Giustizia è fatta

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Partiamo in macchina e ci dirigiamo a casa degli Styne, come da informazioni ricevute dallo sceriffo.

Riusciamo a far fuori facilmente i due scagnozzi davanti alla porta, Dean spara un colpo in testa ad uno e io rompo l'osso del collo al secondo.

Entriamo in casa dove suona una musica jazz e improvvisamente si accende la luce e veniamo sopraffatti da una marea di uomini con i fucili puntanti su di noi.

Un uomo brizzolato si fa spazio in mezzo agli uomini armati e ci parla dall'alto della sua scala.

"Dean e Daisy Winchester. È un piacere conoscervi."

Vengo allontanata da Dean che viene aggredito alle spalle da un uomo che gli mette un sacco in testa e cerca di soffocarlo.

Tiro una gomitata in faccia all''uomo che mi tratteneva e mi butto su quello che sta aggredendo Dean, i miei occhi bruciano, tanto. Appoggio le dita sulla fronte dell'uomo e in un secondo lo vedo urlare e prendere fuoco dall'interno.

Aiuto Dean ad alzarsi e gli tiro via il sacchetto dalla testa prima di sentire una sparo e un forte dolore alla gamba.

Mi accascio a terra maledicendo chiunque sia stato.

"stai bene! Daisy guardarmi!" mi dice Dean.

"pensavi che non sapessi che fossi una Nephilim? Volevo vedere i tuoi poteri dal vivo. Certo che se una pallottola ti mette in ginocchio non sei così forte come pensavamo!" dice l'uomo brizzolato ridendo e tutti i suoi scagnozzi ridono in coro.

Un colpo alla testa ci tramortisce a terra.

Quando ci risvegliamo siamo stesi su un tavolo operatorio uno di fianco all'altra.

"ben svegliati. Monroe Styne. Piacere di conoscervi." Dice l'uomo brizzolato.

"Dean Winchester, piacere mio." Risponde il maggiore.

"volevo chiedervi. Vi fa così schifo la vita da piombare qui senza un piano ben congegnato? Pensavi davvero che il vostro piano avrebbe funzionato?" chiede Monroe

"di solito funzionano!" rispondiamo insieme alla domanda che ci ha posto il signor Styne

"rispondete sempre alle domande in sincrono? Siete davvero carini." Ride l'uomo "vuoi sapere cosa farò alla tua amata fidanzata?"

Dean rimane in silenzio così l'uomo continua a parlare.

"la farò a pezzi, la farò urlare come una quindicenne isterica e tu guarderai tutto." Conclude l'uomo.

"non ti conviene toccarla. Per me lei è tutto e il marchio che ho sul braccio non ti permetterà di farle del male. se provi ad uccidere me invece ritornerò sotto forma di qualcosa che tu non potrai mai fermare, ucciderò tutti senza pietà." Dice Dean.

"e se invece vi lasciamo andare? Ve ne andrete tranquillamente come se niente fosse?" chiede il figlio

Dean ride sotto i baffi, ma sono io a prendere la parola.

"certo che no, ma sarebbe più umano e qualcuno forse potrebbe anche sopravvivere alla sua ira ma non sono cerca che qualcuno sopravvivrebbe all'ira di una Nephilim incazzata!" concludo.

Sto cercando di lasciare il tempo a Dean di liberarsi, ed è quello che fa. prende un bisturi da una carrello e taglia la gola al figlio e poi tira un pugno a Monroe. Fa il giro delle barelle e viene a liberarsi, cammina verso l'uomo e lo prende per la gola.

Mi metto davanti all'uomo e gli tiro un pugno in faccia.

"ci hai portato via un'amica. L'avete uccisa brutalmente, da sola in un bagno di un motel. Ora noi ti porteremo via tutto, non rimarrà neanche uno Styne! Io non ho il marchio di Caino inciso sul mio corpo ma potrei trovare una miriade di cose per farti soffrire e torturare un uomo come te!" dico con rabbia.

"è tardi ormai, la vostra casa e tutti quelli che ci sono al suo interno saranno morti in questo momento!" dice l'uomo.

Dean non resiste più a queste minacce e rompe l'osso del collo facendo cadere il corpo senza vita del capo degli Styne.

Arriviamo al buncher senza neanche fermarci ai semafori rossi.

Appena entriamo Dean si scontra con lo scagnozzo del figlio di Styne e lo uccide molto facilmente come ha ucciso tutti gli uomini precedentemente.

Arriviamo in salotto e troviamo il secondo figlio e un ragazzino davanti ad una catasta di libri.

"guarda cosa porta il vento! Siete arrivare per assistere al falò?" chiede.

"stavo proprio cercando te!" dice Dean.

"davvero? Avanti Dean, non starai ancora pensando a, come si chiama, dai ragazza carina, capelli rossi. Aiutami, Daisy!" dice con freddezza.

"Charlie! Si chiamava Charlie." Dico con il groppo in gola.

"bhè ha avuto quello che si meritava per avermi portato via una cosa che mi apparteneva. Volete sapere come l'ho uccisa? Volete sapere come ha supplicato pietà?" chiede

"smettila!" urlo.

"mio padre me l'ha detto che siete persone molto legate. Vi definite una famiglia." Dice sorridendo.

"ah non ti hanno informato? Tuo padre è morto e anche tuo fratello!" dice Dean con il sorriso sul viso.

Dopo tutte le uccisioni che ci sono state in questi giorni il marchio sta riprendo il potere su di lui.

Il sorrisetto che aveva stampato lo Styne, sfuma in una smorfia di dolore.

"e adesso cosa pensi di fare?" dice l'uomo.

Dean prende fuori la pistola e gli spara un colpo in testa e l'uomo crollo all'indietro.

Il ragazzino di fianco a lui è terrorizzato.

Dean è implacabile, cammina con la pistola puntata verso il ragazzo. Capisco dallo stato d'animo del maggiore che vuole fare fuori l'ultimo discendente degli Styne.

Corro a mettermi in mezzo ai due e Dean si ferma con la pistola puntata su di me.

"Daisy, spostati!" mi grida.

"No. Lui è diverso. Lo sento, Dean. non è come la sua famiglia. È buono ed è solo un ragazzo." Dico

"la sua famiglia ha ucciso Charlie." Dice.

"lo so, lo so benissimo. Ho pianto anche io sulla sua tomba ma Charlie è stata vendicata con successo. Sei riuscito nel tuo intento. Ora Dean, abbassa quella pistola. Il marchio ti sta facendo fare queste cose, combattilo come hai fatto in questi mesi e lascia andare il ragazzo. Guardami Dean. sono io, la stessa persona che ti ha detto ti amo un paio di ore fa, la stessa che ha fatto l'amore con te, torna da me Dean!"

"devo chiudere il cerchio, Daisy. Lo devo fare per Charlie!" dice il maggiore.

"il cerchio è stato chiuso nel momento in cui hai piantato una pallottola nella testa dell'ultimo Styne. Ora è sola la voglia di uccidere, ora è solo il marchio." Gli prendo la pistola che ha tra le mani e me la lascia senza trattenerla.

Mi giro verso il ragazzo.

"vattene. E se veniamo a sapere che stai cercando di rimettere in piedi la famiglia ti verremo a uccidere senza la pietà che hai visto in questo momento." dico.

"non succederà, li odiavo tutti e vi ringrazio per avermi liberato dalle loro presenza. Potrò essere chi voglio. Grazie infinite." Dice prima di correre su per le scale e uscire da casa.

Una vita da cacciatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora