Capitolo 28

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Chuuya's pov

Appena finito di fare la doccia, mi rivestì e con calma tornai giù in sala. Giunto, notai Dazai seduto sul divano con uno sguardo fisso nel vuoto, mi avvicinai e mi sedetti di fianco a lui. Gli afferrai la mano e gliela strinsi, poi dissi "Aiutami a indurmi le contrazioni"
"Eh?!"
"Tu dammi retta e vai a prendere la gymball" si alzò, la prese e la posizionò davanti a me. Mi ci sedetti su e cominciammo a fare gli esercizi che mi aveva consigliato la mia ostetrica. Mentre tentavamo di indurre le contrazioni, tenevo d'occhio Dazai poiché avevo percepito molta agitazione e ansia da parte sua. Spesso fissava il vuoto, al che decisi di fermarmi un momento, tanto non stava funzionando nulla di quello che stavamo facendo. Mi tirai su in piedi e mi girai verso di lui, visto che prima gli stavo dando la schiena. Gli posai le mani sulle spalle e lo guardai negli occhi , che attualmente erano empi e persi in chissà quale pensiero.
"Osamu?" Lo chiamai gentilmente, lui non mi diede cenno di avermi sentito, ma io sapevo benissimo che poteva ascoltarmi, avevo notato che le sue pupille si erano dilatate quindi era di nuovo con me.
"Osamu, se vuoi sederti un attimo stringimi la mano" gliela afferrai e lui la strinse lievemente. Dopo esserci seduti, decisi di mettermi a parlare.
"Allora, ti racconterò una delle avventure di Kaori, perché lei ne combina sempre una" sorrisi leggermente al ricordo, lui mi strinse la mano e io ripresi a parlare "Era l'estate scorsa, Kaori aveva quasi tre anni e l'avevo portata al mare. Mentre sistemavo le nostre cose la lasciai da sola a giocare sulla a riva. Che mai l'avessi fatto!"tirai un sospiro e con la coda dell'occhio lo notai fissarmi, era tornato in sé. "La vedevo trafficare con la sabbia ed era così presa che decisi di lasciarla in pace. Finché ad un certo punto mi portò il setaccio con all'interno un oggetto di dubbia provenienza tutto insabbiato e con le alghe. Mi guardò e mi disse "Mami guarda la pappa" io le sorrisi, lei afferrò quella cosa e me la passò e fu in quel momento che realizzai. " lasciai un po' di suspense, lui era attentissimo, stringeva la mia mano e muoveva la gamba. "Cos'era?" Chiese curioso.
"Tentacoli di medusa, e io ne ero entusiasta" sospirai sarcastico, Dazai era allibito. "Ma non è vero"
"Come no?! Poi aveva la mano piena di bolle, gliel'ho bendata." Gli spiegai.
"Ma non è normale"
"È figlia tua, che ti aspetti"
"Effettivamente..." sospirò e si misi in piedi, poi si stiracchiò.
"Dazai-"
"Guarda adesso chiamo la baby-sitter e le chiedo di portare Kaori al parco, e poi andiamo in ospedale " io annuì, lui mi sorrise e ne suoi occhi lèssi un grazie silenzioso. Mi alzai anch'io dal divano e mi recai al piano di sopra a prendere la borsa del parto.
————-
Eravamo già da cinque ore in ospedale, io ero attaccato a delle macchine sia per monitorare il bimbo che me. Avevamo parlato con i dottori e avevano concordato che se non fossero partite le contrazioni entro le 24 ore mi avrebbero indotto il parto con una medicina.
Dazai rientrò nella stanza passandosi una mano sul viso.
"Come va?" Chiese
"Non sento nulla e le urla mi mettono ansia" ammisi, difatti dal corridoio provenivano grida disumane da parte dei partorienti.
"Io resto qui" mi disse Dazai sedendosi su una sedia accanto al letto. Io annuì, ero pronto ad una lunghissima nottata.
Le ore passavano, ma neanche l'ombra di una contrazione. Era un inferno. Non riuscivo neanche a dormire a causa degli strilli, ed ero distrutto. Io e Osamu ci eravamo fatti a piedi l'ospedale due volte.
"Nakahara-san ?" un dottore entrò in stanza
"Si?"
"Adesso le faccio un'ecografia per controllare il bambino"mi comunicò, e cominciò a preparare il necessario. Intanto Dazai scrutava attentamente i movimenti del dottore. Aveva uno sguardo strano, come se lo stesse studiando, anche se secondo me era per via di un fattore primordiale. Un altro Alpha stava per mettere le mani sul suo Omega. Ma non me ne preoccupai, Dazai era incredibilmente bravo a controllarsi e a ragionare.
Rabbrividì quando il gel si posò sul mio ventre, lui cominciò a muovere la sonda e sullo schermo apparve il piccolo.
"Sta bene" disse il medico osservando il monitor.
"Se nelle prossime sei ore non succede nulla, allora le daremo il medicinale" sentenziò per poi uscire dalla stanza.
Afferrai la mano di Dazai e gliela strinsi. Ero abbastanza in ansia, ed ero stremato. Avvertivo la testa pesante e il mio corpo era intorpidito. Ero preoccupato per il mio bambino, avevo il terrore che potesse succedergli qualcosa di terribile. E questo pensiero si era fissato nella mia mente e non voleva andarsene. Sapevo che non avrei dormito nulla.
"Osamu va a casa, torna domattina." gli proposi, Dazai inizialmente esitò ma poi comprese. Doveva tornare a casa per Kaori e per riposarsi un minimo. Lui si alzò.
"Una cosa" io lo guardai in attesa
"Non fare il giro dell'ospedale senza di me" io scoppiai a ridere.
"Va che mi offendo" mi minacciò quasi.
E con questo si congedò. Un po' della tensione che avvertivo si sciolse abbastanza da permettermi di dormire.

月 Tsuki (Soukoku )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora