Chuuya's pov
Nuovamente mi trovai in bagno, piegato, con le ginocchia sul marmo gelido, a vomitare. Così andava avanti da due settimane. Ormai, passavo più tempo in questa stanza che in altri posti, qualsiasi azione compissi mi faceva venire la nausea e il rigetto.
Mani famigliari afferrarono delicatamente i miei capelli rossi e li spostarono dal mio viso.
"Chuuya, tu ne sei convinto?" Chiese il moro con un tono abbastanza preoccupato.
"Si, te l'ho ripetuto un migliaio di volte" dissi non appena smisi di vomitare l'anima.
"Svieni un' altra volta e ti ci porto di peso in ospedale" io roteai gli occhi.
"Non è colpa mia se ci sono 800 gradi all'ombra, sgombro"
"6 volte, Chuuya, 6 volte!"
"E?"
"In tre giorni, non è normale che tu svenga 6 volte in un arco di tempo così breve"
"È il caldo" insistei io, mettendomi in piedi. Tirai lo sciacquone e andai a lavarmi sia i denti sia la faccia.
"Mhmh" lui non era convinto e lo sapevo.
Ultimamente, non me la stavo passando molto bene, stavo davvero male. Dazai era convinto fossi incinta, ma io la pensavo diversamente. Il pcg mi era venuto quindi non potevo esserlo.
"Chuuya seriamente, tu sai che me lo puoi dire"
"Lo so, Dazai. Ma ti giuro di no"
"Sicurissimo?"
"Si, con Kaori era diversissimo. La percepivo"
Mi guardò interrogativo, al che sospirai
"Sentivo che dentro di me c'era qualcosa...invece adesso non sento nulla...se non che devo tornare a vomita-" mi interruppi e mi ripiegai sul water a sputare succhi gastrici.
"Ok..."
Terminato di rigettare, il moro mi prese di peso e mi portò a letto. "Zitto e a cuccia"
"Dazai io ti picchio" lo minacciai
"Mentre svieni?" Disse sarcastico, io aprì bocca per ribattere ma non aveva tutti i torti quindi mi imbronciai. Sentì il materasso abbassarsi, il bendato si era seduto. Mi accarezzò una coscia.
"Chuuya..." mi guardò dritto negli occhi e io capì "Si, si lo so. Sto buono e tranquillo a fissare il soffitto. " sbottai spazientito.
"Fai il bravo animale domestico" ribadì lui dandomi due pacche sulla testa.
"I cani mordono se gli pesti la coda, sai?"
"..." la sua mano si bloccò a mezz'aria e spalancò gli occhi.
"Tu non l'hai detto davvero" io ripensai alle mie parole e mi diedi del cretino.
"Fuori Osamu!" Mi girai sul fianco dandogli le spalle, lui fece come ordinato e uscì dalla stanza. In un quarto d'ora sia lui che la bambina era usciti da casa. Nel mentre io mi addormentai.Lo squillo del mio cellulare mi ridestò dal mio sonno, allungai il braccio e iniziai a tastare il comodino in cerca di quell'oggetto rumoroso, lo afferrai e accettai la chiamata.
"Pronto?" La mia voce era impastata, i miei occhi erano ancora chiusi, non avevo idea di chi fosse.
"Nakahara-San?"disse la voce di una donna, ci misi qualche secondo a capire chi fosse.
"Tachibana-san" la chiamata inaspettata dell'insegnante di Kaori mi mise sull'attenti.
"Kaori-chan è caduta, ho chiamato l'ambulanza, ma lei deve venire " il cuore mi salì in gola.
"Arrivo immediatamente, condizioni?"
"Si è fatta male ad un braccio" tirai un lieve sospiro di sollievo, ma finché non avessi constato io stesso il suo stato non mi sarei calmato. Chiusi la chiamata, e in fretta e furia mi preparai. Uscì e mi precipitai verso l'asilo.Arrivato, corsi subito verso l'ambulanza.
"Buongiorno, lei è la madre?" mi chiese il paramedico io saltellavo da un piede all'altro per vedere Kaori.
"Si, posso salire?" Chiesi, il mio tono era agitato. Il paramedico mi fece passare e andai subito dalla mia bimba, era tutta piena di tagli, ne aveva uno molto profondo sul braccio sinistro, dal quale usciva un sacco di sangue. Sbiancai.
"Kaori!" Le andai vicino, lei mi sorrise.
"Ciao mamma, come va? La bua al pancino?"
"Mamma sta bene, ma tu che hai fatto?" Le chiesi preoccupato sia per le sue ferite sia perché lei era tranquilla, come se si fosse sbucciata un ginocchio.
"Ah beh, mi sono buttata dalla finestra per arrampicarmi. Ma il ramo si è rotto e sono cascata." Spiegò lei, guardai la ragazza dell'equipe che la stava medicando, che mi fece intuire che quella fosse la verità.
"E perché mai ti saresti defenestrata?" Chiesi scioccato.
"Volevo prendere due scoiattoli " mi disse
"Ah" mi sedetti sul sedile, non mi reggevo in piedi.
"Mami non preoccuparti, io sto bene. " mi presi il viso fra le mani. I palmi erano sudati e avevo l'ansia alle stelle, il mio cuore batteva veramente forte. Purtroppo anche il mio stomaco cominciò a fare nuovamente i capricci, avevo un forte senso di nausea.
"Signore si sente bene?"io scossi la testa
"Le viene da vomitare?" Io annuì, mi diedero un sacchetto nel quale rigettai.
"Signore, sua figlia sta bene, quindi si rilassi. Le faremo gli esami necessari per confermare l'assenza di trauma cranico. Inoltre appena arriveremo in ospedale le metteranno i punti per il taglio sul braccio." Mi disse uno di loro, chiusero le porte e partimmo. Io li ringraziai e poi tornai a vomitare nel mio sacchetto.
"Mami poi la torta della bua la prendiamo a te, mica a me" scherzò lei, io le sorrisi leggermente.
"Piccina ora tu pensa a non fare più pazzie del genere, che mamma sta bene. Era solo preoccupata per te"
"Scusa mami" le strinsi la manina e chiusi gli occhi poggiando il capo sulla testina del sedile.

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月 Tsuki (Soukoku )
FanfictionYokohama, quattro anni erano passati da quando Dazai Osamu se n'era andato in segreto dalla Port mafia, lasciando senza dire una parola il suo vecchio partner Nakahara Chuuya. Quest'ultimo , dopo la sua sparizione, andò in pezzi, soffrendo molto più...