XIII. Stranieri

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Sembrava che Ben non riuscisse a distogliere gli occhi da Brianna, non da quando l'aveva vista ergersi come un angelo di fuoco dietro il tempio.
E doveva ammettere che perfino per lei era difficile distogliere lo sguardo, anche se insisteva a dirsi fosse perchè voleva scorpire quale fosse l'altra cosa che aveva scorto nei suoi occhi in quel momento.
Continuava a guardarlo, ma il suo sguardo dorato era indecifrabile.
Nascose un sospiro, mentre si portava alle labbra un calice di vino.
Avrebbe voluto dirgli di smetterla di guardarla, perchè Failon avrebbe iniziato a fare domande considerato il fatto che Ben avrebbe dovuto considerare Brianna la cosa più vicina ad una divinità per una mortale.
La cena era stata servita nel giardino dietro il tempio, con una tavola circolare adornata da rose senza spine.
Il sole stava proseguendo nella sua ascesa, tingendo di rosa e corallo il cielo, e rendendo ancora più bello il luogo.
"Vi state trovando bene a palazzo, Vostra Grazia?" domandò il signore.
Brianna gli sorrise, annuendo.
Lanciò un'occhiata alle proprie mani nude e nascose un sorriso di soddisfazione.
Le fiamme erano sparite e non sarebbero comparse, a meno che lei non l'avesse voluto.
Se pensava alla sua magia, pensava ad un fuoco che le scorreva nelle vene a cui era legata da una catena dorata e a cui era al comando.
"La vostra reggia è magnifica" rispose "mi piacerebbe visitarla per intero"
Anche perchè la biblioteca sembrava non aver prodotto risultati, a quanto le aveva detto Ben.
"Sarebbe un vero onore, però..." Failon esitò, senza guardarla rispettosamente negli occhi "prima c'è un posto che vorrei chiedervi di visitare, Vostra Grazia. Vedete, Euros è un luogo molto legato alle sue tradizioni"
Brianna lanciò un'occhiata a Ben che aveva la fronte aggrottata.
"Ditemi, vi prego" lo esortò.
"Secondo la tradizione, la persona che Phyros avesse scelto come sua prediletta avrebbe dovuto fare visita alla Signora d'Ambra"
"La Signora d'Ambra?"
"Vive nel profondo della foresta e nessuno l'ha mai vista in volto, perchè ha un velo che le copre il viso. È la protettrice di Euros da così tanto tempo che si pensa sia immortale. Secondo la tradizione, quando Phyros avesse scelto la sua eletta, lei sarebbe diventata la nuova protettrice di Euros. La Signora d'Ambra deve darvi la sua benedizione affinchè voi proteggiate la città come ha fatto lei per tutto questo tempo"
Brianna si raddrizzò sulla sedia, alzando il mento.
Posò il calice e guardò Failon dritto negli occhi.
"D'accordo" fece "ci andrò domani"
Si chiese perchè Failon fosse così preoccupato di chiederle se volesse partecipare a quella visita, dopotutto non le aveva di certo chiesto di spogliarsi e correre nuda per Euros.
Inoltre, sarebbe stata un'occasione per scoprire qualcosa di più sulla profezia, perchè chi meglio di una creatura immortale avrebbe avuto informazioni utili?
"C'è un'altra cosa" fece Failon, dedicando la propria attenzione a Brianna "secondo la tradizione, l'eletta dovrà essere accompagnata da un uomo dalla Signora d'Ambra. Solo che non si tratta di una vostra scelta, mia signora. Il mio popolo crede nel destino e crede che quando l'eletta fosse stata scelta, avrebbe scelto a sua volta il suo compagno. Devo dirvi la verità, Vostra Grazia, secoli fa questo rituale era molto più incisivo. Venivano trovate presunte elette di continuo, perchè il rituale era inscindibile: la coppia formatasi doveva sposarsi, non c'era via d'uscita"
"E ora?" domandò Brianna, la voce di ghiaccio.
Sentì Ben muoversi sulla sua sedia, dal lato opposto del tavolo.
Failon, sebbene fosse il padrone di casa, l'aveva fatta sedere a capo tavola e i due ragazzi erano l'uno da un lato e l'altro dall'altra parte.
"Ora assolutamente no" rispose Failon, in fretta "si tratta di una formalità, perchè, come vi ho detto, il mio popolo è legato alle tradizioni. Il rituale si compirà, ma il compagno che il destino sceglierà per voi sarà solo il vostro accompagnatore per il viaggio dalla Signora d'Ambra"
Failon abbassò lo sguardo.
"Il fato agisce in modi misteriosi" disse, piano "magari sceglierà di agire durante il rituale e voi troverete il vostro compagno di vita"
Per i quattro dei, pensò Brianna, ditemi che non si sta innamorando dell'idea che si è fatto di me.
Lanciò uno sguardo a Ben e lo trovò che la studiava, come se volesse capire se anche lei avesse colto l'allusione di Failon.
"Posso partecipare al rituale?" domandò alla fine.
Brianna si impose di rimanere impassibile.
Failon lo guardò di scatto e una maschera di freddezza si dipinse sul suo viso.
"È un rituale di Euros" precisò "voi non siete di Euros o sbaglio?"
"Voglio che lui partecipi"
Quando due paia di occhi si voltarono a fissarla, Brianna capì di aver parlato ad alta voce.
Deglutì, ma mantenne la sua maschera di imperturbabilità.
Gli occhi dorati di Ben stavano brillando.
Non c'entravano niente i sentimenti o quella stupida leggenda sul fato, pensò, voleva ci fosse anche Ben perchè non voleva rimanere da sola con una ventina di uomini sconosciuti, tutto qui.
"Mia signora..." tentò Failon, ma bastò una sola occhiata argentata di lei per farlo annuire rispettosamente.
Si alzò e le fece un inchino.
"Vado a definire gli ultimi dettagli allora, Vostra Grazia" disse.
Lasciò il giardino e Brianna e Ben rimasero da soli.
"Sei sicura di volerlo fare?" fece lui, abbassando la voce in modo che le guardie non sentissero.
Erano ad una debita distanza, sul perimetro del giardino.
"Non penso di avere altra scelta" disse lei.
Lo guardò e si fece coraggio, chiedendosi perchè improvvisamente provasse timore.
"Perchè ti sei proposto per il rito?" domandò.
Ben la guardò per un istante, in silenzio.
"Perchè non volevo lasciarti da sola" rispose alla fine "non credevo ti avrebbe fatto piacere andare con uno sconosciuto dalla Signora d'Ambra. Così invece potremmo stabilire un segnale che ti faccia capire quando sarai vicina a me, in modo che anche da bendata potrai scegliermi"
Ma certo, il fine di Ben era un fine pratico.
Ed era anche quello di Brianna, dopotutto.
Da entrambe le parti non c'erano altre motivazioni, ragioni nascoste e segrete.
Era giusto così.
E allora perchè, dopo quella frase, il cuore di lei ebbe una stretta?
"Perchè hai quella faccia?" fece lui.
Brianna si riscosse.
"Sono triste perchè non ci ho pensato io" rispose "non sopporto venire preceduta"
"Con me capiterà molto spesso, pensavo l'avessi capito ormai"
Lei stava per replicare, quando Failon rientrò seguito da due domestiche.
"La cerimonia è pronta" disse.
Brianna fu accompagnata nel tempio di Phyros, dove le venne fatto indossare un abito completamente bianco, candido come il volto impassibile della luna, e dei lunghi guanti di pizzo che le arrivavano oltre il gomito.
I capelli rossi erano sciolti sulle sue spalle e contrastavano la purezza del vestito, come una macchia di sangue su un corpo pallido.
Una delle due domestiche le coprì gli occhi con una benda, anch'essa bianca, e insieme all'altra la condusse lungo un corridoio.
Brianna non vedeva nulla e procedeva alla cieca, guidata dalle gentili mani sulla sua schiena delle due ragazze.
Si chiese se stesse percorrendo la navata del tempio, come una sposa, in attesa di scoprire chi sarebbe stato il suo sposo.
Immaginava il gruppo di uomini di Euros disposti in cerchio, che la fissavano, probabilmente anche in punti in cui solitamente non avrebbero dovuto perchè il decoro lo impediva ma che in questo caso li rendeva più spigliati in quanto lei era bendata.
Ad un certo punto non sentì più le mani delle domestiche, ma un'altra ossuta e vecchia le sostituì.
"L'eletta di Phyros è giunta" disse una voce.
Brianna ricordò dove l'avesse già sentita: doveva essere l'anziano sacerdote che aveva eseguito la cerimonia intorno al fuoco il giorno in cui lei e Ben erano giunti ad Euros.
"Da questo momento è nelle mani del nostro signore e padrone Phyros" continuò, la voce cadenzata "il fato le farà compiere la sua scelta. Oggi uno di voi, nobili uomini, sarà designato come il suo compagno. Uno solo di voi avrà l'onore di ottenere questo titolo e questa ricompensa. Ricordate che il sole morente non sbaglia mai nelle sue scelte"
Una leggera musica di tamburi lievemente battuti aveva avvolto il tempio e Brianna sentì nelle orecchie il bisbiglio del sacerdote che le diceva fosse arrivato il momento.
Per un istante rimase immobile, ripensando a ciò che lei e Ben si erano detti.
"Quando mi passerai accanto farò in modo che tu sappia di essermi vicina" le aveva spiegato "così sceglierai me. Mi raccomando, fingiti sorpresa"
"Confida nelle mie doti di attrice" aveva replicato "ho imparato dal migliore, dopotutto"
Brianna mosse qualche passo avanti, le mani istintivamente protese come per mantenere l'equilibrio che la mancanza di vista le aveva tolto.
Camminò per qualche minuto, con la musica che accompagnava ogni suo movimento, ma, sebbene fosse convinta di aver percorso tutto il corteo, non aveva ancora sentito alcun segnale da parte di Ben.
Si chiese se per caso Failon non avesse trovato uno stratagemma per impedirgli di partecipare.
Il buio iniziava ad esserle più familiare e i suoi sensi si erano acuiti.
Andiamo, Ben, lo incitò silenziosamente, non stai mai zitto, perchè iniziare ora?
Fu allora che sentì qualcosa.
Come una specie di scampanellio, qualcosa che tintinnava nel suo orecchio.
Come se una calamita l'avesse attirata, si spostò istintivamente verso la fonte di quel lieve suono e sentì chiaramente tutti trattenere il respiro, consci fosse arrivato il momento della scelta.
Brianna mosse qualche altro passo avanti e inciampò nell'orlo dell'abito, ma qualcuno l'afferrò prima che cadesse a terra.
"Phyros ha agito" disse la voce del sacerdote "l'eletta ha fatto la sua scelta"
Brianna si tolse di scatto la benda e ritrovò gli occhi dorati di Ben a fissarla a sua volta.
Le mani di lui le stringevano ancora i fianchi, come se avesse avuto paura di lasciarla andare, come se avesse temuto sarebbe caduta senza di lui.
Brianna buttò fuori il fiato che non si era accorta di star trattenendo e realizzò di star strigendo a sua volta le braccia nude di Ben.
Tutti gli uomini presenti al rito erano a petto nudo proprio come quel giorno sulla cima della collina: gli abitanti di Euros avevano di nuovo quelle spirali tatuate sui petti scuri, mentre la pelle pallida di Ben spiccava per la sua chiarezza.
Brianna si impose di non abbassare lo sguardo sul corpo del ragazzo che la stava stringendo tra le braccia perchè non sarebbe stato decoroso.
Un'infida vocina nella sua mente le disse che, se alla fine si fossero sposati come da programma, avrebbe comunque visto Ben in condizioni ancora più indecorose, ma lei si rifiutò di ascoltarla.
Si concentrò sui suoi occhi e sulle scaglie color miele che intervallavano l'oro dell'iride
Non si era resa conto fossero così vicini, così tanto che i loro nasi quasi si sfioravano.
"Grazie di avermi presa" bisbigliò.
"Vi prenderò sempre, Vostra Grazia" disse Ben, piano, il suo fiato che le solleticava la guancia.
Ti prenderò sempre, Bree. Perchè siamo una squadra.
Ben la lasciò andare e Brianna si raddrizzò, mentre Failon – accanto a lui – si inginocchiò davanti a lei, seguito dagli altri uomini finchè non rimasero solo Brianna e Ben in piedi.
"Vi auguriamo buona fortuna" disse "la Signora d'Ambra vi aspetta"

A promise of thorns and rosesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora