XIV. Due fiamme gemelle

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L'occhiata che Ben le lanciò rassicurò Brianna sul fatto che anche lui stesse pensando le stesse cose che stava pensando lei.
La Signora d'Ambra, seduta davanti a loro al piccolo tavolino circolare coperto da una tovaglia di pizzo, era la persona più strana che avessero mai incontrato.
Non solo per le strane cianfrusaglie che erano appese in casa sua – come strani amuleti a forma di occhi, piatti dagli strani disegni e il grammofono che riproduceva una melodia che passava dall'essere molto allegra ad un canto funebre – ma anche gli strani scatti che a volte il suo corpo aveva.
Capitava che il suo collo si girasse così velocemente da un lato all'altro che Brianna aveva paura potesse spezzarselo.
Dopo aver calmato gli animali che ancora desideravano attaccare Ben e Brianna con un solo gesto della mano, si era rivolta verso di lei.
Brianna si era chiesta se non indossasse quel misterioso velo bianco perchè in realtà era cieca, ma sembrava che sapesse perfettamente dove si trovasse colei con cui stava parlando.
"Cara" aveva detto "se non ti è troppo disturbo, potresti per favore estinguere le fiamme nel mio giardino? Mi rovinano le rose"
Brianna aveva sbattuto le palpebre, nelle orecchie ancora i ringhi degli animali feroci dietro di lei.
Si era voltata verso Ben che aveva capito con un solo sguardo quale fosse la domanda silenziosa negli occhi argentati di lei.
"Richiamalo a te" le aveva detto "come se lo stessi incitando a tornare a casa"
Aveva annuito incoraggiante, come a dirle che sapeva ce l'avrebbe fatta.
Brianna aveva allargato le braccia e aveva chiuso gli occhi, immaginando che il fuoco tornasse verso di lei e si rifugiasse dentro di lei.
Lo aveva sentito defluire dentro di sè, come se fosse tornato nel posto a cui era sempre appartenuto, come se fosse la cosa più naturale del mondo come il sangue che scorre nelle vene.
Quando li aveva riaperti, il fuoco era scomparso.
"Sono fiero di te" aveva sillabato Ben, prima di voltarsi verso la Signora d'Ambra come se niente fosse successo.
"Ora va molto meglio" aveva detto soddisfatta lei, facendosi di lato e aprendo di più la porta di casa "entrate pure, miei cari"
Quando Brianna aveva fatto per procedere, Ben l'aveva superata per entrare prima di lei, come se avesse paura non fosse un posto sicuro, e, quando le era passato accanto, i dorsi delle loro mani si erano sfiorati.
Lui si era poi bloccato per un istante, come se avesse visto qualcosa che non si aspettava, ma poi, come se niente fosse, aveva proseguito.
Quando Brianna lo aveva seguito, Ben si era voltato verso di lei e le aveva sillabato senza emettere un suono "È qui", con assoluta e completa certezza.
Si trattava dell'altro pezzo della profezia?
Un brivido aveva percorso la schiena di lei.
Ora erano seduti su sedie imbottite da cuscini di piume, attorno ad un tavolo circolare al centro del quale vi era un vaso di rose rosse.
Anche l'interno della casa era bello quanto l'esterno, decorato con colori chiari che variavano dal bianco avorio al rosa pallido.
E disseminati tra i mattoni delle pareti vi erano decine e decine di pietre dorate, che Brianna riconobbe essere ambra.
"Failon sarà contento" esordì la Signora d'Ambra, versando loro del tè da una teiera finemente decorata "crede che tu sia l'eletta di Phyros, non è vero?"
Prima che uno dei due potesse rispondere, lei annuì tra sè e sè, come se avesse già ottenuto una risposta.
Lanciò loro lo sguardo di chi la sapeva lunga.
"Ah no, non è così" continuò "voi gliel'avete fatto credere anche se no mi è chiaro il perchè"
"Non pensate io lo sia davvero?" domandò Brianna.
La Signora d'Ambra le sorrise oltre il velo.
"Oh no" rispose "mia cara, se tu avessi anche solo uno spiraglio del potere di Phyros saresti molto più potente di quanto tu sia. Percepisco la tua magia ed è forte, ma non abbastanza per essere reclamata da un dio"
Inclinò la testa, come se li stesse studiando.
"Sapete perchè mi circondo di animali feroci?" domandò a nessuno in particolare "Perchè a loro non dispiace il mio potere. Lo percepiscono, ma non li spaventa. Gli abitanti di Euros mi considerano la loro protettrice, mi venerano come se fossi una santa vivente scesa tra loro per allietare le loro vite, ma la verità è che hanno paura di me. Hanno paura del potere che io e mia sorella abbiamo dimostrato quando siamo giunte qui, tanto e tanto tempo fa"
"Mi dispiace" disse Brianna, perchè non aveva idea di cos'altro dire "dev'essere stato orribile"
La donna scrollò le esili spalle avvolte da uno scialle color ambra.
"Un dono così grande comporta dei sacrifici" disse "un giorno lo capirai anche tu, mia cara, forse prima di quanto pensi"
Li osservò un istante.
"Non bevete il vostro tè?" domandò.
Ben e Brianna si lanciarono uno sguardo ed entrambi si portarono alle labbra la tazzina di ceramica, senza berne una singola goccia.
"Caro ragazzo!" esclamò all'improvviso la Signora d'Ambra, portandosi le mani al volto in un gesto estremamente scenico – un'altra sua bizzarra qualità – "Povero, povero tesoro! Dove hanno nascosto la tua magia?"
Ben si immobilizzò e il suo viso si fece improvvisamente pallido.
Brianna sentì l'impulso di allungare una mano e posarla su quella di lui.
"Di cosa state parlando?" domandò, cauto.
La tazzina era ancora sospesa a mezz'aria a pochi centimetri dalle sue labbra.
"La tua magia è stata presa e nascosta" spiegò la donna "non riesco a vedere dove, ma riesco a percepirlo. Manca una parte di te, è lampante"
Brianna buttò fuori il fiato che non si era accorta di star trattenendo.
Se la magia di Ben era stata nascosta significava che non era sparita nel vuoto.
Significava che gli erranti non l'avevano distrutta, ma l'avevano presa e l'avevano nascosta.
Anche lui sembrò arrivare alla stessa conclusione, perchè si accasciò leggermente sulla sedia e le sue guance ripresero colore.
Senza sapere bene perchè, Brianna si ritrovò ad agganciare le sue dita a quelle di Ben, sotto il tavolo.
Sono qui, sembravano dire, c'è ancora una speranza e non la lasceremo appassire.
Lui non diede segno di aver capito, ma non lasciò andare la stretta.
"Gli erranti me l'hanno rubata" disse alla Signora d'Ambra "come faccio a riprenderla?"
"Non è qualcosa che dipende da te, mio caro" rispose lei "dipende da lei"
Si girò verso Brianna e picchiettò le sue lunghe dita scheletriche sul tavolo.
"E da me, suppongo" aggiunse, con una risatina "considerato che so perchè siete venuti qui e che ho le risposte che cercate"
"Per quanto riguarda la benedizione per proteggere Euros—"
Le parole di Brianna furono messe a tacere dalla mano svolazzante della Signora d'Ambra.
"Basta bugie" disse "voi siete qui per la profezia sull'Oscurità e io ne conosco un pezzo"
Ben strinse la mano di Brianna.
È qui.
"E ce lo direte?" fece lei, piano.
Era troppo bello per essere vero.
La Signora d'Ambra sorrise.
"Ma certo" rispose "dopo che avrete portato a termine un piccolo compito"

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