Quando Brianna si svegliò, il cuore che le batteva all'impazzata nel petto, non aprì subito gli occhi, pregando che il sonno la reclamasse di nuovo e lei potesse sapere cosa fosse successo a Lilith.
Aveva potuto percepire il dolore che la ragazza aveva provato, il tradimento che si abbatteva su di lei come un'onda e il suo cuore e la sua anima che si spezzavano.
Colin l'aveva abbandonata e l'aveva venduta, intraprendendo una nuova vita da solo quando le aveva promesso l'avrebbero fatto insieme.
Brianna non potè che provare compassione e solidarietà per Liltih.
Sapeva bene cosa si provasse ad essere traditi da qualcuno che si amava.
Rimase ancora con gli occhi chiusi, cercando di ricordare la figura di Colin che la salutava dala strada e poi se ne andava senza voltarsi indietro.
Si rese conto che qualcuno le stava carezzando i capelli, con movimenti gentili e rassicuranti.
Brianna socchiuse gli occhi e ritrovò Ben che la guardava con i suoi occhi dorati, la mano bloccata sulla sua guancia.
Doveva aver letto la silenziosa domanda negli occhi argentati di lei, perchè si affrettò a rispondere.
"Era chiaro stessi facendo un sogno che ti stava angosciando" spiegò "non volevo svegliarti, ma volevo essere comunque d'aiuto"
Lasciò cadere la mano e Brianna si ritrovò a desiderare che riprendesse il movimento.
"Ho sognato ancora di lei" rispose invece, schiarendosi la gola "di Lilith. Lilith e Colin erano più grandi, ma continuavano a vivere per strada. Stavano derubando un vecchio borghese e Colin doveva fare la guardia mentre Lilith si occupava del furto"
Brianna sentì un groppo in gola ma continuò.
"Era tutto un inganno" disse "Colin era d'accordo con il vecchio e ha venduto la sua amica in cambio di un modo per andarsene per sempre"
"Lilith non se lo meritava" fece Ben, piano.
Lei rimase in silenzio, abbassando lo sguardo.
"Lei lo amava" bisbigliò.
Non sapeva se fosse stato un movimento istintivo o premeditato, ma la mano di Ben aveva trovato la sua e l'aveva stretta.
Brianna sapeva che anche lui stava pensando ciò che stava pensando lei.
Colin si era comportato proprio come Oliver.
"Credi sia solo una coincidenza?" domanò lei, incontrando di nuovo lo sguardo di Ben "È come se tra la mia vita e quella di Lilith ci fossero dei punti in comune, come dei ponti che ci collegano e ci rendono più simili di quanto pensassi"
"Credo che una volta che avrai visto tutta la storia di Lilith avrai la tua risposta" disse lui.
Guardò oltre Brianna, verso le finestre e il sole che stava sorgendo.
"Torniamo da Failon" aggiunse "è l'alba e temo che il signore di Euros senta davvero molto la tua mancanza"
Brianna si limitò ad annuire, mentre si alzavano e si preparavano a tornare a palazzo.
Aveva una brutta sensazione, brutta quanto il fiato caldo di Gallant sulla sua guancia nel sogno.
Temeva che una parte di lei sapesse cosa sarebbe successo a Lilith, ma che non volesse rivelarlo alla sua mente, così che l'unica cosa che le rimaneva era un presentimento tutt'altro che buono.
Camminarono a lungo, mentre il sole procedeva nella sua ascesa vegliando su di loro come un custode.
"Come convincerai Failon a fornirti un esercito?" domandò Ben, ad un certo punto.
Brianna fece un respiro profondo.
"Devo rivelargli chi sono" disse "in che altro modo potrei chiedergli un esercito? Devo perorare la mia causa, la mia vera causa"
Gli occhi dorati di Ben lampeggiarono.
"Bree" disse "abbiamo una taglia sulla testa. Entrambi"
"Se è questo che ti preoccupa, non dirò il tuo nome. Failon non ha bisogno di saperlo. Dirò che sei un mio servitore o qualcosa del genere, che sei fuggito con me dal regno dell'alba, ma non dirò che sei Benjamin Lyrion"
"Io sono preoccupato per te"
Brianna distolse lo sguardo, procedendo nel cammino.
Riusciva a vedere in lontananza le torri color ruggine del palazzo di Euros, tinte d'oro dal sole.
"So bene sia un rischio" continuò "ma è arrivato il momento di rischiare"
"Quindi non ci resta che fidarci di Failon?" ribattè Ben, con un mezzo sbuffo "Non so te, ma io non mi fido affatto"
"Non mi fido nemmeno io, ma confido nella sua fede. Failon è convinto che io sia l'eletta di Phyros e confido che la fede che ha in lui sia più forte della sua cupidigia"
Ben rimase in silenzio per lunghi istante, finchè Brianna non si fermò e lo fronteggiò.
"Ci deve essere un'altra possibilità" disse alla fine lui, scuotendo la testa "questa è un'opzione troppo pericolosa"
"Ma è l'unica che abbiamo"
Brianna addolcì il tono, facendo un passo avanti.
"Se anche dovesse denunciarci a tua sorella, ce ne saremo andati prima che un solo messaggero raggiunga il regno dell'alba" promise "dopo il ballo e l'eclissi, ce ne andremo"
Ben la guardò a lungo, studiando i suoi occhi argentei come in cerca di un'anche piccola indecisione, qualsiasi cosa da poter usare per farle cambiare idea.
Parve non trovarla.
"D'accordo" disse con un sospiro "mi arrendo. Ma fammi una promessa"
Lei inarcò un sopracciglio.
"Promettimi che parlerai con Failon durante il ballo, non prima" continuò lui, testardamente "circondata da gente che reagirebbe se l'eletta di Phyros fosse resa prigioniera dal signore di Euros. Scommetto che anche per loro la fede è più importante della politica. Non possiamo rischiare che ti rapisca per avere un riscatto da Evelyn. E voglio essere nella sala quando gli parlerai. Non voglio perderti di vista"
"Me la so cavare anche da sola"
"Allora mettiamola così: sono io che non me la so cavare senza di te"
"Ben"
"Bree"
Fu come se avessero intrapreso una gara di sgaurdi, che nessuno dei due voleva abbandonare o lasciare sconfitto.
Brianna sospirò.
"Te lo prometto" disse alla fine.
Ben fece un piccolo sorriso e, per qualche motivo, lei si ritrovò a pensare ne fosse valsa la pena aver ceduto.
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A promise of thorns and roses
FantasyDicono che la magia abbia sempre un prezzo, ma qual è davvero il prezzo da pagare per chi gioca con essa? Quando Brianna Orphelin, erede al trono dell'alba, scopre di possedere la magia e di essere la chiave di un'antica profezia che permetterà la s...