«Non dovresti essere qui, lasciami stare.»
«Vieni qui.» dice abbassando la voce aprendo le sue braccia verso di me.
Anche se ci sprofonderei tra le sue braccia qualcosa mi dice di rifiutare.
«Ti prego vattene.» dico indietreggiando «Non posso. Adesso vieni qui e sta zitta.» la sua voce sicura e intimidatoria mi fanno crollare, si avvicina a me e mi stringe forte al suo petto accarezzandomi i capelli con l'altra mano libera.Ancora tra le sue braccia si avvicina al letto mettendosi seduto con la testa appoggiata al muro mentre le mie gambe sono ai lati delle sue. Con la testa appoggiata al suo petto e le sue mani intorno alla mia vita continuo a piangere.
Odio farmi vedere piangere, divento vulnerabile troppo.
Dopo quelle che sembrano ore alzo la testa fissandolo i suoi occhi intensamente prima che lui apra la sua bocca.
«Va meglio?» chiede passando un suo dito sotto il mio occhio catturando una lacrima.
«Ti prego adesso potresti lasciarmi sola?» chiedo a testa bassa.
«No. Resto finché so che ti sarai calmata, quindi rassegnati.»
Sorride strusciando le sue mani lungo le mie braccia.«Perché ti comporti così?» chiedo infastidita.
«Così come?»
«Non so perché tu sia venuto a chiedermi come sto o perché tu mi abbia "coccolato" ma sappi che io non ci sto ai tuoi giochetti.»
«Quali giochetti Emily? Se sono venuto è perché pensavo che ti servisse un po' di compagnia e per aiutarti a calmarti. Mi conosci da meno di una settimana non giudicarmi.» dice posando una mia ciocca di capelli dietro il mio orecchio, ridendo leggermente.
«Perché pensi questo di me? Perché ti ho detto che ti odio? Perché non ti ab...» continua ma lo interrompo alzandomi avvicinandomi alla porta.«Perché non ti importa di me.»
Dico fissando il pavimento cercando di trattenere le lacrime.
So che è così, ed è lo stesso per me. Non mi porta di lui. Si. Non mi importa, non è nessuno per me, lo odio perché ha il coraggio di presentarsi qui come se niente fosse successo, lo voglio fuori da camera mia prima che inizi ad arrabbiarmi sul serio.«E a me non importa di te. Quindi fuori.» alzo la mano in direzione della porta.
«Ok, me ne vado ma se hai bisogno sarò nella mia stanza.» detto questo gira i tacchi e se ne va.Lo seguo e chiudo la porta a chiave prima di buttarmi un'altra volta a letto. La mia faccia fa contatto con il materasso dove ancora il profumo lasciato da Cameron si fa sentire, respirò profondamente catturando l'odore.
Ancora una volta qualcuno bussa alla mia porta, stavolta decido di aprire subito.
«Justin.» lo chiamo appena lo vedo.
«Ehi come stai?» chiede passandosi una mano tra i capelli tirati su dal gel.
«Meglio grazie. State andando al mare?» chiedo vedendo un asciugamano sotto il suo braccio.
«Oh, si. Dovresti venire sarà divertente.» risponde ridendo leggermente. «potremmo stare un po' insieme, e se vuoi ti insegno a fare surf.» continua facendomi un occhiolino.L'idea di me e Justin che facciamo surf insieme non mi convince tanto anche perché sono quasi sicura che starei più con il sedere a terra che sulla tavola.
«No grazie, passo. Ci tengo al mio sedere.» dico ridendo.
«Fa come vuoi, lo facevo per stare insieme visto che domani partiremo, hai cinque minuti prima che andiamo.» dice girandosi verso le scale «ah dimenticavo, visto che Mike ha costretto anche Cameron ha venire credo che resterai da sola a casa.»Finalmente va via, rientro nella mia stanza e mi soffermo a pensare se dovrei andare oppure no.
Ci sono diversi punti a favore e contrari.
Quelli a favore sarebbero che se vado uscirò da questa minuscola stanza buia e prenderò un po d'aria lasciando la mia testa lontana da tutto, mentre quelli contrari è che ci saranno mia madre e Cameron.
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If you stay with me.
RomanceEmily Hill la ragazza insicura di se stessa, conoscerà persone che la cambieranno totalmente. La sua vita cambierà subito dopo il trasferimento. Lui è pronto e lei?