~Capitolo 11~

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[ Vi avviso subito che il personaggio che interpreta Justin non è più Justin Bieber ma un ragazzo a caso.]
Buona lettura😘.

Continua a guidare lungo strade a me sconosciute. Arresa appoggio la testa sul finestrino.
«Ti prego torna indietro non conosco questa strada. Mio fratello ormai sarà già uscito di scuola. Justin ti prego.» L'unica speranza rimasta è quella di implorarlo.

«Ehi. Ti prego rispondimi.» Dico con occhi rossi per via delle lacrime.
Dopo quelle che sembravano lunghe ore di viaggio decide di fermarsi in gigantesco piazzale dove ci sono davvero poche macchine parcheggiate.
«Lo so che ho sbagliato.» Ammette prendendo una pausa. «Ma non riesco a starti lontano. Il rimorso di quello che ho fatto, o meglio che stavo per fare, mi tormenta da quel fottuto giorno. Ti prego dammi un'altra possibilità. Sono cambiato.» Dice interrompendo il silenzio.

Un sospiro scappa dalla mia bocca.

Allunga la sua mano sul mio ginocchio, quel tocco... Alzo lo sguardo verso di lui cercando un contatto visivo.

Ha gli occhi più intensi e marroni del solito, lo guardo affondo, più del dovuto.

Non so se crederli o meno. È da tanto tempo che non parliamo "seriamente" un po' mi intimorisce ritornare con lui. Ma a tutti bisogna dare una seconda chance no?

«Allora? Potresti dire qualcosa, sono fottutamente in ansia.»Dice impaziente.
Respiro affondo. Porto lo sguardo difronte a me. Non voglio rincontrare i suoi dolci occhi. Perché credo che questa volta non reggerei a lungo.

«Va bene. Per adesso amici. Nient'altro. Ma se provi a fare qualcosa che non dovresti fare...» Vengo interrotta a metà discorso.
«Non ti preoccupare ho imparato la lezione.» Un gran sorriso appare sul suo viso, rido anch'io. Ammetto che mi è mancato vederlo sorridere in quel modo.

«Mi è mancato quel sorriso.» Dice avvicinandosi.

Divento subito rossa per la poca distanza che è rimasta tra di noi.
Mi allontano quel poco che potevo visto che ho la testa contro il vetro.

Fingo di tossire, facendolo allontanare.
«Sarà meglio chiamare mia madre, per dirgli che ci siamo persi.» Dico tirando fuori il telefono dalla tasca.
«Già.»Dice evidentemente imbarazzato per il mio rifiuto di prima.

Fuori ci saranno almeno 20º e io mi sto letteralmente sciogliendo, ho bisogno d'aria. Apro lo sportello e scendo.

Scorro i numeri presenti nella mia rubrica fino ad arrivare alla lettera "m".
Porto il telefono all'orecchio aspettando una sua risposta.

«Ehi tesoro dimmi.»Risponde la voce di mia madre.
«Mamma ecco non so come dirtelo.» Mi sono scordata di inventarmi una scusa o qualcosa del genere sulla mia situazione in questo momento.
«Io e Justin ci siamo persi.» Decido di arrivare dritta al punto sperando che non mi faccia domande di nessun tipo.

Mi aspetto un urlo o qualcosa del genere da parte sua ma sembra rimanere calma.

«Cosa? Adesso dove siete?» Inizia ad urlare.

Ok. Mi rimangio tutto.

«Non lo so!» Inizio a innervosirmi.
Che domande sono? Se ci siamo persi ovvio che non sappiamo dove siamo.

«Ti passo Mike, vado a prendere Benjamin.» Dice un attimo prima di passare il telefono Mike.

«Ehi Emily che succede?» Dice più calmo di mia madre.
«Ci siamo persi.»
«Vi ricordate su per giù che strada avete fatto o meglio descrivimi dove siete adesso.»
Mi guardo un attimo intorno in cerca di qualche descrizione da dirgli.

If you stay with me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora