If you stay with me.

Capitolo 32: imbarazzo.

Canzoni per il capitolo:

• Hey Angel - One Direction

• I Want That You Know - Zedd ft. Selena Gomez

Fortunatamente le ore successive passano in fretta e il mio cervello non fa altro che pensare a quello che è successo con Cameron.

Appena la campanella dell'ultima ora suona afferro lo zaino e i libri sul banco e dopo aver salutato Taylor mi avvio verso casa. Stranamente oggi ho voglia di camminare e ne approfitto per schiarirmi un po' le idee e non pensare costantemente a lui.

Il suono di un clacson mi interrompe, mi volto verso il rumore e vedo la macchina di Cameron affianco a me. Il finestrino del passeggero si abbassa rivelando il volto che avrei voluto tanto evitare per il resto della mia vita, ma sarà più difficile del previsto.

«Sali,sta per piovere.» mi dice indicando il cielo grigio.
Anche se ha ragione e vorrei tanto accettare il suo passaggio per non rischiare di inzupparmi tutta, alzo la testa e continuo a camminare per la mia strada.

Devi evitarlo, devi evitarlo, continuo a ripetermi dentro.

«Non fare la stupida, sali!» urla e subito dopo viene seguito da un tuono.
Perfetto.
«Lasciami stare, grazie dell'offerta ma preferisco farmi due passi a piedi.» dico con lo sguardo fisso davanti a me.

Quando vedo la sua macchina sfrecciare difronte a me tiro un sospiro di sollievo e lo ringrazio mentalmente per non aver insistito più di tanto.

Continuo per la mia strada tranquillamente senza pioggia fortunatamente.
Quando mi fermo per prendere le cuffie dallo zaino incomincia a piovere interrottamente e impreco per non avere un'ombrello a portata di mano.
Mentre cerco di chiudere la cerniera dello zaino da esso scivolano a terra due libri, inzuppandosi proprio come il resto dei miei vestiti.

«GRAZIE TANTE!» urlo esasperata verso il cielo.
Mentre mi abbasso per riprendere tutto una macchina alla massima velocità mi passa accanto buttandomi tutta l'acqua addosso di una pozzanghera.
«Vaffanculo.»

Mi strizzo i capelli e mi passo il braccio sul viso,mentre inizio a correre verso un "riparo".
Mi fermo sotto una tendina di un bar e mi metto a cercare nella rubrica il numero di mia madre per farmi venire a prendere.
Una macchina a me sconosciuta mi si ferma accanto, e quando abbassa il finestrino due occhi azzurri mi guardano sorridendo.

È questo da dove spunta fuori?

Dalla macchina esce un biondo con delle gambe chilometriche e mi sembra di averlo già visto, ma non ne sono tanto sicura. Quando si avvicina con il suo ombrello mi porge il diario ormai zuppo e mi sorride.
Gli vorrei tanto chiedere che cazzo ha da ridere prendendo in considerazione il tempo e lo stato in cui sono, ma mi risparmio la grande figura di merda e lo ringrazio sorridendo.

«Ehm ti é caduto questo.» mi dice sfiorandomi la mando nel passarmi il diario.
«Oh, grazie mille.» gli sorrido gentilmente mentre spero con tutto il cuore che mia madre mi risponda.

«T... Ti ho già vista da qualche parte?» domanda non curandosi del temporale.
«Ehm... Non saprei proprio.» dico sincera.

Anche a me sembra di averlo già visto, ma non mi viene in mente luogo possibile e di certo adesso non mi metto ad elencare i luoghi dove avrei potuto averlo incontrato.

Continua a fissarmi cercando di ricordarsi dove mi avesse già vista, alla fine mi sorride e mi dice:" stai aspettando qualcuno... Oppure..."