capitolo 37: changes.

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canzoni per il capitolo:

• She will Be loved - Maroon 5

• Give me love - Ed Sheeran

CAMERON'S POV

Arriva un momento nella vita in cui ci si sente completamente persi. Tanti cambiamenti, tanti casini, tante, troppe delusioni. E non capisci niente, è la tua vita, eppure non ci capisci niente. C'è bisogno di una svolta ma non riesci mai a capire dove, cosa devi fare, qual è il punto di inizio per ricominciare, per ritrovare quell'equilibrio dentro di te.
Quando sono con lei mi sento diverso e io odio i cambiamenti.
Odio dovermi abituare a cose nuove, perché lei per me è tutto un mondo da scoprire. Non ho mai prestato attenzione alle altre ragazze come sto facendo con lei, non ho mai fatto caso come una persona sorridesse o come le sue guance diventassero rosse dopo un complimento, non l'ho mai fatto, ma con lei è tutto diverso.
Ci sono delle volte in cui vorrei solo urlarle contro che è insopportabile, ma la maggior parte delle volte vorrei afferrarla per i polsi e sbatterla contro il muro solo per baciarla.

Cazzo, mi fa sentire come non mai. So che tutto questo è sbagliato ma non posso continuare ad andare avanti in questo modo. Ho bisogno di ritornare nel vecchio me, quello che se ne sbatte i coglioni delle ragazze e che le usa solo quando ne ha voglia per poi scaricarle con la prima scusa passata nella mente.

Non sono uno da relazioni, ci ho provato ma quello non è il mio campo, ed è per questo che me ne sono andato per stasera, senza dire nulla a nessuno e soprattutto da solo.

Appena uscito di casa con la macchina raggiungo il mio solito posto quando voglio solo affogare i miei problemi nell'alcol e passare una serata da solo, senza tanti pensieri nella testa.

Appena entro la porta di legno scricchiola come al solito, è da qualche tempo che non vengo qui, ma appena mi avvicino al bancone il proprietario mi sorride riconoscendomi.
Ormai sa che vengo qui solo quando ho dei problemi o sono particolarmente stressato perciò, senza dire una parola mi apre una bottiglia di birra e la fa strusciare sul bancone fino a farmela arrivare.

Lo ringrazio con un cenno della testa per poi portarmi la bevanda alla bocca.

«Allora, qual è il problema?»
Perso nei miei pensieri non mi sono nemmeno accorto che John si è appena seduto difronte a me con un'altra bottiglia di birra far le mai.

John è un uomo sulla sessantina, con la barba folta e scura con qualche accenno di bianco, con i suoi occhi stanchi si può capire che lavora molto, infatti passa la maggior parte in questo buco dove non fa altro che sgobbare dietro un bancone e servire i tavoli.
È un uomo paffuto, con qualche chiletto in più e questo lo rende ancora più buffo quando è ubriaco.
Rare volte ho avuto l'occasione di vederlo ubriaco, ma quelle poche volte che l'ho visto sono state epiche e mi hanno fatto dimenticare i miei problemi, ovvero tutto ciò che chiedevo allora e che mi ritrovo a chiedere un'altra volta.

«Una ragazza, non so cosa fare con lei.» ammetto prendendo un'altro sorso della mia birra e continuando a guardare le mie scarpe.
«Cosa? Aspetta non dirmi che ti sei innamorato?! Miranda! Portaci altre due birre ne abbiamo bisogno!» urla il vecchio alla giovane ragazza poco distante da noi sorridendole.

«Da quello che mi hai detto non sei uno da relazioni, delle donne non te ne importa più di tanto no? - si ferma per aspettare una conferma da parte mia- Allora perché con questa ragazza è diverso?» dice ritornando serio.

«Non lo so. So che stasera non ne voglio parlare, scusa John so che ti fa piacere quando vengo e parliamo insieme, ma stasera voglio solo bere e spassarmela.» di certo non si aspettava questo da me, perché di solito cercava di aiutarmi in un modo o nell'altro a superarlo, ma stasera non ho voglia di sentire nominare il suo nome.

Annuisce con il capo e lo ringrazio mentalmente per non avere insistito per poi dopo allontanarsi e ritornare al proprio posto di lavoro, mentre io mi guardo intorno per qualche nuova preda...

EMILY'S POV

Sono le una passate e di Cameron non ce n'è nemmeno l'ombra, non so cosa gli sia successo, pensavo che tra di noi stessa nascendo una specie di tregua ma forse mi sbagliavo, forse era un'altro dei suoi giochetti per prendermi in giro, forse proprio in questo momento sarà con i suoi amici a dire loro quanto io sia debole o del modo in cui mi sia lasciata andare con lui, ma devo iniziare a fregarmene sia di lui, sia di quello che pensa la gente e inizierò proprio oggi.

***

La solita routine inizia e con malavoglia mi tiro su da letto per stirarmi e iniziare a prepararmi per andare a scuola.
La mia voglia è pari a zero e per di più ho la testa che mi sta scoppiando, vorrei tanto rimanere a casa ma so già la risposta che potrei ottenere da mia madre e sinceramente non ho voglia di sentirla strillare già di prima mattina, perciò mi faccio forza e inizio a vestirmi.

«Prendo lo zaino e vengo.» dico a mia madre salendo le scale di corsa.
Questa mattina mi accompagnerà mia madre in modo tale da evitare il mio fratellastro, pur sempre che sia ritornato a casa.

Mentre salgo le scale velocemente per raggiungere la mia stanza non mi accorgo di urtare contro qualcosa, o meglio qualcuno.
Alzo lo sguardo trovandomi davanti due occhi stanchi con lo sguardo perso.

«Ehi... S-stai bene?» dico aggrottando le sopracciglia quando vedo un accenno di rosso nei suoi bellissimi occhi.

In risposta fa un gran sospiro e mi sorpassa abbassando lo sguardo. In contemporanea mi giro nella sua direzione notando che ha addosso i vestiti di ieri e questa cosa non è da lui, visto che si cambia tutti i giorni.
Forse sarà ritornato a casa adesso? Nah impossibile, sarebbe da pazzi sapendo che poi sarebbe dovuto andare a scuola.

In questo momento vorrei andare da lui e chiedergli cosa lo turba ma forse riuscirei solo a peggiorare le cose, e questa è l'ultima cosa che voglio.

Riprendo la via per la mia stanza e dopo essermi messa lo zaino sulle spalle raggiungo l'auto di mia madre per poi raggiungere scuola.

***

Appena sono entrata in classe e non l'ho visto al suo solito posto ho pensato che magari fosse in ritardo, ma quando la campanella della terza ora è suonata ho capito che non sarebbe venuto... Non capirò mai quel ragazzo.

Dopo aver trascorso l'ultima ora di questa giornata a non seguire quello che stesse dicendo il professore di religione, prendo tutte le mie cose e le getto alla rinfusa nello zaino.

Saluto i miei amici e con "Give me love" di Ed Sheeran nelle cuffie ritorno a casa.

Oggi il cielo è più scuro del solito e in un certo senso rispecchia il mio stato d'animo attuale. Oggi sono particolarmente stanca, forse sarà il cambio di stagione o per la notte in bianco che ho passato ma, faccio fatica persino a muovere le gambe per tornare a casa.

N/A

so che è un po' corto ma è un capitolo di passaggio.
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate e vorrei vedervi un po' più attive con i commenti.
Detto questo, buon pranzo!😘 // Rache.

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