Brianna osservò i monti Leylis in lontananza, ricoperti di neve bianca.
Il regno di Thulle si trovava proprio nel passo tra i due monti, come se essi non fossero che un'armatura volta a proteggerlo.
Ben camminava accanto a lei e, per alcuni tratti, le loro dita si intrecciavano.
Sembrava un gesto naturale, come se fosse così che il mondo doveva andare e perciò era ciò che succedeva.
Il sole era ancora intento nella sua ascesa e ci sarebbe voluto poco prima che fosse stato al suo zenit.
Astrid aveva offerto loro una camera per quella notte, in modo che potessero riprendere il loro
viaggio alla volta di Thulle, il regno dei ghiacci, il giorno dopo, come segno della sua riconoscenza per l'ultimo incontro con il padre.
Non aveva fatto domande sulla loro missione, probabilmente perchè il re le aveva detto di non
farne.
"Non so cosa sia ciò che mio padre vi ha rivelato e che ruolo voi abbiate in tutto questo" aveva detto "ma per quello che avete fatto per me oggi, il minimo che posso fare è offrirvi un posto dove passare la notte"
I suoi occhi azzurri erano arrossati e ancora lucidi, però il suo sguardo sembrava più limpido.
Come se non avesse più un peso sul cuore.
Aveva fatto un passo avanti verso Ben.
"Ti chiedo scusa, Andrew" aveva aggiunto "mi hai saputo aiutare davvero. E ti ringrazio"
Aveva teso la mano e lui l'aveva stretta, in un tacito ringraziamento.
Erano state date loro due stanze separate e, il mattino seguente, subito dopo l'alba, erano partiti con in prestito dei mantelli pesanti per i rigidi climi di Thulle.
"Credi che gli erranti si spingeranno così in là?" domandò Brianna "Fino alla lande innevate di Thulle?"
"Penso che quel clima possa diventare un problema anche per loro" rispose Ben, lo sguardo fisso sulla distesa innevata che iniziava poco distante.
"Allora dovremmo aspettare di essere nella neve per fermarci a riposare. Qui non è sicuro"
Lui intrecciò le dita con le sue.
Quello che c'era tra loro era come... Brianna non avrebbe saputo definirlo.
Era qualcosa che non aveva mai provato prima.
Nemmeno con Oliver.
Con Oliver si era sempre trattato delle farfalle nello stomaco, di sentirsi le gambe molli e non riuscire ad articolare una frase di senso compiuto.
Ma con Ben era diverso.
Era come se, ogni volta in cui le loro pelli si sfiorassero, un campo elettrico
prendesse vita.
Quando lo guardava in quegli occhi dorati sentiva qualcosa che si accendeva nel suo petto, come se la sua magia rispondesse al richiamo di quella di lui e desse un guizzo come risposta.
Quando lui le prendeva la mano, le pareva che le loro dita formassero un incastro perfetto, come se fossero sempre state destinate a trovarsi.
Forse erano loro due che erano sempre stati destinati a trovarsi.
Acqua e fuoco.
"Quando saremo stanchi ci fermeremo" confermò Ben.
Brianna prese un respiro profondo.
"Voglio andare dalla strega che ha nascosto la mia magia" annunciò.
Lui si fermò di botto, voltandosi a guardarla.
"Voglio sapere per filo e per segno cos'è successo davvero quel giorno" lo anticipò lei, prima che potesse dire qualsiasi cosa "voglio sapere che precise conseguenze ci siano. Maestro Silas ha detto che lei abita queste lande, perciò quale migliore occasione?"
Ben riprese a camminare, poi dopo un po' annuì.
"D'accordo" disse "e poi penso sia il punto di partenza migliore che abbiamo anche per la profezia"
Brianna gli strinse la mano in segno di gratitudine.
Quando, ore dopo, misero piede sulla coltre innevata, parve che il clima cambiasse di getto.
Dovettero tirare fuori i nuovi manatelli imbottiti di pelliccia e indossarli, anche se continuavano lo stesso a rabbrividire.
Il loro passo si era fatto più lento e non solo a causa della fitta neve.
"Dobbiamo fermarci" fece alla fine Ben "così non arriveremo da nessuna parte"
Brianna scosse la testa, anche se stava tremando.
Pareva che nemmeno il fuoco potesse riscaldarla.
"Possiamo continuare ancora un po' ribattè "posso evocare il fuoco per tenerci al caldo"
Lui si bloccò e la fermò con una mano sul suo braccio.
"Siamo entrambi affamati e stanchi" le disse con dolcezza "non gioverà a nessuno arrivare sfiniti dalla strega, soprattutto perchè non sappiamo se giungere da lei sarà facile"
Alla fine, Brianna cedette.
Trovarono della legna e lei accese un fuoco con la magia, rischiando solo perchè era ancora giorno e dunque un fuoco non avrebbe permesso a nessuno di rintracciarli.
Le sue fiamme erano più calde di un fuoco normale, perciò entrambi rimasero per parecchi minuti in silenzio con le mani tese verso il fuoco, per assorbire quanto più calore possibile.
Erano seduti nella neve l'uno vicino all'altra, per aiutarsi anche con il calore corporeo.
Non erano stati del tutto sprovveduti, però: si erano accampati ai piedi di una sporgenza rocciosa, in modo da non avere possibili nemici alle spalle.
Nessuno dei due sembrava molto in vena di parlare, perciò mangiarono in silenzio del cibo che Astrid aveva dato loro come provviste.
"Ben" disse Brianna alla fine, dopo non sapeva quanto tempo "come faremo quando dovremo tornare nel regno dell'alba?"
Ben si voltò a guardarla.
"Penso che lo scontro con Lilith avverrà" continuò lei "E sarà dove tutto è iniziato. Ma il regno dell'alba è occupato da Evelyn e Oliver"
"Si tratta di capire quale scontro avverrà prima, temo" commentò lui.
"L'esercito di Failon non ci basterà. Però non credo che tutto il popolo dell'alba sia fedele ad Evelyn, per quanto male possa avermi dipinta e quante cose su di me possa essersi inventata. Dobbiamo capire quali soldati dell'alba mi sono ancora fedeli"
Ben ci pensò su.
"Nel regno della notte c'è un gruppo di soldati fedeli solo a me" aggiunse poi "soldati che Evelyn non può aver corrotto. Spero che i miei genitori ci aiuteranno"
Brianna lo guardò.
"Devo salvare mia madre, Ben" disse poi, a bassa voce "non posso permettere che le succeda qualcosa. Devo salvarla prima che la battaglia inizi, prima che Evelyn possa usarla come moneta di scambio"
Ben le prese la mano e la strinse, gli occhi fermi nei suoi.
"Troveremo il modo di salvare il tuo regno" disse, con decisione "te lo prometto"
Lei degluti.
"Troveremo un modo anche per salvare il tuo" replicò "siamo ancora promessi sposi"
Aveva avuto intenzione di fare una battuta, ma la voce le era uscita mortalmente seria.
Si voltò di scatto di nuovo verso il fuoco, le guance che ardevano.
Lo sentì immobilizzarsi, i muscoli rigidi e flessi.
E poi Brianna sentì i suoi capelli venire spostati di lato e un bacio posarsi sul capo.
"Ben" bisbigliò.
"Non dire niente" mormorò Ben.
Le baciò la tempia, scendendo verso la guancia e la mascella.
Senza essersene accorta, Brianna aveva girato la testa per essergli più vicina.
Ben chinò lo sguardo sulle labbra di lei.
"Bree" bisbigliò "ho davvero tanta voglia di baciarti"
Brianna incontrò i suoi occhi dorati.
Si trovavano nel bel mezzo della neve, con il peso di una profezia sulle spalle, nemici ad ogni angolo eppure... eppure lei non voleva altro se non sentire le sue labbra sulle proprie.
Solo per una volta ancora, solo per non dimenticare come ci si sentisse.
"Cosa aspetti a farlo?" esalò alla fine.
Ben si sporse ancora in avanti e le loro labbra si sfiorarono.
O forse fu Brianna a sporgersi e a baciarlo.
O forse ancora erano stati entrambi, spinti dallo stesso impulso, mossi come da un magnete l'uno verso l'altro.
Brianna si ritrovò ad allacciargli le braccia intorno al collo, mentre Ben affondava le mani nei ricci rossi di lei.
Era un bacio diverso dal primo che si erano scambiati ad Euros, che era stato un bacio disperato e ardente.
Questo era un bacio per conoscersi, per esplorarsi.
Era un bacio che conosceva le verità e le bugie che si erano detti.
Un bacio che conosceva anche il perdono.
Sembrava non ci fosse alcuna fretta, come se avessero tutto il tempo del mondo.
La bocca di Ben era gentile sulla sua, come se volesse sempre darle la possibilità di ritrarsi o di cambiare idea.
Non aveva mai notato che i capelli alla base del collo di lui fossero arricciati, pensò Brianna, mentre gli carezzava quella zona.
Ben emise un verso basso dal profondo della gola.
Era questo quello che due promessi sposi facevano?
Brianna pensò che una volta sposati ci sarebbe stato anche altro
E all'improvviso un pensiero le balenò nella mente.
Si staccò di scatto da lui, che emise un verso di protesta.
"Non ho più l'anello" disse, con il fiato affannoso per la mancanza d'aria "l'anello di zaffiro. L'ho perso nel labirinto"
Ben la fissò per un lungo istante, l'oro dell'iride completamente inghiottito dal nero della pupilla.
Lui allungò una mano, carezzandole la guancia, e fece una risata bassa.
'"Non mi interessa un bel nulla dell'anello" ribattè "te ne regalerò un altro. Quello che mi interessa sei tu"
Brianna si ritrovò a sorridere.
"Allora non c'è bisogno che mi baci con così tanta cautela" aggiunse "non mi frantumerò in mille pezzi"
"Lo so, Monilavahan" fece lui, prima di chinarsi e baciarla di nuovo "lo so perfettamente"
STAI LEGGENDO
A promise of thorns and roses
FantasíaDicono che la magia abbia sempre un prezzo, ma qual è davvero il prezzo da pagare per chi gioca con essa? Quando Brianna Orphelin, erede al trono dell'alba, scopre di possedere la magia e di essere la chiave di un'antica profezia che permetterà la s...