e si rese conto del fatto che lui fosse molto più vicino di quanto fosse stato in precedenza.
"Non ne ho la più pallida idea" rispose, scuotendo la testa "e odio non avere tutte le risposte"
Era incredibilmente pallido o forse era solo l'esplosione di luce ad aver modificato la percezione sensoriale di Brianna.
"Una almeno l'abbiamo" fece lei "un nuovo pezzo della profezia"
Ben sospirò.
"Una risposta e milioni di domande in più" osservò "chi è l'ultimo erede?"
Brianna si mordicchiò il labbro, lo sguardo puntato verso il basso.
"Io sono l'ultima erede del regno dell'alba" disse, piano "ma sono già il sole. Perchè indicare la stessa persona con due epiteti diversi?"
"Volere metrico?"
Ben scosse la testa.
"Suppongo che le profezie, per essere tali, debbano essere enigmatiche" ripose "chiunque l'abbia formulata non si è preoccupato dei posteri che avrebbero dovuto risolverla"
"Una volta che avremo tutte le parti forse riusciremo a capire cosa significhi" aggiunse Brianna "anche se... il tono non mi sembra molto allegro. Immagino che lo scopriremo quando ci sarà un'eclissi"
Gli occi di Ben brillarono.
"Nelle scorse settimane ho passato molto tempo in biblioteca" spiegò "stavo leggendo un libro sull'astrologia"
Brianna lo guardò.
"Sono contenta di sapere che ti interessi di pianeti e stelle" fece, piatta.
Lui schioccò la lingua.
"Volevo vedere se ci fossero collegamenti con le stelle cadenti della prima parte della profezia" continuò, lanciandole un'occhiataccia "magari ci trovavamo in una fase di Venere o Marte favorevole a eventi del genere o cose così. Volevo trovare una spiegazione che ti sottraesse dall'equazione sebbene avessi il potere del fuoco, perchè doveva essercene una"
"Non c'era, non è vero?"
"No" fece Ben, in tono franco "invece ho letto qualcosa di interessante a cui non avevo dato peso, ma che ora mi è tornato in mente. Ci sarà un'eclissi totale nel giorno del solstizio d'estate"
La bocca di Brianna si asciugò completamente.
"Ben" disse "è fra una settimana"
"Significa che scopriremo chi sia l'utimo erede relativamente presto"
Lei si passò le mani tra i capelli e sul viso, sospirando.
Fissò le sue mani guantate e prese una decisione.
"Penso sia arrivato il momento di ricominciare le lezioni" annunciò.
Un leggero sorriso si dipinse sul viso di Ben.
"Possiamo rimanere qui" disse "riesco a percepire la magia di Laurel e la sua aura. Se è ancora presente, significa che siamo al sicuro"
"Ora ci credi?" fece "E come fai a dirlo?"
Ben scosse le spalle, quasi come se fosse stato sorpreso di aver detto quelle parole.
"Riesco a percepirla, ora" ammise "anche se non so perchè. È come se fosse una corda che mi stringe e improvvisamente ora ne sentissi la stretta. Prima, quando Laurel era qui con noi, non riuscivo a percepirla ma ora sì"
"Ci fidiamo della sua parola?"
"Non abbiamo altra scelta nè altri posti in cui andare. E poi gli erranti ci hanno attaccato già una volta due giorni fa, quante probabilità ci sono che lo facciano di nuovo?"
"Facciamo che non ti rispondo"
Ben si tolse il fodero della spada dalla vita e lo appoggiò ad un albero, togliendosi il mantello.
"Dovresti controllare la tua ferita" le suggerì "non vorrei che si riaprisse a causa di un movimento brusco"
"Se devo insegnarti le basi non ci sarà alcun movimento brusco" replicò Brianna, ma sapeva che lui avesse ragione.
Annuì.
"Tu cerca due bastoni di media lunghezza" quando Ben inarcò un sopracciglio si affrettò ad aggiungere "non pensavi di certo di iniziare subito con la spada, vero?"
Lui alzò le mani in segno di resa.
"Agli ordini, mia signora" rispose.
"E non girarti!"
Ben rise ma obbedì e continuò a rimanere girato mentre Brianna si toglieva il mantello e la parte superiore dell'abito, tirandosi su il corsetto per poter esaminare la sua ferita.
Ma vide solo pelle rosa.
Sbattè le palbebre, convinta di star avendo un'allucinazione, ma le cose rimanevano esattamente com'erano: si sfiorò il fianco ma non vi era traccia di alcun morso.
"Non c'è niente" mormorò e poi alzò la voce "il morso è sparito, come se non ci fosse mai stato"
Ben si fermò e fece per voltarsi, ma all'ultimo si trattenne.
Nonostante tutto, Brianna si rese conto che le sue labbra si erano incurvate in un sorriso.
Rimise a posto il corsetto e il vestito, avvicinandosi finchè non gli fu abbastaza vicina da toccargli la spalla.
Ben si girò e la osservò.
"È sparito?" domandò.
Lei annuì.
"Completamente" continuò "forse è perchè gli erranti non sono esseri comuni ma creature magiche"
"Ci sto pensando da un po', in realtà. Penso che dovremmo anche andare dalla strega da cui sono andati i tuoi genitori quand'eri piccola"
Brianna aggrottò la fronte.
"Credi che lei sappia qualcosa sul morso?" domandò.
Ben scrollò le spalle.
"Può darsi" rispose "maestro Silas ha detto che la strega ha una magia unica nel suo genere ed è molto antica. Magari talmente tanto da sapere chi abbia forgiato la profezia e qualche dettaglio in più"
"Dovremmo trovarla"
Ben le porse un bastone e ne tenne uno per sè.
"La troveremo in qualche modo" disse "ora è arrivato il momento di fare una figuraccia davanti a te"

A promise of thorns and rosesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora