Capitolo 25: Troia.

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EMILY POV'S

I nostri nasi si sfiorano e quasi sento le sue labbra sulle mie. Prima che possa fare qualcos'altro lo fermo, mantenendo la stessa posizione.

«Che stiamo facendo?» sussurro appoggiando la mia fronte sulla sua e cercando un contatto visivo.
Mi si attorciglia lo stomaco perché si limita ad osservarmi, e posso giurare di essermi persa in quei grandi occhi marroni.

Nello stesso momento in cui lo chiamo per attirare la sua attenzione lui parla.

«Non lo so, ma so che adesso ne ho bisogno.» le sue mani si spostano dietro il mio collo e mi spingono verso di lui.

Le sue labbra sono sulle mie e la sua lingua passa più volte sul mio labbro.
Il bacio si fa più intenso e la mano di Cameron si sposta sotto la mia maglietta, mi allontano immediatamente.

«Così stai giocando con i miei sentimenti Cameron, e io non voglio.» dico interrompendo il bacio e correndo verso il bagno.
Una volta dentro mi chiudo la porta dietro le spalle chiudendola a chiave.

Senza nemmeno accorgermene lacrime salate mi rigano il viso, ma che mi succede?
Quando sono con Cameron cambio in tutto, divento più vulnerabile, il mio cervello mi spinge a fare cose che non dovrei fare e il mio cuore... Meglio non parlare di cosa prova il mio cuore.
Chiudo gli occhi e mi appoggio con la schiena alla porta scivolando lentamente verso il basso.

Dovrei tornare in camera perché orami è notte fonda ma la paura di incontrarlo di nuovo mi spinge a restare qua dentro, al sicuro da lui.
Prima che io possa rendermene conto gli occhi mi si chiudono...

Questa mattina a svegliarmi non è la mia solita sveglia ma delle forti botte alla porta.
Sussulto per lo spavento e solo dopo essermi guardata in torno ed aver scrutato bene il posto dove io mi trovo mi rendo conto dove io sia.

Mi alzo di scatto e prima di aprire la porta do un'occhiata veloce al mio aspetto e noto delle borse sotto i miei occhi azzurri.

Apro la porta trovandomi davanti un Cameron assonnato.

Oh no. Con tutte le persone in casa che ci sono perché proprio lui?
«E-Emily?» borbotta evidentemente stupito nel trovarmi qui.
«H-hai dormito qui?» mi domanda indicando con lo sguardo il bagno dietro di me.

Certo come se non lo sapesse.

Lo supero dandogli una leggera botta con la mia spalla e mi dirigo in camera mia.

Indosso le prime cose che trovo nell'armadio , e dopo essermi truccata più del solito per via delle borse, vado in cucina per la colazione.

«Buon giorno! Non è una bella giornata?» mi sorride mia madre, evidentemente non si è accorta che per me non è affatto una buona giornata.

«Si bellissima!» ironizzo tirando un sorriso.

Finisco di fare colazione prima del solito e ritorno in camera per mettere le ultime cose nello zaino.
Questa mattina dovrò uscire di casa prima di tutti per prendere l'autobus.
Farò tutto il possibile pur di evitare Cameron, quello che ci è stato ieri sera non si dovrà mai ripetere, abbiamo già commesso lo stesso errore e non voglio che questa cosa si ripeta.

Saluto mia madre e senza darle spiegazioni infilo le cuffie nelle mie orecchie e vado verso la fermata dell'autobus.

Odio prendere i mezzi pubblici ma questa sembra essere la mia unica speranza per arrivare a scuola.

Per fortuna il "viaggio" fino a scuola è stato breve e arrivo in orario.

Appena varco la porta Taylor mi si punta davanti con un sorriso stampato in faccia.
«Buon giorno!» urla e mi abbraccia.
«Okay... Qualcosa mi dice che sei di buon umore.» dico ridendo con la mia amica.
«Non ci crederai mai, ma Matt mi ha invitata ad uscire! Non è bellissimo? Io penso di si ha quegli occhi così... Per non parlare del fatto che è simpaticissimo, e così cariiiino...» borbotta e posso dedurre che è davvero cotta, così la interrompo prima che vada avanti all'infinito.
«Okay, okay ho capito ti piace Matt! Adesso sarà meglio andare ho il compito di fisica e devo ripassare prima che suoni la campanella.» dico andando verso il mio armadietto con Taylor dietro.

If you stay with me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora