Capitolo 27: domande.

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Canzoni per il capitolo:

• Forget forever - Selena Gomez

•Walk away - Christina Aguilera

•Right now - One Direction

Resto immobile mentre aspetto che dica qualcosa, mentre l'ansia in me cresce sempre di più.

«Perché, perché sei così testarda?» dice finalmente dopo quelle che sembrano ore.
«Non so di che cosa stai parlando.» mi difendo allontanandomi di poco.
«Non scappare da me. Avvicinati.» istruisce dopo essermi allontanata di un altro passo.
«Cameron, arriva dritto al punto per favore.» rispondo mantenendo la mia posizione lontana da lui.

Con uno scatto mi prende entrambi i polsi e mi avvicina a se facendo scontrare i nostri petti.

«Perché alle volte penso che io ti piaccia?» dice prendendo una pausa.
Aggrotto le sopracciglia mentre sento le guance andarmi in fiamme, mi si attorciglia lo stomaco.
«È così Emily? Ti piaccio?» chiede dopo il mio silenzio.
Resto fissa a guardare verso il pavimento mentre rifletto sulla mia risposta.

«Per favore guardami.» la sua mano tocca delicatamente il mio mento spingendolo verso l'alto trovando i suoi occhi, puntati sui miei.
«Ti piaccio?» mi ripete in maniera molto calma.

Sento che il cuore potrebbe saltarmi fuori dal petto da un momento all'altro, me lo ha chiesto sul serio?
C'è quelle parole sono uscite dalla sua bocca?

Ma la cosa importante è:
Provo qualcosa per lui? Ovvio che no! Lo vedo solo come un fratello e sinceramente non mi è mai passato per l'anticamera di provare qualcosa per lui o addirittura di immaginarmi un futuro con Cameron.
Abbiamo commesso degli errori e ci siamo promessi di non ripeterli in futuro.

«Emily.» mi sveglia la sua voce dai miei pensieri.
«Uhm...?» dico riportando lo sguardo sul mio fratellastro.
«Ti ho chiesto se...» inizia ma lo interrompo sperando che quello che sto per dirgli non farà cambiare il nostro tipo di "rapporto".

«Cosa? Scherzi vero?!» gli rispondo cercando di prenderla sul ridere.
Si mette a ridere anche lui così io rido ancora di più.

«Mi sento così stupido ad averlo pensato!» dice tra una risata e l'altra.
«Okay adesso vado.» mi allontano per raggiungere la mia stanza quando la sua voce mi interrompe ancora una volta.

«Detto questo, sta lontana da Nash.» urla.
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo mentre corro verso la mia stanza.

Devo assolutamente mettermi in pari con i compiti ma devo anche andare a casa di Taylor per aiutarla con i vestiti, aiuto.

Butto i libri di matematica e scienze sulla scrivania per poi dopo mettermi ad eseguire le stupide espressioni.

Odio la matematica.

Verso le 4:30 mando un messaggio a Tay per avvisarla che sto andando a casa sua.
Mi risponde dandomi la via esatta.
Dopo aver preso il cellulare e aver chiamato un taxi mi avvio verso casa sua.

Pago il tassista e mi avvicino verso il portone.
Alzo lo sguardo e devo ammettere che questo grattacielo è davvero alto.
Ad aprirmi c'è il portiere, lo ringrazio e chiamo l'ascensore per raggiungere il quarto piano.

Fortunatamente trovo quasi subito il suo appartamento così una volta dopo aver suonato al campanello una chioma castana spunta fuori da essa.

«Ce l'hai fatta! Temevo di dover chiamare qualcuno per farti venire a cercare!» mi prende in giro abbracciandomi.
«Ti ricordo che non conosco ancora la città!» le ricordo unendomi alla sua risata.

Si stacca da me e apre ancora di più la porta per farmi entrare.
«Non vedo l'ora di vedere Matt! Sono così eccitata!» strilla iniziando a saltellare.
Sto per ribattere ma una voce in fondo al corridoio me lo impedisce.

«Taylor c'è qualcuno?» chiede una donna.
Quando finalmente esce allo scoperto intuisco che debba essere sua madre considerate le somiglianze.
È una donna alta e snella, direi che sia sulla quarantina. I suoi capelli biondi sono tirati in uno chignon ordinato mentre i suoi occhi scuri mi scrutano attentamente da testa a piedi.

Mi presento dicendole il mio nome lei ricambia il gesto informandomi che si chiama Ariel.

Taylor mi trascina, letteralmente, in camera sua iniziando a frugare nel suo armadio e a tirare fuori vestiti a caso.
Quando uno me ne arriva dritto in faccia decido di fermarla altrimenti qui non ci sarà nemmeno spazio per camminare.
«Ehi, ehi, ehi! Ferma! Guardiamo questi prima, altrimenti faremo solo un gran casino!»

Annuisce e inizia a rivedere tutti i vestiti che ha gettato sul pavimento.

Il resto del pomeriggio va avanti così, alla fine Taylor ha optato per un semplice jeans a vita alta e una maglia bianca attillata.

Quando arrivo a casa ovvero verso le 8:30 di sera è tutto stranamente troppo calmo.
Trovo - come nei maggior casi - mia madre in cucina, mio fratello da qualche parte mentre Mike come al solito è appiccicato a mia madre.
Disgustoso.

Tra una prova di vestito e l'altra Taylor mi ha accennato di una partita d'inizio campionato di basket, a quanto pare è un evento molto importante per la scuola e ci andranno tutti, mi ha anche chiesto di andare con lei ma non sono sicura di andarci, non è il mio genere, e poi giocherà anche Cameron quindi proprio non saprei...

Quando mia madre chiama tutti per andare a cenare noto che la tavola è apparecchiata per quattro e non più per cinque.

«Mamma manca un posto.» le dico aspettando l'arrivo di Cameron visto che ormai siamo tutti in sala da pranzo.
«È a casa di un suo amico, non so quando rientra.» mi risponde Mike precedendo mia madre.

Annuisco e mi siedo iniziando a mangiare a testa bassa.

Mentre mastico la conversazione che ho avuto oggi con Cameron mi fa perdere nei miei pensieri. L'ho visto parecchio strano e questa storia che lui è da un suo amico non mi convince molto.
E se fosse ritornato con Amber e adesso si trovasse con lei?!

La forchetta che prima tenevo fra le dita mi scivola sul piatto facendo voltare tutti verso di me.

Rivolgo un sorrisino di scuse mentre riporto l'attenzione sul piatto pieno.

Quando mi alzo da tavola mi accorgo che ho mangiato davvero pochissimo eppure non ho fame.
Aiuto mia madre e poi salgo nella mia stanza per prendere tutto quello che mi serve per andare a farmi una doccia, ne ho proprio bisogno.

Quando finalmente entro dentro la doccia l'acqua cade sul mio corpo, coprendomi completamente e scivolando su di me proprio come la consapevolezza che ormai la mia realtà è questa; una realtà confusa.

Quando sto per rientrare nella mia stanza mia madre mi ferma chiedendomi se va tutto bene, ma la verità è che non lo so neanche io.

Le dico semplicemente di sì prima di chiudermi la porta alle spalle e andare a letto.

La mattina dopo a svegliarmi non è il solito rumore della sveglia ma dei fasci di luce che filtrano dalle finestre della mia camera.

Sbatto ripetutamente gli occhi prima di aprirli completamente e svegliarmi del tutto.
Mi volto per controllare l'ora sulla sveglia posta sul piccolo comodino di legno, sono in orario per fare le solite cose prima di andare a scuola.

Che palle.

N/A

Lo so che è da tanto che non aggiorno ma capitemi con la scuola davvero sono piena di compiti❤️.
Cercherò di essere più attiva possibile😘.
Continuo a 30 stelline e + 10 commenti❤️.
Buona giornata😘.

- domanda

Jeans o leggins? 👖 / rache

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