Chuuya's pov
Quello che avevo davanti era un incubo, stavo sognando, non poteva essere vero.
Non volevo crederci. Davanti ai miei occhi c'era Dazai, ed era a casa mia.
Non aspettai un secondo di più e chiusi la porta, ma qualcosa bloccò la mia azione ovvero un piede.
"Ahi" disse il castano, io digrignai i denti e aprì di nuovo la porta.
"Che cazzo vuoi Dazai!?"
"Non sapevo che Mori avesse avuto tutta quest'influenza su di te..." sospirò, io inarcai un sopracciglio "Ah?"
Non capivo che cosa intendesse, lui alzò un sopracciglio e fece un sorrisetto sghembo.
"Tu....bastardo" gli tirai un pugno che lui bloccò afferrandomelo, la sua stretta era salda, mi girò come una ballerina ed entrò in casa mia.
"Sentì stronzo, dimmi che vuoi e poi vattene" gli ringhiai contro, non lo volevo tra i piedi. Soprattutto con Kaori che dormiva di sopra. Lui non doveva sapere.
"Ah quindi questo non lo vuoi?" Mi mosse davanti al naso il mio cappello, realizzai in quel momento di averlo perso , allungai il braccio per riprenderlo ma lui,ovviamente, lo portò in alto non facendomelo prendere.
"Non salterò Dazai, dammelo e smettila di fare il bambino" lo ammonì come facevo con Kaori quando ne combinava una delle sue. Mi guardò stupito e mi diede il cappello.
"Quindi Chuuya?" Mi chiese alludendo a qualcosa che io volevo evitare quindi feci il finto tonto "Quindi, cosa?"
"Chuuya non fare lo stupido, lo sai cosa voglio che tu mi dica" chiaramente non ci era cascato, ma io continuai la farsa.
"No, assolutamente no" negai sedendomi al tavolo e facendogli cenno di fare lo stesso, sapevo che sarebbe stata una lunga notte.
"Chuuya, chi era quella bambina?" chiese togliendosi il cappotto appoggiandolo sulla sedia.
"Quale bambina?"lo guardai confuso.
"Guarda che non mi scandalizzo se hai sviluppato anche tu quel tipo di tendenza..." ghignò. Un moto di rabbia mi partì dallo stomaco annebbiandomi il cervello , gli afferrai il colletto della camicia bianca che portava e strillai "DAZAI QUESTO È IL GIORNO IN CUI TI AMMAZZO SUL SERIO!!"
Dazai non si scompose di una virgola, anzi un angolo della sua bocca si alzò, feci per tirargli un pugno quando una voce acuta e impastata pronunciò "Mamma che succede?" si strofinò l'occhietto con la manina.
Il mio cuore perse un battito. Era finita.
"Mamma?" Dazai aggrottò le sopracciglia confuso e si girò. Io non ci feci tanto caso, andai subito vicino a lei, la presi in braccio e mi sedetti sul divano. La sentivo agitata.
"Oi, micina, non ti preoccupare. Mamma era arrabbiata con questo signore ma adesso è tutto ok" la rassicurai sorridendole, lei mi abbracciò forte e poi si sedette tra le mie gambe , le misi una mano fra i capelli e cominciai a farle i grattini.
Sentivo gli occhi di Dazai perforarmi, ma cercavo di ignorare il tutto. Non mi sentivo ancora pronto.
Udì lo strisciare della sedia e Dazai si sedette accanto a noi sul divano. Ci osservava , ci stava studiando o meglio studiava lei, che era uguale a lui se non per gli occhi, che li aveva azzurri come me.
"Mamma ma lui è...è il signore del parco. Quello che ho stracciato in altalena." Disse indicandolo, io le abbassai la manina e annuì guardando malissimo Dazai. Mi aveva fatto prendere un infarto.
"Lo so, è un tipo strano" le sussurrai e lei annuì.
Dazai aveva l'espressione di uno a cui era passato un treno in faccia, era pallido e aveva gli occhi sgranati.
"Amore perché non vai a prendere le cose per disegnare?" le chiesi gentilmente, lei annuì e corse di sopra. Sospirai pesantemente e pregai che non cadesse.
"Vuoi da bere?" Domandai, invece , a Dazai che annuì.
Tornai in salotto con un bicchiere di vino per me e uno di scotch per lui.
"Chiedimi pure" sospirai sorseggiando quel delizioso liquido rosso. Il moro mi osservava come se cercasse un dettaglio che non aveva notato nei nostri due precedenti incontri, un elemento che gli era sfuggito che ovviamente non trovò. Io ero rimasto tale e quale a quando lui se n'era andato dalla Port Mafia. Posai il bicchiere sul tavolino, il mio cuore batteva forte, e i palmi delle mie mani erano bagnati dal sudore che l'agitazione di quel momento aveva creato.
Avvertì un squarcio aprirsi al centro del mio petto quando un dubbio si insidiò nel mio cervello.
E se non trovasse le parole per rifiutare Kaori?
Come lui aveva rifiutato me tempo fa, era molto probabile che non accettasse un figlio da me. Dei brividi percorsero per tutto il mio corpo lasciandomi la pelle d'oca, un groppo alla gola si formò, ero quasi paralizzato. Avevo paura che Dazai mi desse un altro rifiuto, mi schiarì la gola e parlai prima che lui dicesse qualsiasi cosa, avrei evitato così di sentire quelle parole
"Dazai...sentì lei non è un tuo prob-" il moro mi mise un dito davanti alla bocca.
"Te lo stacco ,Dazai" ringhiai a bassa voce.
"Come si chiama?" Ignorò la minaccia però abbassò la mano. "Kaori"
"Mh ha 3 anni?" io annuì , Kaori attirò la mia attenzione "Mamma, mamma" esclamò, sentivo i suoi passi trottare nella mia direzione, stava correndo, ma aveva le mani occupate. Fu questione di attimi, io attivai la manipolazione della gravità, aumentai la mia velocità e la presi al volo salvandola da una facciata sulle scale.
"Kaori, quante volte te lo devo dire di smetterla?" le chiesi alquanto irritato mentre la posavo vicino al tavolino di vetro di fianco al divano.
"Mami su, non fare così volevo testarti" mi guardava con un visetto innocente , io socchiusi gli occhi e la guardai inarcando il sopracciglio
"E cosa signorina?"
"I tuoi riflessi, sei vecchia" mi guardò con superiorità, un risolino mi distrasse temporaneamente, Dazai aveva una mano davanti alla bocca che soffocava una risata.
"E tu non darle corda, imbecille" lo rimbeccai,
"Chuuya che parole brutte , vedo che la vecchiaia si sta già manifestando" io mi afflosciai sul divano.
"Questo non è giusto" borbottai sconsolato
"Mamma fai bene a stare seduta, la schiena si deve riposare" e poi quella nanetta cominciò a zoppicare con la schiena incurvata, Dazai assunse un cipiglio pensoso.
"Sembri proprio la tua mamma" Kaori lo guardò tutta contenta e battè le manine.
"Piantatela, tutti e due" sbottai , Kaori sbuffò e si mise a disegnare, Dazai da uomo maturo mi fece la linguaccia. Roteai gli occhi al cielo.
Notai che il vino nel bicchiere era finito quindi andai a riempirlo. Quando tornai in salotto, il mio cuore si sciolse, Dazai era seduto a terra gambe incrociate e guardava disegnare la bambina tutto assorto. Mi appoggiai al muro, non volevo rompere quel momento.
"Non ci riesco, uffa" la mia piccola si tirò un ciuffo per il nervoso e masticò la fine della matita, proprio come faceva Dazai. Quest'ultimo lo aveva probabilmente notato perché sorrise leggermente.
"Non riesci a fare la coda eh?" Le chiese e lei annuì, lui prese un foglio bianco "Posso?" la nanetta annuì e gli passò la matita, lui le fece vedere come disegnare quell'animale. Kaori guardava affascinata Dazai disegnare, e come biasimarla... anch'io avevo trascorso ore in passato a guardarlo. Un sorriso nostalgico si formò sul mio viso ma poi mi ricomposi.
"Aaaa grazie mille, ora ci provo però mi puoi aiutare?" Dazai si mise dietro di lei e le prese la manina e la guidò. Mi avvicinai per vedere cosa stavano disegnando.
"Ma che bella balena" esclamai guardando il foglio, era stupenda.
"Vero? Il Signor Dazai mi ha aiutato però "mi spiegò, era felicissima, era raggiante. Dazai le scompigliò i capelli "Io non ho fatto nulla di che" alzò le spalle.
"Mhmh " Kaori lo osservò sospettosa, gli prese il naso tra le dita e esordì severa "Non si dicono le bugie, Pinocchio"
Dazai alzò le braccia in segnò di resa, poi esitante allungò una mano verso il viso di Kaori ma qualcosa lo fermò, non sapeva cosa fare. Era impacciato. Kaori lo capì e gli prese la mano e la posò sulla sua guancia sorridendo.
"Grazie" sussurrò il moro e gli accarezzò la guancia. "Signor Dazai vuoi vedere i miei disegni?"
"Ma certo, mi guidi tu?" si alzò in piedi e mi guardò, fece un mezzo sorriso. Kaori gli tirò i pantaloni e Dazai la seguì.
Io mi presi la testa fra le mani, e tirai un sospiro che non sapevo di aver trattenuto.
L'agitazione era andata via, Dazai l'aveva accettata. Il mio istinto omega esultava contento.
Mi portai le gambe al petto, presi la maglia del mio pigiama , aveva ancora addosso i feromoni del moro. Era sua, l'aveva lasciata qui anni fa. Avevo iniziata a usarla come pigiama qualche mese fa, prima mi faceva troppo male, solo la sua vista mi causava sofferenza. Mi sciolsi la crocchia, mi sistemai i capelli, poi mi alzai e li raggiunsi al piano di sopra.
"Amore, è ora di fare la nanna" dissi entrando nella stanza. Erano entrambi sul tappeto e Kaori mostrava , fiera di se, i suoi disegni a suo padre che li osservava affascinato.
"Mami ancora 5 minuti per favore" mi supplicò venendo verso di me , tirandomi i pantaloni del pigiama , la presi in braccio e le baciai le guanciotte "Solo perché c'è Dazai" sospirai mettendola giù . Lei rise contenta e corse da Dazai abbracciandolo e il moro ricambiò.
Mi sedetti vicino all' alpha e la nana continuò a farci vedere le sue opere.
Dopo una quindicina di minuti, io e Dazai stavamo mettendo apposto i suoi disegni mentre Kaori sceglieva la sua storia della buonanotte.
"Questa" disse entusiasta indicando, ovviamente, la favola di Biancaneve.
"Kaori ancora?" Le chiesi, lei annuì
"Ancora?" la voce di Dazai s'intromise nella conversazione. "Lei è ossessionata da Biancaneve " affermai.
"Mh interessante " aggrottai le sopracciglia, sembrava assorto da qualche ricordo.
"Si , ma me leggerà il Signor Dazai vero?" lo guardò speranzosa e Dazai acconsentì.
"Notte piccola" le diedi un bacino e uscì dalla cameretta e andai di sotto.Dazai scese in sala e io lo accompagnai alla porta.
"Dazai non sentirti in obblig-" mi interruppe nuovamente
"Chuuya non sei più da solo" disse guardandomi dritto negli occhi.
"Mhmh" ero dubbioso ma mi sarei fidato. Di Dazai mi sarei sempre fidato.
Sentì dei passi sulle scale e Kaori si aggrappò ai pantaloni di suo padre e li tirò verso di se.
"Signor Dazai...lei se ne andrà?Tornerà vero?" lo pregò con voce incrinata , il mio cuore perse un battito.
"Kaori ascolta, non ti preoccupare domani mattina tornerò con una deliziosa patata dolce caramellata." Le sorrise Dazai abbassandosi e facendosi abbracciare da sua figlia.
"Davvero? " Chiese
"Certo piccina, tranquilla tornerò. Ora su torna a letto" la esortò e lei annuì andando di sopra.
"Buonanotte Chuuya" mi salutò il moro
"Notte , stai attento" sembrava più una minaccia la mia e in un certo senso lo era.
Non gli avrei permesso di far soffrire Kaori.
Salì le scale diretto in camera della bambina, aprì la porta ed entrai.
Lei era sdraiata e guardava le stelline sul soffitto, proiettate da un'apposita lampada, mi sedetti sul letto. Cominciai a farle i grattini per farla rilassare.
"Mamma, spero che il Signor Dazai torni, mi è molto simpatico " borbottò dopo un sonoro sbadiglio. Le sorrisi "Certo, papà tornerà "
"Lui è papà?" Si sedette sul letto di scatto, io sobbalzai rendendomi conto di essermi fatto scappare quel segreto che avevo nascosto per anni.
Sono un completo idiota.
Sospirai pesantemente, non le avrei mentito, non era giusto nei suoi confronti.
"Si, Kaori" lei sorrise e si sdraiò nuovamente.
"Spero che mi aiuti a disegnare" chiuse gli occhi e si addormentò poco dopo.
Le rimboccai le coperte e andai in camera mia, per poi coricarmi.
Mi addormentai pensando a cosa il futuro avesse in serbo per noi.———-
Angolo autrice
Salve popolo, scusate il ritardo, ma mi sono dimenticata...
Comunque spero vi sia piaciuto, lasciate un commento e una stellina se vi va.
Ci vediamo lunedì prossimo.
Byeee :)
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月 Tsuki (Soukoku )
FanfictionYokohama, quattro anni erano passati da quando Dazai Osamu se n'era andato in segreto dalla Port mafia, lasciando senza dire una parola il suo vecchio partner Nakahara Chuuya. Quest'ultimo , dopo la sua sparizione, andò in pezzi, soffrendo molto più...