#[EXTRA 1] *Cinema Paradiso*

53 4 22
                                    

«Da non crederci», sbottò Alessandro, sbuffando a più riprese. «Come cavolo ho fatto a dimenticarmene?»

«Me lo sto chiedendo anch'io», gli diede manforte Amanda, delusa quanto lui. «Che poi, il meteo non prevedeva certo un acquazzone di questa portata», rifletté, incredula.

«Maledizione», borbottò l'altro, visibilmente insoddisfatto. Il loro primo appuntamento da fidanzati ufficiali era appena stato rovinato.

«Se non fosse che il mio vestito è nuovo di zecca, ti avrei proposto di farci una bella corsetta sotto la pioggia. Lo sai che la adoro, anche se... be', questi temporali così violenti mi piacciono un po' meno.»

«Impossibile», rispose lui, lasciando ricadere la testa sul sedile. La pioggia continuava a imperversare sui vetri con vistosa energia, oscurando la visuale di qualsiasi cosa. «Il cinema è troppo lontano, e ovviamente trovare parcheggio nei dintorni è un'utopia.»

«Chissà, magari l'ombrello ci sarebbe servito a poco. Sta piovendo troppo», tentò di consolarlo lei, notando quando Alessandro si fosse rabbuiato. Non le piaceva affatto vederlo così abbattuto, e avrebbe dato qualunque cosa per regalargli un sorriso.

Finalmente, lui incollò gli occhi nei suoi. «Mi dispiace tanto, tesoro. Lo so quanto ci tenevi, e—»

«Non dispiacerti», gli rispose Amanda, cercando subito un contatto più stretto con il suo lui. Gli si avvicinò e, incapace di trattenersi oltre, gli sfiorò l'accenno di barba con le labbra, quindi catturò le sue in un bacio tenero e altrettanto rassicurante.

Alessandro schiuse appena le proprie, stringendola più a sé. «Scusami tanto», ripeté ancora, interrompendo quella dolce effusione, che subito lo aveva fatto andare in brodo di giuggiole. «Avrei dovuto essere previdente, è stata tutta colpa—»

«No», soffiò lei sulle sue labbra. «Non è stata colpa tua, okay? E poi... non è mica la fine del mondo, no?»

Alessandro le rifilò uno sguardo adorante. «Lo sai che farei di tutto per te, mmh?»

«Lo so. Ma non è solo per questo, che ti amo.»

«Ah no?» Alessandro aggrottò la fronte, una sublime carezza sulla guancia.

Ad Amanda bastò quel semplice tocco perché andasse letteralmente a fuoco. Negli ultimi tempi, anche solo guardarlo dritto negli occhi riusciva a innescare dentro di lei una passione sfrenata, con la quale era sempre più difficile fare i conti. «No», sussurrò, tornando sulle sue labbra. «Tu forse non hai idea di come riesci a farmi sentire... sia dentro che fuori la camera da letto», azzardò, sconvolta dalle sue stesse parole. Eppure, era proprio la verità. Con Alessandro riusciva a essere se stessa fino in fondo, senza maschere. Ed era felice come non mai.

Ad Alessandro sfuggì un gemito soffocato, mentre continuava a perdersi tra le morbide e invitanti labbra di Amanda, che con crescente irriverenza stuzzicavano costantemente le sue.

«Per me è lo stesso», rispose lui, a fatica. Era preda di un desiderio senza freni e, se soltanto non si fossero trovati nel bel mezzo del quartiere, l'avrebbe fatta sua con tutta la passione, la tenerezza e la disperazione possibili. Staccarsi dalle sue labbra diventò un'opzione quasi impraticabile, mentre la ragazza gli si gettava addosso cingendogli il collo con le braccia. Alessandro tentò di restare lucido, ma le sue labbra, come le sue mani, si muovevano praticamente da sole. A palmi aperti, percorse parte delle sue cosce stringendole quel tanto che bastava a farla sospirare di piacere. Amanda saltò su di lui con estrema attenzione, le pupille dilatate e un'eccitazione tale da provocarle quasi un dolore fisico.

In Un Giorno QualunqueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora