X. Chi vuole essere salvato

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Brianna si trovava in un posto che non conosceva.
Era un posto buio, stretto e soffocante.
Sentiva puzza di qualcosa che non sapeva identificare.
Dopo qualche istante, quando i suoi occhi si abituarono al buio, si rese conto di essere nascosta sotto un letto largo.
Aveva le mani premute sulle orecchie, come se volesse escludere il mondo esterno in modo che svanisse e la lasciasse in pace.
Rotolò di lato, il capo che spuntava oltre il letto.
Le sue mani erano sporche, sotto i suoi occhi, ed erano nude.
Ma delle fiamme che danzavano tra le sue dita non vi era alcuna traccia.
Era un sogno, pensò, era ancora nel letto di Sheileen e stava dormendo.
Andava tutto bene.
Tirò un sospiro di sollievo e si ordinò di svegliarsi.
Chiuse gli occhi, stringendoli sempre di più, ma quando li aprì di nuovo era ancora in quello spazio angusto.
La sua volontà doveva star perdendo la mano ferma che aveva sempre avuto.
Qualcuno sbattè una porta e il suono si propagò per tutta la casa.
Brianna sgusciò fuori dal nascondiglio, incuriosita, e uscì dalla stanza.
La casa in cui si trovava doveva avere solo due stanze, perchè vi era un solo corridoio.
Una donna dalla faccia scavata, magra come se non magiasse da giorni, la stava fissando con disprezzo.
"Sei ancora qui?" fece.
"È ancora qui?" domandò un'altra voce.
Brianna si voltò e vide che nella stanza c'era anche un uomo, ma era così nascosto nell'ombra che non se n'era accorta.
Lui si alzò dalla sedia a dondolo su cui era seduto e le si avvicinò.
Lei pensò che le possibilità fossero due: o l'uomo era incredibilmente più alto della media, oppure Brianna si era rimpicciolita.
Dovette alzare completamente la testa per incontrare gli occhi chiari di lui.
"Vattene, mocciosa" abbaiò "non farti cacciare a legnate"
Prima ancora che lei potesse parlare, l'uomo le tirò uno schiaffo.
Nei sogni si era immortali, ma non invulnerabili: lo schiaffo le fece girare la testa e cadere a terra, la guancia lesa che ruggiva dal dolore.
"È un avvertimento, questo" continuò lui, la voce un ringhio "il prossimo non lo sarà. Vattene!"
Brianna si ritrovò a strisciare via, le forze che non l'aiutavano e, in qualche modo, riuscì a rimettersi in piedi.
Corse via, il più veloce che potè, fuori da quella maledetta casa.
Inciampava sui suoi stessi piedi, come se non riuscisse a metterne uno davanti all'altro, ma non desisteva.
La guancia dove l'uomo l'aveva colpita bruciava come mai le era capitato.
Sbucò in una strada, i ciottoli sconnessi che minavano la sua corsa, e inciampò per l'ennesima volta.
Brianna cadde e alzò di scatto lo sguardo, le mani sotto di lei sostenerla.
E si vide riflessa.
Doveva essere caduta vicino ad un mercato non molto ricco, perchè lo specchio logoro che la stava riflettendo davanti a lei era accanto ad almeno un'altra decina di specchi sul banco della bancarella.
Sentiva in sottofondo le voci dei primi avventori, il sole che timidamente spuntava dalla coltre di nubi, ma Brianna non riusciva a distinguere nessuna parola.
Riusciva solo a rimanere incollata al suo riflesso, una ragazzina scarna e smunta, i capelli rossi così sporchi da sembrare quasi neri.
Dove l'uomo l'aveva schiaffeggiata, la guancia stava diventando più rossa e le si stava formando un livido, ma quella chiazza non riusciva a coprire le cicatrici che le percorrevano l'intero viso, come le venature di un albero antico.
Alzò una mano e le sfiorò con delicatezza, rabbrividendo.
Fu allora che notò i suoi occhi: uno era argenteo, come sempre, ma l'altro era completamente nero.
Brianna si alzò di scatto, le lenzuola aggrovigliate intorno al corpo.
Aveva il respiro affannato ed era in un bagno di sudore.
Deglutì, portandosi le mani al viso e il suo cuore si calmò leggermente quando si rese conto di non avere alcuna cicatrice.
Fece un paio di respiri profondi e poi sgusciò fuori dal letto, mettendosi il semplice vestito che  Sheileen le aveva lasciato ai piedi del letto.
Avrebbe dovuto ringraziarla, pensò Brianna.
Guardò fuori dalla finestra, dove il sole era ancora nascosto dalle montagne di Euros in lontananza.
Non riusciva a togliersi di dosso la sensazione di terrore e paura che aveva provato nel sogno, perchè di quello si era trattato.
La ferita dell'errante le diede una fitta.
Lei fece una smorfia e la ignorò, stringendosi le braccia intorno al busto.
Era sembrato tutto così reale, nel sogno, anche se non aveva idea del perchè.
"Siete già sveglia" disse una voce.
Brianna sussultò e si voltò, incontrando gli occhi verdi di Sheileen.
"Audrey, vi sentite bene?" continuò, la fronte aggrottata "La ferita vi ha dato fastidio?"
"No" rispose lei "no, nient'affatto. Vostro marito aveva ragione, meritate davvero il titolo di angelo di Meileen"
La donna sorrise, entrando nella stanza.
"Allora siete solo molto mattinera?" domandò.
"Ho fatto un incubo" ammise Brianna.
C'era qualcosa in Sheileen che spingeva chiunque parlasse con lei a dirle la completa e assoluta verità.
Forse era la sua espressione gentile.
"Oh cara" fece la donna, una smorfia di dolore sul viso "avete sognato quelle creature?"
Brianna la guardò per un istante e poi prese una decisione improvvisa.
Da qualche parte lei e Ben avrebbero pur dovuto cominciare le loro ricerche, no?
Annuì.
"Mi spaventano" ammise "mi spaventa non avere niente a cui aggrapparmi per smettere di avere paura, come libri o leggende che parlino di loro. Qualcosa che mi spieghi che origini abbiano"
Sheileen iniziò a rifare il letto, rimuginando.
"Ve l'ho detto" disse "non si sono ancora spinti a Meileen, grazie agli dei. Però Sam mi ha detto che ieri in piazza c'era una donna che si vantava di predire il futuro"
"Cosa diceva?"
Lei scrollò le spalle.
"Sapete come sono quei ciarlatani, direbbero di tutto pur di avere qualche soldo in più. Io non credo abbiano davvero la verità in tasca, perchè altrimenti a cosa servirebbero le nostre preghiere agli dei? Quella donna blaterava qualcosa sul sole che sarebbe sorto un'ultima volta o qualcosa del genere. Sam ha la tendenza a innervosirsi quando la gente dice scemenze, quindi se n'è andato"
Sheileen si voltò verso Brianna e la guardò.
"Siamo un piccolo paese, noi" disse "non vogliamo avere problemi. Vi prego, fate attenzione"
Fate attenzione a non portarci guai.
Il giorno prima le aveva detto che Brianna non avrebbe portato gli erranti a Meileen, che ne era certa, ma ora sembrava aver cambato idea.
Lei capì fosse arrivato il momento di togliere il disturbo.
"Grazie di tutto, Sheileen" fece allora, sorridendole "mi avete salvato la vota"
Grazie di averci dato un punto di partenza per la nostra ricerca.
"Tenetevela stretta, Audrey"

A promise of thorns and rosesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora