Lana Del Rey - Watercolor Eyes
Perché ciò che ci ha fatto male non è stato sempre un male. Perchè a volte il male per quanto assurdo, è stato un bene. Perchè senza cadute, senza sconfitte, senza graffi, non avremmo imparato a camminare. O come mettere le mani avanti, o come parare, o come alla prossima scivolata, attutire il colpo. Perchè senza aver perso mai qualcosa, non si sa quanto poi la felicità, quando arrivi, sia dannatamente bella.
Perchè dopo il camminare, c'è la corsa. E l'andare incontro alle cose ti avvicina alla possibilità di prendertele.
Il giorno dello spettacolo trovai sopra il mio letto una scatola color azzurro pastello con un bel fiocco rosso. Corsi a vederne il contenuto e quando sollevai il coperchio, restai a bocca asciutta.
Era il vestito che avrei dovuto indossare, ma non avrei immaginato che sarebbe stato così bello e luminoso. La stoffa aveva lo stesso colore del cielo, con la gonna in velo e piccole farfalle in rilievo che splendevano quando la luce del sole ci passava sopra. Aveva il corpetto rigido ed un po' accollato, con le maniche sbuffo trasparenti.
Il nastro per capelli era di seta nera e non fu difficile legarlo.
Mi osservai allo specchio.
Ero un altro tipo di Alice, con i capelli rossi, gli occhi verdi e l'abito uscito fuori da una favola diversa. Ma restavo pur sempre io. Quella rispecchiava una mia versione della storia, di cui ancora non conoscevo il finale.
Puntai un dito contro il vetro. Non stavo sognando.
Sulla strada principale della Fox avevano disposto una serie di stand uno di seguito all'altro. C'era chi aveva scelto di creare una piccola galleria di opere d'arte realizzate dagli studenti, chi aveva improvvisato una mostra fotografica, esposizioni di fiori, banchetti che distribuivano dolcetti, una casa stregata ed altri che avevano creato dei salotti con cucina annessa. Il nostro, era una sorta di palco ricavato in poco tempo. Zion sarebbe stato la voce narrante e noi avremmo eseguito i movimenti in base a come procedeva la storia.
Se dovevo essere sincerca con me stessa, mi sentivo un po' in imbarazzo. Ma trattandosi delle Stelle, dovevo aspettarmi che non avrebbero mai escogitato qualcosa che non fosse fatto per catturare l'attezione della gente.
Dietro le quinte, o meglio un groviglio di tende improvvisate, il gruppo era tutto pronto. Anche i loro vestiti erano meravigliosi. Charlotte ne indossava uno che ricordava una sposa tinta di rosso e volteggiava su se stessa ammirandone ogni riflesso. Aiden era in un completo bianco mentre per Ash era stato scelto uno smoking color ossidiana. Nathe si aggiustava la giacca ocra, Zion rileggeva i suoi fogli con le dita, mentre con una mano abbottonava il polsino della camicia viola. Alex era invece un vero e proprio arcobaleno. Il suo abito era fatto da piccole frange colorate che ondeggiavano per ogni movimento.
Quando entrammo in scena, le luci dei riflettori mi accecarono. Ancora non avevo capito che quello spettacolo sarebbe stato un accumulo di ricordi che avevo vissuto lì alla Fox.
Ero al centro del palco mentre Zion parlava, quando Aiden mi venne addosso con un sorriso e disse «E tu? Da dove spunti fuori?»
E poi fu il turno dell'incontro con Alex, della partita a carte, della scommessa, delle sfide, di Charlotte che pianificava di rubare Aiden, dei litigi con Ash, del ballo con Ash. Non avevo idea ci fosse un ballo, molto simile a quello che avevamo avuto quella notte sul tetto. Ma mentre gli altri personaggi attorno avevano qualche battuta, né io, né Ash, avremmo mai aperto la bocca. La storia si concluse quando il Bianconiglio rinunciò al patto del Cappellaio ed Alice scappò da quel mondo. Sapevo il finale, eppure mi aspettavo che Zion lo modificasse. Invece non accadde.
Ricevemmo un numero spropositato di applausi. Ce l'eravamo cavata anche questa volta. Quando tornammo dietro al palco, Zion fu il primo a venire da me.«Allora?Sono stato bravo?»
Sorrisi annuendo «Mi sono divertita.»
Lui strinse le labbra e poi sbattè le mani lungo i fianchi «Ma tu hai capito perchè ho scelto proprio Alice nel Paese delle Meraviglie?Hai capito perchè ho inventato questa versione?»
Aprii e chiusi la bocca. In effetti era una domanda che non mi ero posta.«Perchè ti piace questa favola?»
Zion arricciò le labbra «Sei proprio un'ingenua, Meghan.» Inclinò la testa da un lato e mi guardò dolcemente «Ho scritto questa storia per te. Perchè se tu perdessi ancora i tuoi ricordi, non ti saresti dimenticata di noi.»
Lo abbracciai così forte che Zion mi intimò di non soffocarlo. Dio, ero così felice. Piangevo. Ma le lacrime che mi uscirono quel giorno furono tutte di una grande, immensa, gratitudine.
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C'era una volta Alice ( Favole Di Carta )
ChickLitCOMPLETA.Il vecchio titolo era Favole di Carta. Meghan parte per il college con i suoi sogni in mano, i ricordi persi e tanta voglia di ricominciare. Ma non appena varca le porte della Fox,si imbatte nel Bianconiglio, il ragazzo più popolare di tutt...