XV. Anima spezzata

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Il sole era appena tramontato quando Brianna sbucò fuori dal bosco e si ritrovò davanti alla casa di pietra della Signora d'Ambra.
Stava tremando per il freddo: sebbene la sua pelle si fosse asciugata, i suoi vestiti e i suoi capelli erano ancora fradici per il tuffo nel lago.
Ma questo non l'aveva fermata: aveva proceduto con passo saldo, l'anello recuperato stretto in una mano e nell'altra il medaglione che le indicava la strada.
Sembrava che ora la stesse guidando per davvero, con molta meno reticenza rispetto a quella che aveva avuto nel condurla dall'anello.
Forse anche quello faceva parte della prova.
Rabbrividendo, mosse un altro passo e osservò il vialetto di pietra.
Sgranò gli occhi quando vide che Ben era lì e stava osservando con attenzione la pantera sdraiata ai suoi piedi, il respiro regolare di chi è addormentato.
La sua mano destra era leggermente spostata verso l'animale, come se fosse indeciso se accarezzarlo o meno.
Lei inarcò un sopracciglio.
"Se l'accarezzi ora, suppongo non ti mangerà" disse.
Ben alzò di scatto lo sguardo e quando i suoi occhi incontrarono quelli di Brianna, brillarono per davvero.
Abbandonò la pantera e la raggiunse.
"Stai bene?" domandò.
Quando le fu davanti notò in che condizioni fosse e aggrottò la fronte in segno di preoccupazione, sfregando le sue mani sulle braccia di lei per scaldarla.
"Sto bene" fece Brianna "e guarda cos'ho qui"
Mostrò il palmo della mano dove c'era l'anello d'ambra.
Ben la guardò e scosse la testa, sorridendo.
"Sapevo ce l'avresti fatta" disse "com'è stato?"
Lei rabbrividì, ma non per il freddo.
"Brutto" rispose "è stato brutto, Ben"
Lui l'ascoltò in silenzio mentre gli raccontava del bambino e del drago.
"Sei stata misericordiosa" disse Ben alla fine, allungando una mano per scostarle una ciocca scarlatta ancora bagnata dal viso "ti sei comportata come una vera regina"
Istintivamente, Brianna si sporse per sentire ancora il suo tocco sulla guancia.
Quando Ben notò i segni di graffi sul braccio, lasciò la guancia e passò delicatamente le dita sopra di essi.
"Se avessi la mia magia..." disse, lasciando la frase in sospeso.
Brianna sapeva cosa voleva dire: ti potrei aiutare, potrei alleviare il dolore, potrei essere utile.
Lei scosse la testa.
"Non è niente" disse, scrollando le spalle e allontanandosi di un passo da lui "non mi fanno male"
Ben inarcò un sopracciglio scuro.
"Tu cos'hai fatto nel frattempo?" domandò allora lei, per cambiare argomento.
Lui accennò un sorriso.
"Ti ho aspettata" rispose solo.
Come aveva detto avrebbe fatto.
Poi non le permise di dire nient'altro, perchè le posò una mano sulla base della schiena e la condusse di nuovo dentro la casa dove la Signora d'Ambra attendeva.
Quando varcò la soglia, la donna stava fissando la porta come se avesse saputo esattamente che in quel momento Brianna sarebbe entrata.
Il velo bianco era ancora sul suo viso, perfettamente immobile, e lei si chiese se anche con il vento sarebbe rimasto così.
"Ce l'ho fatta" annunciò Brianna.
Posò l'anello d'ambra sul tavolo e osservò la Signora d'Ambra prenderlo tra le mani.
Avrebbe giurato di aver scorto un sorriso oltre il velo.
E poi, in un istante, l'anello si volatilizzò nel nulla proprio come il drago che era stato un bambino.
Brianna sgranò gli occhi.
"Ma cosa...?" fece, mentre la Signora d'Ambra ridacchiava.
"L'anello non è mai stato reale, così come il suo custode" rispose.
Lei serrò la mascella.
"I graffi sul mio braccio sono piuttosto reali" ribattè.
Non poteva crederci, l'aveva mandata a compiere quella missione in cui avrebbe anche potuto lasciarci la pelle e ora le diceva che ciò che aveva fatto era stato inutile.
Sapeva fin dall'inizio che si trattava di una prova per vedere di che pasta fosse fatta, per provare fosse lei l'oggetto della profezia, ma sperava almeno che la Signora d'Ambra tenesse un minimo a quell'anello.
"Lo sono?" replicò la donna.
Trattenendo un'imprecazione, Brianna abbassò lo sguardo e le si mozzò il fiato quando vide che il suo braccio era in perfette condizioni.
Alzò di scatto lo sguardo e incontrò gli occhi dorati di Ben.
"Erano lì" fece lui.
"O forse non lo sono mai stati ed entrambi ve lo siete immaginati" disse la Signora d'Ambra, facendo oscillare il velo "c'è qualcosa di estremamente romantico nel condividere una stessa visione, non trovate?"
Brianna si voltò di nuovo verso di lei, per fronteggiarla.
Ne aveva abbastazna.
"Mi avete dato una missione e io l'ho portata a termine" disse "ora tocca a voi. Avevamo un patto, diteci il pezzo di profezia che conoscete"
"Hai ucciso il drago, Brianna Orphelin?"
Lei rimase in silenzio per un istante: non solo per la domanda, ma anche per il fatto che l'avesse chiamata con il suo nome quando lei e Ben non si erano mai presentati.
Stava per rispondere, quando Ben la precedette.
"Credo che sappiate già la risposta, non è vero?" domandò "Il fatto che Brianna sia tornata con l'anello è la prova che non l'ha ucciso. Perchè altrimenti anche l'anello si sarebbe dissolto con il drago, proprio come è appena successo"
Si voltò verso Brianna e la guardò mentre continuava.
"La prova non stava nel testare il suo controllo del fuoco" disse "la prova era nel testare il suo cuore. Se fosse misericordiosa oppure spietata. E Brianna l'ha superata"
Ora che lui l'aveva detto ad alta voce, tutto aveva incredibilmente senso.
Si voleva colpire per non esserci arrivata per prima.
"Non è vero?" concluse Ben, voltandosi di nuovo verso la Signora d'Ambra.
Lei rimase immobile un istante che parve un'eternità.
"Chiunque sia il sole di cui parla la profezia deve essere misericordiso" disse alla fine "non si può sconfiggere qualcuno a cui si è uguali. L'oscurità non può essere sconfitta da altra oscurità"
La Signora d'Ambra si alzò in piedi e per un istante parve che la casa avesse tremato.
"Sulle labirintiche vie del Fato," disse con una voce che non era la sua, mortalmente seria "lui solo dovrà camminare"
Brianna avrebbe giurato che il cielo fosse diventato improvvisamente di una totalità più scura.
Inchinò il capo, in segno di saluto.
"Vi ringrazio" si costrinse a dire.
Ben iniziò ad avviarsi verso la porta, senza dire una parola, e Brianna fece per seguirlo quando la Signora d'Ambra le afferrò la mano.
Lei si voltò di scatto, tentando di liberarsi ma la presa era ferrea.
"C'è un'aura oscura che ti avvolge, cara ragazza" disse, la voce più bassa di un bisbiglio "per questo ti ho messo alla prova. L'hai superata e hai dimostrato che il tuo cuore è degno di sopportare la profezia, eppure l'aura intorno a te rimane. È come se fosse una seconda pelle che tenta di mangiare la tua vera essenza. Non la percepisci?"
Strinse la presa sulla sua mano e, per un istante, Brianna non era più lì, avvolta da pareti di pietra e ambra e da cianfrusaglie assurde, ma era di nuovo nel suo sogno e scappava da qualcuno che la inseguiva, il respiro affannato e la voce di Colin nelle orecchie che le gridava di correre più veloce.
Il suo corpo divenne di pietra, i muscoli in tensione e ogni singola terminazione nervosa che gridava di scappare, di andarsene da quella casa e da quella donna.
"Devo andare" disse "lasciatemi andare"
All'improvviso, la presa della Signora d'Ambra si fece più morbida e Brianna ne sgusciò via.
Sentiva il cuore batterle forte nel petto e aveva i brividi che le percorrevano tutto il corpo.
Probabilmente erano solo i deliri di una pazza, eppure quelle parole l'avevano inquietata.
La inquietavano ancora.
Praticamente corse fuori dalla casa e andò quasi a sbattere contro Ben, mentre sentiva la porta richiudersi dietro di sè.
"Bree, ehi, cosa succede?" fece lui.
Aveva le mani posate sulle sue spalle e la stava osservando attentamente.
"Andiamo via di qui" disse solo lei.
Ben la osservò ancora un'istante e poi annuì piano.
"D'accordo" disse "andiamocene. Ma se vuoi parlarne, io sono qui"
Lei si limitò ad annuire mentre aumentavano il passo e si allontanavano da quella casa.
Sentirono in lontananza l'ululato di un lupo, probabilmente una delle fiere della Signora d'Ambra.
Forse li stava salutando.
Il sole stava procedendo nella sua discesa e il cielo stava scurendosi sempre di più.
All'improvviso un pensiero colpì Brianna: come avrebbero fatto a tornare a palazzo di notte?
Lei poteva utilizzare il fuoco come luce, ma camminare di notte nella foresta non era affatto una buona idea.
E tornare a casa della Signora d'Ambra non era assolutamente un'opzione.
"Dove dormiremo?" domandò.
Ben le lanciò un'occhiata.
"Quando stavamo seguendo la mappa di Failon ho intravisto una piccola capanna" spiegò "sembrava abbandonata. È lì che stiamo andando"
"Ti ricordi la strada?"
Lui le fece l'occhiolino.
"Il mio senso dell'orientamento è impeccabile, Brianna cara"
Lei alzò gli occhi al cielo, superando un tronco caduto.
"Penso che la tua impeccabilità si estenda anche alle parti della profezia" disse "come facevi a sapere che la Signora d'Ambra avrebbe avuto la profezia?"
Ben rimase in silenzio, continuando a camminare.
"Era come se ne fossi assolutamente certo" continuò Brianna "non appena siamo entrati in casa"
Rimuginò ancora un istante, attendendo una sua risposta che non arrivò.
"Anche con Laurel a Meileen hai fatto più o meno la stessa cosa" disse ancora lei "riuscivi a percepire la sua aura anche quando era scomparsa. Tutto è partito da te, Ben. Sei stato tu il primo a trovare i primi versi della profezia ad Akheios e mi chiedo... mi chiedo se in qualche modo tu non sia collegato alla profezia stessa"
"Ci ho pensato anche io" quando Ben parlò, erano passati dei minuti buoni "e non ho idea del perchè. Perchè proprio io? Che io sappia, nessun membro della mia famiglia ha trascorsi particolari. I Lyrion sono una dinastia relativamente recente, mio nonno è stato il primo re della diarchia quando il regno della notte e dell'alba erano uniti"
Scosse la testa, passandosi una mano tra le ciocche scure.
"Non lo so, Bree" disse "è strano da spiegare. Non appena ho varcato la soglia della casa della Signora d'Ambra ho sentito una sensazione e dentro di me sapevo... sentivo fin dentro le ossa che la profezia si trovava lì da qualche parte. Dopo che Laurel l'aveva rivelata a Meileen ho sentito quella stessa sensazione, ma non sapevo a cosa ricollegarla"
"Quando hai trovato il primo pezzo l'hai sentita? In quella biblioteca ad Arkheios?"
"Vuoi la verità? Ti direi di sì, ma non me lo ricordo. Può darsi, come può darsi di no"
Sospirò.
"In questa storia ci sono fin troppi punti interrogativi" fece Ben "non credevo di essere uno di questi"
Brianna non disse nulla.
Pensò che, in quanto esseri umani, forse tutti erano destinati ad essere il punto interrogativo nella storia di qualcuno.
"Sulle labirintiche vie del Fato, lui solo dovrà camminare" ripetè "parla sempre del sole, secondo te?"
Ben ci riflettè un po'.
"È possibile" disse "ma potrebbe anche riferirsi all'ultimo erede dei versi precedenti. Non sappiamo se il sole e l'ultimo erede siano sempre la stessa persona"
Fu il turno di Brianna di sospirare.
"Non è un verso rassicurante in qualunque caso" commentò.
Se il sole era lei e quel verso si riferiva ad esso, significava che sarebbe stata Brianna quella che avrebbe camminato da sola.
Che avrebbe dovuto camminare da sola.
Sperò fosse in senso metaforico e non letterale.
Sperò che quel "solo" non implicasse che tutti coloro che amava non c'erano più e per questo lei era sola.
"Raynar è anche detto il regno dei labirinti, non è vero?" si ricordò all'improvviso.
Ben la guardò e annuì.
"Hai ragione" disse "è uno dei suoi nomi. Insieme a regno degli inganni e degli enigmi"
"È lì che dobbiamo andare" fece lei "Raynar è la nostra prossima metà"
Brianna si voltò di nuovo per guardare davanti a sè e vide la capanna di cui parlava Ben.
Era fatta di legno e il tetto aveva delle travi di legno che mancavano, ma rispetto alla prospettiva di dormire all'aria aperta con gli erranti in agguato era un castello.
"Fra due giorni ci sarà l'eclissi" aggiunse Ben "e anche un altro verso di profezia si avvererà"
Brianna pensò istintivamente agli occhi di Lilith — uno nero e uno argentato — e rabbrividì.
"Ben" disse prima ancora di essersene resa conto "ti devo raccontare una cosa"
Lui l'ascoltò in silenzio mentre lei gli raccontava dei suoi sogni, di come sembrassero una storia, la storia che aveva vissuto in una vita precedente e che ora stava lentamente tornando a lei.
"Sono iniziati da quando siamo stati a Meileen, hai detto" disse Ben, quando Brianna ebbe finito "subito dopo il morso degli erranti"
Il respiro le si spezzò.
"Prima di andarcene, la Signora d'Ambra ha detto che c'è un'aura oscura che mi avvolge" rivelò "per quello volevo andarmene in fretta. Non lo so, le sue parole mi hanno turbata. E credo... credo che l'aura che lei vede in me sia collegata a questi sogni che faccio. Credo che gli erranti c'entrino con Lilith"
Ben la guardò e c'era preoccupazione nei suoi occhi dorati.
Lanciò uno sguardo intorno a sè, verso gli alti alberi e il cielo cobalto.
Allungò un braccio e lo passò intorno alle spalle di Brianna, attirandola a sè in una stretta rassicurante.
"Troveremo tutti i punti interrogativi di questa storia e daremo loro una risposta" promise, mentre la scortava verso la capanna.
Spinse la porta di legno che si aprì con un cigolio, in concomitanza con il gracchiare di un corvo.
Brianna si allontanò da Ben per esplorare il piccolo spazio e gli lanciò un'occhiata.
"Rassicurante" disse "i corvi non sono presagio di belle cose a quanto so io"
"Forse questi corvi saranno nostri amici"
Non c'era alcun letto, ma c'era un ammasso di coperte posto in un angolo, come se dei fuggitivi prima di loro le avessero usate come giaciglio.
Era meglio di quanto si fosse aspettata.
"Hai fame?" domandò Ben.
Brianna scosse la testa.
Si sentiva lo stomaco chiuso come se avesse una corda legata intorno ad esso che stringeva sempre di più, togliendole l'aria.
Quella giornata era stata fin troppo sfiancante.
"Vorrei dormire" disse.
Ben annuì.
Il giaciglio era abbastanzza largo per due, anche se con poca distanza tra i corpi.
Brianna si sdraiò e chiuse gli occhi, isolando il mondo esterno, cercando di non pensare alla spalla di Ben che sfiorava la sua mentre si sdraiava accanto a lei, al calore emanato dal suo corpo e al suo profumo.
Spifferi di vento iniziarono ad uscire ed entrare nella capanna e Brianna rabbrividì, stringendosi nel suo abito leggero che non si era ancora del tutto asciugato.
"Sai cos'è tipico del clima di Euros?" fece Ben "L'escursione termica. Di giorno fa un caldo pazzesco come se fossimo nel deserto, ma di notte le tempertaure scendono drasticamente. Senza coperte congeleremo"
Brianna mosse una mano e il fuoco si creò sul suo palmo, riscaldando l'ambiente.
"Sei diventata brava con questo trucchetto" borbottò Ben.
Si chiese se si fosse solo immagiata la nota di disappunto nella sua voce, come se lui non avesse pensato a quella possibilità e avesse sperato in un'altra risposta.
"Tutto merito delle mie doti naturali" ribattè Brianna, scrollando le spalle e trattenendo un sorriso.
"Le tue doti naturali hanno previsto che, una volta addormentata, il fuoco svanirà?" replicò Ben "Perchè il tuo eccellente insegnante l'ha previsto"
"Possiamo riscaldarci nel frattempo"
"Oppure potremmo stringerci l'uno all'altra visto che il calore umano è la fonte di calore migliore e inestinguibile"
Brianna si immobilizzò.
"Nei tuoi sogni, forse" borbottò.
Non sapeva perchè quelle parole le fossero uscite così aspre, ma era stato come un istinto naturale.
Come se fosse tornata la Brianna che non sopportava Ben e non vedeva l'ora di rispondegli male.
Ma ne era passato di tempo.
"Era solo una proposta" si difese lui "se vuoi congelare, accomodati"
"Bene"
"Bene"
L'irritazione si accese nel suo petto e Brianna perse il controllo del fuoco, che svanì.
Rimasero al buio, in silenzio, il flebile suono dei loro respiri come unica compagnia.
Fu allora che Brianna vide il primo errante, con gli occhi scuri che lampeggiavano nella notte d'argento e nero.
Scattò a sedere, in panico.
Si guardò intorno, ma l'essere sembrava sparito.
"Cosa fai?" fece Ben, scattando a sedere a sua volta "Cosa c'è, Bree?"
"Credevo..." la voce le morì in gola quando si rese conto di essersi immaginata tutto.
Gli erranti non avevano gli occhi di Lilith.
Fece un respiro profondo, scuotendo la testa.
"Torna a dormire" disse a Ben.
Lui esitò un istante, poi si sdraiò di nuovo.
Brianna era stanca, così stanca che le ossa del corpo le facevano male e la imploravano di riposare, ma sentiva un nodo di paura avvolgerla e non lasciarla andare.
Aveva paura di cosa avrebbe sognato quella notte.
Dopo qualche lungo istante, si adagiò nuovamente sulle coperte sottili.
Cercò di fare dei respiri profondi per calmare il battito impazzito del suo cuore, in modo che smettesse di essere un tamburo nelle sue orecchie che le avrebbe impedito di udire i rumori di reali pericoli e non del frutto delle sue fantasie.
Doveva calmarsi e riposare, perchè passare la notte in bianco non sarebbe servito proprio a nessuno.
Dovevano tornare al palazzo e lei doveva convincere Failon a prestarle il suo esercito e poi doveva partecipare al ballo in suo onore e assistere all'eclissi e capire in che modo la profezia si sarebbe realizzata e—
"Sento i tuoi pensieri fino a qui" disse Ben, piano.
Non c'era traccia di accusa nella sua voce.
"Scusa" fece Brianna "dormi, per favore"
"Sei sicura di stare bene?"
"Dormi, Ben"
Voleva stare da sola con i suoi pensieri e le sue preoccupazioni.
Ben la stava già aiutando fin troppo con quella storia e Brianna non si sarebbe mostrata così debole da dovergli rivelare ogni peso sul proprio cuore.
Anche se forse le debolezze vere sono ben altre.
Con la coda dell'occhio continuava a vedere figure che danzavano intorno al loro giaciglio, ombre che strisciavano per raggiungerla e reclamarla.
Chiuse gli occhi e strinse le mani a pugno, racchiuse intorno alle coperte.
Era solo frutto della sua immaginazione.
Lì non c'era proprio nulla.
Voleva solo che quelle ombre se ne andassero, voleva che la lasciassero in pace, voleva sentirsi al sicuro almeno per qualche minuto, ma non aveva idea di cosa fare per rimediare.
E poi si rese conto che non era affatto vero.
Sapeva cosa desiderasse quel traditore del suo cuore.
Aprì piano gli occhi e rimase a fissare l'oscurità che li avvolgeva completamente, come un mantello.
"Ben" disse Brianna nel silenzio, a bassa voce, senza guardarlo "la proposta di prima è ancora valida?"
Bne non disse nulla.
Lei lo sentì solo muoversi, le braccia che l'avvolgevano e la stringevano a sè con delicatezza.
Era come se i loro corpi si incastrassero perfettamente, come se fossero sempre stati destinati l'uno all'altra.
"Qualche minuto e sentirai meno freddo" disse.
Brianna annuì, ma aveva la netta sensazione che anche Ben sapesse benissimo non gli avesse chiesto di abbracciarla a causa del freddo.

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