12| Semplice

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"Finalmente sei a casa!" Luca sorrise appena entrai dalla porta

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"Finalmente sei a casa!" Luca sorrise appena entrai dalla porta. Sembra che stesse aspettando nel corridoio quando sono tornata a casa dopo il mio primo giorno.

"In effetti lo sono, Lucy" ho sorriso, facendo una linguaccia che è stata restituita con un bagliore giocoso. Mi odiava quando lo chiamavo così. Aveva sempre pensato che lo facesse sembrare un "semplice"

"Beh. Stavo per darti un biscotto che ho appena sfornato, ma immagino di no".

Non appena mio fratello ha detto questo, aggiungendo un sospiro esagerato per un effetto drammatico, mi sono resa conta. Avevo fatto una cazzata.

"Ti amo, sei il mio fratello preferito-"

"Ehi!" Caleb ha tagliato il mio discorso anche se l'ho ignorato.

"E ti abbraccerò per sempre e per sempre e prenderò a calci Kyle nelle palle e smetterò di andare dietro a Tom Holland, Emma Watson e Thomas Brodie- Sangster e prometto di non rimanere mai più sveglia a guardare The Originals fino alle 2 del mattino! Per favore, fammi avere un biscotto!" Ho balbettato, imbronciata e facendo del mio meglio per convincerlo.

"Ok, ok puoi avere un biscotto", rise Caleb, facendo immediatamente illuminare il mio sorriso. "Asto che ricevo un abbraccio."

Senza esitazione, mi sono immediatamente lanciata addosso mio fratello, avvolgendo le braccia intorno alla sua vita e abbracciando il suo petto muscoloso, seppellendo la testa nella sua camicia che puzzava della sua confortante colonia. Tuttavia, invece di sentire le sue grandi braccia che mi tiravano strettamente dentro di lui, ho sentito le mani di Luca stringersi su di me sotto le ascelle e con un solo movimento senza sforzo, alzarmi in aria.

Ho fatto un urlo al movimento inaspettato e istintivamente ho avvolto le mie gambe strettamente intorno al busto di mio fratello mentre mi tirava strettamente dentro di lui, la mia guancia appoggiata sulla sua ampia spalla.

"È il mio turno", una voce esclamò improvvisamente da dietro di me, e sentii due grandi mani allontanarmi improvvisamente da Luca e nel suo caldo abbraccio. Ho riconosciuto che la figura di mio padre, e ho fatto uscire una risatina quando le sue mani mi hanno pizzicato i fianchi in modo stuzzicante.

Potevo praticamente vedere mio padre sorridere mentre mi stringeva forte fino al petto e, proprio come avevo fatto con Luca, respiravo la sua colonia maschile che mi portava così tanto conforto. "Com'era la scuola, bambina?"

"Fantastica!" Ho esclamato felicemente.

"Bene. Perché non ci racconti tutto a cena?"

                                                                                                             RIUNITO

Il cibo di fronte a me era sufficiente per farmi venire l'acquolina in bocca. Spaghetti e polpette. Qualcosa che non mangiavo da anni. Luca era un cuoco incredibile e non vedevo l'ora di scavare nel mio piatto per vedere se sarei stata in grado di mangiarlo tutto o meno.

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