XVII. L'ultimo erede compirà la sua scelta

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Tecnicamente non le aveva mentito, pensò Ben mentre svoltava un corridoio, Brianna gli aveva chiesto di rimanere in camera sua dove l'avrebbe raggiunto una volta avesse finito di parlare con Failon e lui sarebbe stato lì in quel momento.
Dopo aver assistito di nascosto all'incontro tra Failon ed Evelyn, però.
A sua discolpa avrebbe potuto dire che i suoi pensieri erano stati resi confusi dalle labbra di Brianna, ma temeva che, se l'avesse detto, lei non l'avrebbe baciato più.
E Ben aveva paura non ne avrebbe mai avuto abbastanza dei suoi baci.
Ci aveva provato a non innamorarsi di lei, ci aveva provato con tutto se stesso, ma era stato inutile.
Era come se tutte le strade del suo cuore lo avessero inevitabilmente ed inesorabilmente condotto da lei, senza che lui riuscisse a rendersene conto finchè non si fosse ritrovato davanti a Brianna.
Aveva sempre avuto un'alta considerazione di sè, forse un po' troppo alta, ma quando si trattava di lei era impossibile non mettersi in discussione.
Non è forse metterci in discussione il primo passo per diventare persone megliori?
Coloro che ci amano non dovrebbero proprio avere questo compito? Renderci migliori?
Ben scosse la testa, scrollandosi via quei pensieri, mentre spostava l'arazzo raffigurante un uomo che sorgeva da un lago con una spada infuocata in mano e si immetteva nel passaggio segreto.
Non era così audace da pensare che Brianna l'amasse solo perchè, quando lui l'aveva baciata, non era fuggita via o non l'aveva respinto.
Aveva amato Oliver e forse una piccola parte di lei che stava cercando di reprimere lo amava ancora, ma quello era il passato ed era un passato doloroso.
Ben si era ripromesso che non si sarebbe intromesso, perchè se c'era una cosa in cui credeva era la libertà di scegliere: non avrebbe influenzato le decisioni nè i sentimenti di Brianna.
Se lei alla fine avesse scelto lui, sarebbe stato perchè era ciò che il suo cuore desiderava, non qualcosa che le era stato messo in testa come un tarlo.
Ma quando aveva detto che aveva paura di perderlo, qualcosa era scattato in Ben.
Era come se avesse visto una fiaccola accendersi improvvisamente nell'oscurità della notte e riscaldarlo con il suo calore.
Non era riuscito a fermarsi e, prima che il suo cervello gli ordinasse di fermarsi, la stava già baciando.
"Non andare, Ben" aveva detto Brianna, la fronte appoggiata a quella di lui "per favore. Non andarci"
"Non mi fido di Failon, te l'ho detto" aveva replicato "nessuno mi scoprirà e mi sentirò più sicuro"
Brianna aveva fatto un verso che esprimeva scetticismo.
"E come pensi di spiare l'incontro, esattamente?" aveva domandato.
Ben aveva sfiorato il suo naso con quello di lei.
"Donna di poca fede" aveva replicato "ho i miei informatori"
In realtà era stato più un colpo di fortuna.
Quando una domestica era andata a rimettere in ordine la sua stanza il primo giorno in cui erano giunti ad Euros, Ben aveva fatto delle domande sottili per capire che tipo di persona fosse Failon.
Forse quella ragazza non parlava mai con nessuno e, ora che ne aveva l'occasione, non riusciva a smettere, forse era stata così colpita dalla belleza di Ben che aveva deciso di rivelargli tutti i segreti di cui fosse a conoscenza, perchè le era sfuggito il fatto che il palazzo fosse costellato di passaggi segreti, di solito dietro gli arazzi.
Non ci era voluto molto a Ben per recarsi senza essere scoperto nella zona del palazzo vicina allo studio di Failon, sempre potetto da due guardie, e scoprire quale fosse l'arazzo giusto.
Aveva anche scoperto che oltre quell'arazzo c'era un corridoio buio e stretto che portava proprio accanto allo studio di Failon, nel quale c'era un altro arazzo comunicante.
Due piccoli fori erano stati applicati ad altezza uomo in modo che si potesse anche osservare coloro che erano nello studio.
"Ben, per favore" aveva continuato Brianna, il tono di voce basso e supplicante "non correre rischi inutili, non in questo caso"
Aveva chiuso gli occhi e aveva fatto un respiro profondo.
"Ho paura per te, d'accordo?" aveva detto "Non piace nemmeno a me, ma è così. Perciò, per i quattro dei, non tentare questa maledetta missione"
Ben non era riuscito a trattenere un sorriso e si era sporto avanti, incontrando le sue labbra.
E per un po' non avevano parlato più.
"Vostra Grazia" la voce di Failon arrivò da oltre l'arazzo.
Ben si immobilizzò e si fece il più silenzioso possibile, quasi trattenendo il respiro.
"Vostra Grazia" ripetè una voce femminile.
Oltre la due fessure, Ben vide sua sorella fare una riverenza, imitata da Failon che si portò la sua mano guantata alle labbra e la baciò.
Evelyn aveva i capelli biondo ramato raccolti in un semplice chignon e indossava un abito nero, come se stesse mantenendo il lutto, come se fosse addolorata per la morte del re dell'alba e non fosse stata proprio lei ad architettare tutto.
Ben sapeva che storia andava raccontando: lui e Brianna erano stati coloro che avevano attuato il colpo di stato e poi erano fuggiti quando Evelyn e le sue guardie avevano cercato di fermarli.
Erano fuggitivi, fuorilegge e dovevano pagare per ciò che avevano fatto.
Evelyn non era che la salvatrice che aveva preso in mano le redini del regno dell'alba e ora stava cercando di riportare l'ordine, in attesa che anche il trono della notte passasse nelle sue mani.
"Avete davvero un bellissimo palazzo" esordì Evelyn, il tono gentile.
Failon l'aveva fatta accomodare e ora erano seduti l'uno davanti all'altra, la scrivania in legno scuro l'unico oggetto a separarli.
"Vi ringrazio" fece lui.
"Sono sicura che la vostra ospite si stia trovando davvero bene in tutto questo lusso" continuò lei "per le vie del regno ho sentito che il vostro dio Phyros ha scelto la sua eletta"
"Abbiamo avuto questo onore, Vostra Grazia"
Evelyn sorrise.
"Mi piacerebbe conoscerla" ammise "credete sia possibile presentarci? Ho sentito che al ballo della scorsa sera ha fatto il suo ingresso ufficiale in società"
A Ben parve che il mondo si fosse fermato.
Era quello il momento della resa dei conti, il momento in cui avrebbe scoperto se ci si potesse fidare davvero di Failon.
Un altro pensiero lo colpì all'improvviso: Evelyn sapeva.
Evelyn sapeva che Brianna aveva il potere del fuoco, altrimenti non avrebbe fatto quel commento sul poterla incontrare.
Come faceva a saperlo?
Il fuoco era rimasto un segreto nel regno dell'alba, un segreto che Ben, Brianna e maestro Silas avevano custodito.
A meno che... Ben sospirò: Oliver sapeva del potere di Brianna.
E l'aveva detto ad Evelyn.
Si chiese se sapesse anche di che ruolo giocasse davvero Brianna in tutta quella storia, se fosse a conoscenza della profezia e dell'oscurità.
"Vostra Grazia" fece Failon, la voce neutra "credevo foste venuta qui per parlare di affari"
Ben buttò fuori il fiato che non si era accorto di star trattenendo, sentendo mentalmente la voce di Brianna che gli diceva di averglielo detto.
"È così" rispose Evelyn, composta come sempre ma con una nuova nota di freddezza nella voce "ho bisogno di un esercito"
La conversazione che seguì fu un susseguirsi di tentativi di persuasione da parte di lei, ma Failon continuava a negarle ciò che chiedeva, con una fermezza e al tempo stesso gentilezza che Ben non avrebbe mai saputo unire.
Quando si salutarono, Ben si era ormai convinto che Failon non li avrebbe traditi e decise che avrebbe dovuto affrettarsi a tornare nella sua ala di palazzo, altrimenti Brianna avrebbe scoperto la verità.
Non c'erano guardie in giro e Ben pensò che, per una volta, la fortuna era dalla sua parte, ma decise di camminare ad un passo svelto per evitare qualsiasi rischio.
Era riuscito a spiare l'incontro tra due capi di stato e non era stato scoperto, perchè qualcosa sarebbe dovuta andare storta ora?
Quando sentì dei passi dietro di sè pensò che avesse peccato di hybris e i quattro dei lo stessero punendo.
Si immobilizzò, il respiro trattenuto e fece per lanciarsi dietro l'arazzo più sporgente nelle vicinanze per nascondersi quando una voce parlò.
"Ben, Ben, credevo che mamma e papà ti avessero insegnato che è scortese, se non addiritura maleducato, origliare"
Gli dei lo stavano certamente punendo.
"Anche sorprendere la gente alle spalle, sorellina" rispose.
Si voltò e vide che Evelyn era a pochi metri di distanza da lui, le mani intrecciate in grembo come se fosse andata a fare una passeggiata per le vie del regno della notte e si fosse fermata a parlare con il panettiere.
"Ma forse non dovrei sorprendermi" continuò Ben "dopotutto, non è l'unica cosa che fai alle saplle delle persone. Ti sei data alle pugnalate"
Evelyn sbuffò.
"Per favore" ribattè "ti vanti sempre del tuo ingegno, ma non hai saputo prevedere la mia mossa?"
Ben la fissò.
"Vorrei averlo fatto" disse "se l'avessi fatto, Rufus Orphelin sarebbe ancora vivo"
"E la tua cara promessa sposa avrebbe ancora un padre"
Lui scattò, la spada che aveva nel fodero in mano e ringraziò silenziosamente Brianna per le lezioni che gli aveva impartito.
"Non parlare di lei" ringhiò "non ci provare, Evelyn"
Evelyn inarcò un sopracciglio.
"Ti ha conquistato, vedo" fece "ti sono bastati un paio di occhi argentati e dei bei capelli? O forse la prospettiva di un trono ti ha fatto innamorare più di lei?"
"Attenta a quello che dici"
Lei ebbe il coraggio di sorridere.
"Ben, Ben, sai che non puoi farmi male con una spada" disse "ho io il controllo"
"E allora perchè non usi la tua magia, Ev?"
I suoi occhi azzurro cielo divennero di ghiaccio.
"È una fortuna averti trovato qui, non pensi?" disse "Non devo spendere un soldo per la taglia sulla tua testa. E la cosa migliore è che se tu sei qui, anche la nostra cara Brianna lo è. Due piccioni con una fava senza il minimo sforzo"
Sapeva bene fosse una mossa sconsiderata, perchè probabilmente le guardie di Evelyn stavano per raggiungerla e il suo elemento erano i metalli, dunque avrebbe potuto benissimo togliergli la spada di mano, ma fu più forte di lui.
Nella sua mente la vedeva nei suoi rari momenti di allenza con lui, da bambini, quando gli aveva preso un libro che si trovava in uno scaffale troppo alto per lui o quando l'aveva abbracciato perchè si era sbucciato un ginocchio.
Ma tutto quello era solo un ricordo lontano.
Ben prese un respiro e la caricò.

A promise of thorns and rosesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora