35. Scegli me

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The Lumineers - Sleep On the Floor

La radio si accese da sola come sempre, preimpostata all'ora stabilita e con la fastidiosa voce di Lucas Rines. Adesso che conoscevo la verità, vedevo con chiarezza ogni cosa che mi era successa da quando avevo messo piede alla Fox. Il comportamento freddo e scostante di Ash, i suoi continui sbalzi d'umore, le frasi che mi diceva e quelle che invece teneva nascoste.
La sua scusa non era plausibile.
Se avevo già affrontato l'incidente e la morte dei miei genitori, perché mai pensava che non sarei stata in grado di farlo di nuovo? Era egoista credere che nascondere il mio passato potesse in un qualche modo proteggermi dal dolore.
Quando uscii dalla mia stanza, il primo in cui mi imbattei fu Aiden e sembrava proprio che stesse solamente aspettando che venissi fuori.
Aveva una faccia seria che mi turbò non poco.«Possiamo parlare, Meg?»
«Tu sapevi tutto, non è vero?» chiesi stringendomi nelle spalle.
Lui annuì sommessamente. Storsi la bocca «E gliel'hai lasciato fare?Perché?»
«Sai bene, perché.Nessuno riesce mai a fargli cambiare idea.Nessuno che non sia tu.»
Strinsi gli occhi, facevo davvero fatica a parlare.«Quindi anche gli altri?Ne erano tutti a conoscenza?»
Aiden si lasciò andare contro il muro.«Io dovevo spezzarti il cuore, Alex doveva essere l'amica che ti tradiva, Charlotte quella che non sopportavi.Zion ti avrebbe spronata e Nathe tranquillizzata se ne avessi avuto bisogno.Non avevamo messo in conto che Ash, alla fine avrebbe mandato tutto a rotoli continuando ad amarti.»
Mi conficcai le unghie nei palmi delle mani «E che cos'è stata?Una recita?Un altro spettacolo ben studiato?Un altro stupido piano?»
«Inizialmente» disse mentre il sangue mi si trasformava in ghiaccio.«Poi ci siamo affezzionati a te.E non volevamo più dare retta ad Ash.Era impossibile che non accadesse.»
«Incredibile» sbottai, portandomi una mano alla testa.«Non riesco a crederci.»
«Avevamo accettato perché Ash ci aveva convinto a farlo.Perché credeva che allontanandoti da questo posto, non avresti ricordato né lui, né l'incidente.Si è sempre sentito in colpa per quello.Toglierti il passato, sarebbe stata la scelta migliore.»
«Migliore per chi?Non di certo per me, visto come sono finite le cose.E i bigliettini?»
«Alex.È più che comprensibile che tu adesso sia arrabbiata con ognuno di noi.E parlo a nome di tutti se dico che ci dispiace. Ci dispiace un casino, Meg.»
Scrollai le spalle «Bhe.Non so davvero cosa dire.Mi è appena crollato il mondo addosso.» Sollevai lo sguardo puntandolo dritto negli occhi di Aiden.«Ma non per il motivo per cui credete voi. Ash non c'entra niente con l'incidente. Era solo un bambino. Sono arrabbiata perché mi avete ingannata.»
Lui si infilò le mani nelle tasche dei jeans «E fai bene ad esserlo.Noi pensavamo solo...Che risparmiarti un dolore potesse aiutarti ad andare avanti.»
«Come può una persona a cui manca un pezzo del suo passato, andare avanti?»
Aiden si staccò dal muro e mi accarezzò una guancia dolcemente. Respirai, chiudendo gli occhi.«Mi dispiace, Meg.Sul serio.Quando sarai pronta, se mai vorrai...Saremo tutti qui.» Indietreggiò fino a sparire dal corridoio.
«Perché Aiden ti trattava in quel modo?» disse Ash alle mie spalle con voce fredda.
«In quale modo, precisamente?»
«Pensavo che dopo averti detto la verità... Tu avresti capito» fece lui, scompigliandosi i capelli con confusione.
«Capito, cosa? Che mi hai mentito per tutto questo tempo? Che mi hai fatto continuare a credere che stessi impazzendo? Che quei ricordi non fossero reali?Che hai costretto delle persone a prendermi in giro?»
Ash sussultò e indietreggiò come se l'avessi appena spinto.
«No, Ash. Non voglio ascoltarti. Mi menti in continuazione e non riesco mai a capire cosa ti frulli in testa.»
« Meg, io...» esclamò e si stropicciò gli occhi nervosamente.
«Tuo fratello mi ha appena chiesto di scegliere» mentii per fargli male. Ash trasalì «E tu... Tu che cosa hai risposto?»
«Non sono affari tuoi» sentenziai, cercando di non incontrare i suoi occhi. Perché sapevo che se lʼavessi fatto, sarei caduta ai suoi piedi. Ogni volta che li vedevo il mondo cadeva in macerie.
«Dimmi Meg, cosa gli hai risposto?» ruggì e mi prese il mento, alzandolo con le dita. «Dimmelo!»
«Niente, Ash! Perché la verità, è che non lo so nemmeno io» sbottai, spalancando le braccia.
«No» scosse la testa. «Non è lui che vuoi.»
«E cosa voglio, allora?»
«Me.»
Lasciai cadere le spalle alla parete, quasi avessi perso tutte le forze.«Te? Dopo tutto quello che hai combinato?»
«Sì, tu vuoi me. Ammettilo, Meg. Tu vuoi qualcuno che ti metta in discussione, qualcuno che ti soffochi il respiro, qualcuno che ti faccia sentire viva e consumata. Qualcuno... da salvare. Tu vuoi questo.» Inclinò un angolo della bocca come se fosse un mezzo sorriso triste.
«E tu, Ash? Cosa vuoi, invece?»
«Io voglio essere salvato» disse e si fermò un istante.«Da te.»Lasciò andare le mani lungo i fianchi.«Diavolo, Meg! Io devo sapere se tu... » ruggì battendo un pugno sulla gamba «Tu..»
«Io non provo niente per te, Ash!» strillai. «E adesso puoi anche andare!»
«Non puoi averlo detto veramente.»
«Sì che posso e se vuoi continuo. Sono stufa di sentirmi presa in giro da Ash Storm.»
«Non ti ho presa in giro» disse a bassa voce. Sembrava triste e spezzato.«Ho provato davvero a lasciarti in pace.Ho provato ad allontanarti. Ma io voglio tornare ad essere quel bambino, Meghan.Ed ogni volta che siamo insieme, so che posso farlo.»
«Cerchi di farmi credere cose che non esistono, come al solito» sospirai frustrata.
«Tu credi che sia stata tutta una farsa? Guardami. Ti prego.»
Occhi dentro occhi mi sentii imprigionata nelle sue mura.
«Dimmelo tu ,Ash. Perché io non so più cosa c'è di vero in tutto questo.»
Mi prese la mano e intrecciò le dita alle sue.«Non ti chiederò di scegliere me. Ti chiedo solo di essere sincera con te stessa.»
Ash Storm era un buco nero. Capace di attrarre ogni cosa.
Sai come sei entrata, non sai come uscirne.
Non sai cosa si prova ad immergerti dentro lui, non sai come potrai tornare ad essere la stessa dopo di lui.
Una Stella nera, in grado di brillare con tutta l'oscurità che la circonda.
E se ti senti troppo persa, è perché ti ha già divorata.
Se andò imboccando le scale e mi lasciò ancora una volta sola, in compagnia del mio cuore.
Non potevo voltarmi e guardarlo andare via, perché se lʼavessi fatto, avrei rimesso in guerra le mie emozioni, senza uscirne più. Tornai in camera. Le lacrime fluirono dopo nella doccia. Era da tempo che quella sensazione aveva fatto spazio nello stomaco.
Più tardi avrei trovato un biglietto sulla porta con un indirizzo, firmato da Lucas Rines.
Non avevo niente da perdere, avrei chiesto ad Aiden di accompagnarmi.Almeno questo, me lo doveva.

C'era una volta Alice ( Favole Di Carta )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora