XXIX. Eroi e cattivi

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Oliver sembrava malato, pensò Brianna, la pelle era pallida come quella di un fantasma, come se fossero notti in cui dormiva male – i cerchi scuri sotto i suoi occhi, per lo meno, raccontavano quella storia – e in cui mangiava lo stretto indispensabile per tenersi in vita, ma non per vivere.
Ma perchè?
Se il suo piano era sempre stato quello di regnare sul regno dell'alba, perchè ora non si pavoneggiava dopo aver raggiunto il suo obiettivo?
Perchè non sembrava al settimo cielo?
La vendetta forse non è un piatto così gustoso, pensò Brianna.
Aveva ripensato molte volte a come avrebbe reagito, se mai avesse rivisto Oliver.
Nei primi tempi immaginava di corrergli tra le braccia, perdonarlo, cambiarlo con il suo amore.
Poi aveva capito che il suo amore non avrebbe potuto aggiustare proprio nulla, perchè non era compito suo aggiustare qualunque cosa si fosse rotta tempo prima nel cuore di Oliver e l'avesse reso ciò che era diventato, l'avesse spinto ad arrivare ad uccidere l'uomo che gli aveva dato tutto quello che possedeva e l'aveva sempre trattato come un figlio.
Ora, invece, quando gli occhi castani di Oliver si posarono su di lei, Brianna resse il suo sguardo stupito e sentì il fuoco accenderlesi nelle vene.
Era rabbia quella che prrovava, pensò, pura e genuina rabbia.
Era lui il motivo per cui suo padre era morto, era lui il motivo per cui sua madre era prigioniera nel suo stesso castello, era lui il motivo per cui lei stessa era dovuta fuggire dal regno dell'alba come una criminale e una ricercata quando era l'unica speranza perchè il regno si salvasse del tutto.
Sarebbe stato così facile ucciderlo, si ritrovò a pensare, mentre il fuoco si mischiava al sangue nelle sue vene e cantava.
Sarebbe bastato alzare una mano e il fuoco avrebbe fatto il resto.
Sarebbe stata una morte più dolorosa di quella che Oliver aveva riservato a Rufus?
Le emozioni di Brianna dovevano essere così evidenti che Ben le prese una mano e la strinse due volte, come se fosse un segnale concordato tra loro.
All'improvviso la realtà dei fatti la colpì come un'onda che si infrange sugli scogli in riva al mare.
Se Brianna avesse ucciso Oliver con la sua magia, non solo avrebbe rivelato a tutti il suo segreto, ma avrebbe firmato la sua condanna a morte con gli altri soldati.
Loro l'avrebbero attaccata e lei avrebbe dovuto uccidere anche loro.
Perchè sarebbe dovuta essere diversa da Lilith, allora?
Qual è il numero di persone che si possono uccidere prima che ci si prenda gusto a farlo?
Qual è il confine tra eroe e cattivo?
Forse era questo ciò che Ben avrebbe voluto dirle con quelle due strette.
Una stretta, non farlo.
Un'altra stretta, non sei un mostro.
Quanto tempo era passato da quando i soldati dell'alba li avevano accerchiati e Oliver era comparso?
Sembrava un'eternità, ma dovevano essere passati solo pochi istanti perchè, nella frazione di un secondo, i soldati incoccarono le freccie dei loro archi e puntarono dritti verso di loro.
Brianna ricordò il mandato di cattura che Evelyn aveva emanato nei loro confronti e si chiese se non fosse un mandato di uccisione a vista.
Ben si irrigidì all'istante accanto a lei e Brianna lo sentì muoversi per farle da scudo quando Oliver gridò.
"Fermi!" esclamò, la mano destra alzata con il pugno chiuso "È un ordine! Non scoccate!"
Brianna sarebbe voluta scoppiare a ridere per l'assurdità di quella situazione.
Erano le mani di Oliver quelle attorno alla sua gola qualche settimana prima, che premevano e schiacciavano per soffocarla.
E ora ordinava ai suoi soldati di non ucciderla?
"Perchè vuoi farlo tu, Oliver?" domandò.
Non si era nemmeno accorta di aver parlato.
Razionalmente sapeva di essere in svantaggio: erano lei e Ben contro... quanti? Almeno una dozzina di soldati?
Ma più guardava Oliver in faccia, più voleva colpirlo.
"Vuoi finire il lavoro che non sei stato in grado di finire il giorno in cui hai assassinato mio padre il re?"
Il viso di Oliver riprese improvvisamente colore, specialmente sulle guance, e lui socchiuse gli occhi.
"Non tenterei così tanto la sorte, Bree" disse "sei pur sempre tu quella con delle frecce puntate contro"
Brianna alzò il mento.
"E allora perchè hai dato l'ordine di fermarsi?"
"Perchè gli serviamo vivi" disse Ben.
Guardava Oliver con gli occhi argentati fermi e fissi e brillanti di qualcosa molto simile all'odio.
Brianna si chiese se fosse così perchè sapeva dell'amore che lei aveva provato per Oliver e sapeva di come lui le avesse spezzato il cuore.
"Lei mi serve viva" rettificò Oliver "tu, Benjamin Lyrion, non sei di alcuna utilità nè da vivo nè da morto"
Perchè Oliver sa, pensò Brianna, lui sa che sono l'unica speranza di sconfiggere l'Oscurità.
Quando fece per abbassare la mano e i soldati spostarono la loro mira su Ben, lei scattò avanti a lui, le braccia aperte.
"Punta lui e colpisci me" disse in fretta "sopravviviamo entrambi o moriamo entrambi"
Oliver abbassò lo sguardo su Brianna, il braccio ancora a mezz'aria.
"Come cambia in fretta l'oggetto dei tuoi deisderi, Bree" disse con noncuranza, ogni parola una pugnalata "come cambiano in fretta le mire del tuo cuore"
Lei non si fece scalfire.
"Lo ritengo un privilegio" ribattè "alcune persone non ce l'hanno, un cuore"
"Dovrebbe essere rivolta a me questa accusa?"
"Puoi pensare quello che vuoi, rimane il fatto che tu hai bisogno di me"
Oliver raddrizzò le spalle e ogni traccia di finto divertimento e burla scomparve dal suo viso.
"Rimango io quello che detta le condizioni, Bree" disse.
Il suo braccio cadde e, in un istante, i soldati furonno addosso a Ben e Brianna.

A promise of thorns and rosesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora