Le visioni di Sam

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Arriviamo in ospedale e prendiamo l'ascensore per raggiungere la stanza del Coach.

Al secondo piano l'ascensore si ferma e lascia entrare un pagliaccio con in mano un bisturi insanguinato.

Sam si immobilizza all'istante dal terrore.

Questa paura non l'ho mai capita, può affrontare il diavolo o la morte in persona ma appena vede un clown si blocca.

Il pagliaccio si gira verso di noi con il bisturi alzato e attracca Sam, inizia una lotta tra i due, per fortuna mi era portata con me un piccolo taser e lo appoggio al collo dell'uomo.

Il fantasma esce dal suo corpo e fugge dalle fughe di aereazione e l'uomo rimane confuso come se non si ricordasse nulla.

Mentre guardiamo il corpo del Coach venire messo in sacco nero il mio telefono squilla ed è Dean.

"il coach è morto, il costume da pagliaccio lo ha ucciso. Tu hai scoperto qualcosa?" dico appena rispondo.

"un pagliaccio? E Sam come sta?" chiede ridendo

"Stronzo, guarda che ti sento!" risponde Sam.

"è stato bravo, lo ha messo fuori combattimento." dico sorridendo

"ho scoperto una cosa molto interessante. Cester conosceva sia il coach che il primo uomo che ha ucciso, hanno litigato prima che lui morisse perché c'erano dei sospetti che Cester abbia avuto dei comportamenti non consoni con i figli. Credo che è il momento che la signora Rita ci dica tutta la verità!" dice Dean.

Ci passa a prendere in ospedale e ci dirigiamo verso la casa.

Bussiamo alla porta e la donna ci apre.

"avete altre domande?" chiede sopresa.

"si vorremmo sapere perché ci ha detto che suo fratello non conosceva i due uomini?!" chiede Dean.

" ero molto spaventata. Dopo che sono venuta a sapere quello che era successo con quei bambini ho avuto paura per mio figlio, così ne ho parlato con i due uomini e mi hanno detto che ci avrebbero pensato loro, gli ho detto dove potevano trovarlo ma li ho pregati di non fargli del male. me lo avevo promesso e pensavo che con un grande spavento lui sarebbe cambiato, ma qualcosa è andato storto. Hanno detto che è stato un incidente. Volevo andare alla polizia e raccontare tutto ma Stan mi ha detto che saremmo finiti in galera, non volevo lasciare da solo mio figlio, non potevo permettermelo."

Sento il telefono vibrare e leggo il messaggio di Dana "abbiamo bruciato tutti i costumi, è finita! =) "

Poco dopo sento un gran rumore provenire dietro di me e vedo Dean a terra e il figlio di Rita con in testa una maschera da cervo. Probabilmente l'ultimo costume.

Il ragazzo attacca la madre e la prende per il collo, così Sam mi lancia il taser e lo appoggio alla schiena del ragazzo che cade a terra e la maschera gli esce.

Dean passa la testa a Sam e gli dice di bruciarla mentre noi mettiamo in salvo Rita e suo figlio in un cerchio di sale che tiene lontano i fantasmi, ma proprio in quel momento ci troviamo di fronte Cester che ci scaraventa dall'altra parte della stanza.

"stai bene?" mi dice Dean allungandomi la mano.

"Trova Sam e brucia quella testa, io intanto lo trattengo." Dico

"no." I risponde.

"vai Dean, non c'è tempo da perdere." Gli urlo.

Vedo Dean correre fuori e l'uomo venire nella mia direzione, così mi alzo in fretta e cerco di placcarlo ma inutilmente, mi prende per il collo e mi alza attaccandomi al muro, il respiro inizia a farsi meno e gli occhi iniziano a vedere annebbiato, cerco di colpire le sue braccia ma il fantasma e molto più forte di me.

Di colpo mi lascia andare e lo vedo prendere fuoco davanti ai miei occhi. Mi massaggio il collo e Dean entra di corsa dalla porta di ingresso.

"che ti ha fatto?" chiede.

"nulla, penso che volesse solo uccidermi!" cerco di scherzare.

Dopo una ventina di minuti arriva anche Dana.

"penso che possiamo andare noi. Il caso è concluso." Dice Sam.

"spero vivamente che veniate in Minnesota per un altro motivo la prossima volta, magari solo per fare un salutino." Scherza Dana "fate una vita davvero difficile voi 3, non so come facciate ad andare avanti con tutti i mostri che ci sono in giro."

"ci si abitua, ormai possiamo definirti del mestiere, sei una cacciatrice ora." Dice Sam.

Dana ci abbraccia e ci salutiamo.

Mentre siamo in macchina e ci dirigiamo verso casa, Sam spegne la radio e dice di doverci parlare.

"non dirmi che hai ricominciato a bere sangue demoniaco!" scherza Dean, cercando di sdrammatizzare, non gli sono mai piaciuti i discorsi seri.

"oddio no!" sorride Sam "ho iniziato a fare dei sogni la scorsa settimana poi si sono trasformati in visioni." Va diretto al punto senza girarci troppo intorno.

"riguardo a cosa?" chiedo al minore.

"al diavolo. Lo vedo nella gabbia, ci parlo, abbiamo conversazioni sempre più realistiche. Penso che Dio stia cercando di dirmi qualcosa. Vi ricordate che ho cercato di parlagli nell'ultimo periodo. Magari con queste visioni mi vuole parlare." Cerca di capire Sam.

"o magari siamo solo dannatamente stanchi che inizi a sognare anche ad occhi aperti." Dice Dean.

"perché per una volta non puoi concedermi il beneficio del dubbio?" chiede Sam esasperato. "ogni volta che ho queste visione è il momento successivo che mi sono rivolto a Dio, perché non può essere lui che mi risponde? L'ultima volta gli ho chiesto come uccidere l'Oscurità e lui mi ha mandato quella visione."

"una visione dove sei dentro una gabbia con Lucifero, Sam! Il male in persona." dice Dean.

"forse hai ragione, ma noi ne abbiamo liberato uno molto peggiore di Lucifero. Il Diavolo sa come Dio ha eliminato l'Oscutirà, lui c'era, magari ci vuole mandare un segno. Magari per una volta ha ascoltato le nostre preghiere." dico al maggiore.

"siete due illusi! Dio non ci ha mai degnato di uno sguardo, ci ha fatto capitare tutte cose orribili nella nostra vita e non credo proprio che ora voglia darci una mano per risolvere una casino, che se vogliamo mettere i puntini sulle i, siamo stati noi a scatenare. Ora andiamo a casa ci facciamo una bellissima dormita e domani ricominciamo tutto da capo!" conclude il discorso il maggiore.

Prendo le mie cose dal bagagliaio e mi dirigo in camera da letto.

Mentre tiro fuori i vestiti dal borsone sento Dean entrare nella camera.

"potresti chiudere la porta perfavore, la camera è freddissima." Gli chiedo.

"certo, Baby!" dice chiudendo la porta dietro di se.

"grazie."

Mi abbraccia da dietro e mi chiede all'orecchio "sei arrabbiata vero?"

"non ho voglia di litigare, Dean." gli rispondo.

"neanche io, ma non mi hai più rivolto una sguardo dopo la conversazione con Sam. Ho detto qualcosa di sbagliato?" chiede con un senso di sconforto nella voce.

Mi volto per guardarlo negli occhi.

"perché non possiamo guardare quelle visioni come qualcosa di positivo per una volta. Sono stanca Dean di guardarmi intorno e vedere solo negatività e morte. La nostra famiglia era grande, quasi immensa, in quanti siamo rimasti? Ci possiamo contare sulle dita di una sola mano. Mentre stavamo cercando di salvare il mondo, parenti e amici sono morti cerando di aiutarci. Non so se Dio sia dalla nostra parte, ma sono arrivata al punto di dire: cosa abbiamo da perdere? Se vinciamo salviamo il mondo e se perdiamo, bhè, ci ricongiungiamo con chi abbiamo sempre amato."

Mi prende la mano tra le sue e una scarica di elettricità mi attraversa il corpo, solo in quel momento mi rendo conto da quanto tempo non ci toccavamo.

"non fare così, se crolli tu crollo io. Tu sei quella che vede la luce anche se siamo un kilometro sotto terra. Ho bisogno della tua positività in questo mondo di merda. Andremo a fondo alla storia delle visioni, potrebbe essere che Dio stavolta ci abbia ascoltato sul serio." Mi appoggia le labbra sulla guancia e con ancora le mani nelle mie mi fa fare una piroetta e io sorrido da quel gesto.

Una vita da cacciatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora