XXX. In questa vita o nell'altra

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A Brianna non era stato detto quando si sarebbe svolto il duello che avrebbe deciso la sua sorte, ma un'intera giornata era passata e nessuno si era fatto vivo.
Solo Layla era venuta due volte, portando un vassoio con un po' di cibo.
Aveva evitato ancora una volta lo sguardo di Brianna e lei aveva fatto lo stesso, imponendosi di non rivedere suo padre riverso a terra con la schiuma che gli usciva dalla bocca.
Ben non le aveva mai lasciato la mano.
Erano ore che erano in silenzio a fissare il vuoto, ognuno perso nei suoi pensieri, ma, da quando lui aveva intrecciato le sua dita con quelle di lei oltre le sbarre di ferro, non l'aveva più lasciata andare.
E Brianna non aveva fatto nulla per sciogliere la presa.
Come avrebbe potuto?
Probabilmente quel giorno sarebbe morta.
Contro chi avrebbe dovuto combattere?
Non lo sapeva, ma non aveva molta importanza.
Si sentiva così sfinita, così stanca, che a volte la prospettiva di lasciar andare non sembrava così  terribile.
Come avrebbe potuto vincere?
All'improvviso si udirono dei passi e Layla sbucò dall'oscurità.
Ben non si preoccupò di smettere di stringere la mano di Brianna, ma si limitò a voltarsi verso la ragazza.
"Mi è stato ordinato di dirvi che il processo si terrà fra meno di un'ora" disse, la voce leggera come una piuma.
Brianna la guardò e lei rimase immobile.
"Ti abbiamo mai trattata male?" domandò allora alla fine, dopo qualche istante.
Layla si immobilizzò.
"Ti ho mai fatto del male?" continuò Brianna "Ti ho mai detto qualcosa che ti ha ferito?"
Dopo istanti che parvero anni, la domestica alzò il capo finchè i loro occhi non si incontrarono.
"No" bisbigliò "niente del genere"
Brianna sentì un groppo in gola, così stretto che le parve di soffocare.
"E allora perchè, Layla?" sussurrò "Perchè hai ucciso mio papà?"
Layla prese a scuotere violentemente la testa, stringendosi le braccia intono al corpo mentre iniziava a tremare.
"Non lo so" diceva, tra un singhiozzo e l'altro, le lacrime che le rigavano le guance "io... mi hanno convinta. Mi hanno tentata. Vostra Grazia, mi dispiace così tanto"
Brianna si rese conto di avere le lacrime impigliate alle ciglia e sbattè le palpebre per scacciarle.
Le dispiaceva davvero, pensò, Layla si era pentita davvero di ciò che aveva fatto.
Ma questo bastava per perdonarla?
"Perdonatemi, Vostra Grazia" disse, inginocchiandosi a terra "per favore, perdonatemi"
Brianna la guardò, la mano di Ben che stringeva la sua più forte di prima, e rimase in silenzio.
Se avesse mantenuto il rancore che provava, quanto sarebbe durato ancora?
Quanto tempo ancora aveva da vivere?
Annuì una sola volta.
"Vai via" disse poi, voltandosi dall'altro lato.
Layla emise un verso strozzato, ma dopo un istante si alzò.
Un istante dopo ancora la porta si chiuse alle sue spalle.
"Non piangere, Bree" disse Ben "non piangere per lei"
Ma era difficile smettere ora che le lacrime avevano iniziato a scendere.
Brianna si morse il labbro per evitare che le sfuggissero dei singhiozzi, ma non potè evitare alle sue spalle di sobbalzare ogni volta che una nuova lacrima compiva la sua ascesa.
"Non riesco" bisbigliò.
"Guardami"
Brianna scosse la testa.
"Bree, guardami" Ben riuscì a farla voltare verso di lui e infilò le dita oltre le sbarre, in modo da posarle sulle sue guance "ehi, guardami"
Lei alla fine lo fece.
Gli occhi di Ben erano fissi nei suoi, costanti, rassicuranti e comprensivi.
"Mi manca così tanto, Ben" bisbigliò Brianna "da quando siamo nel regno dell'alba è come una nuova pugnalata al cuore. Lui dovrebbe essere ancora qui"
"Lo so" Ben le carezzò la guancia, poi scosse la testa "maledizione, lo so. E mi dispiace così tanto. Ma non puoi crollare, non ora"
Brianna deglutì.
Lo guardò a lungo prima di parlare di nuovo.
"Credi che io possa vincere il duello?" domandò.
Ben non esitò nemmeno un istante.
"So che puoi farcela" rispose.
La guardò e poi lasciò andare un lieve sosprio.
"Vorrei solo poter esserci io al tuo posto" disse, piano "vorrei che i ruoli fossero invertiti"
Brianna avrebbe voluto baciarlo con tutta se stessa.
Avrebbe voluto toccare le sue labbra con le proprie e perdersi in lui, rifugiarsi in lui.
Allungò la mano oltre le sbarre di ferro e arrugginite, finchè non toccò la guancia di Ben.
"Va bene" bisbigliò "posso farcela"
Lui fece una risata soffocata, amara, mentre assecondava la mano di lei.
"Forse il problema è che non credo di potercela fare io" mormorò "guardarti che rischi la vita per me, quando dovrei essere io a farlo"
"Perchè? Perchè di solito nelle storie va così?" replicò Brianna con dolcezza "Perchè di solito è il principe l'eroe?"
"Lo sai perchè, Monilavahan"
Perchè ti amo, ma non posso dirtelo. Perchè ti amo ma non vuoi che te lo dica perrchè mi ami così tanto da essere pronta a vivere con il cuore spezzato pur di salvarmi la vita.
Ben chiuse gli occhi, coprendo con la sua mano quella di lei.
"Non voglio lasciarti andare" disse "non ci riesco"
Il cuore di Brianna si spezzò.
Si umidificò le labbra, mentre altre lacrime le rigavano la guancia.
"Quello... quello che non posso dirti" disse "quelle tre parole che vorrei dirti ma non posso. Le sto provando più che mai, Ben. Quando sarò giù nel cortile, la spada in mano e il mio avversario davanti, continuerò a provarle. E se quello dovesse essere il mio ultimo duello e il mio cuore dovesse smettere di battere, continuerà a provarle. In questa vita o nell'altra"
Ben lasciò andare il fiato che pareva avesse trattenuto.
"In questa vita o nell'altra" ripetè piano.

A promise of thorns and rosesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora