Capitolo 26.5

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Chuuya's pov

"Dazai...sei peggio delle cozze" provai a spostarlo, ma lui faceva resistenza e più lo allontanavo più lui si riavvicinava.
"Adesso ti faccio male" lo minacciai, dovevo prepararmi per andare dal parrucchiere, ma il signorino era contrariato vista la sua ferrea presa su di me.
"Ancora cinque minuti" e mi tirò nuovamente giù nel letto, si appallottolò. Girai il volto verso il suo e feci per trucidarlo con lo sguardo ma l'espressione che aveva mi fece frenare i miei istinti omicidi, i suoi occhi erano semichiusi , alcuni ciuffi ribelli gli coprivano il volto e infine aveva un lieve sorriso. Mi imbronciai e girai la faccia dall'altro lato.
"Non vale"
"Come?"
"Sgombro, tu giochi sporco"
"Mh?"
"Tu e la tua faccia di merda"
"Grazie?"
"E non fare così, lo sai che sono più sensibile "
"Chuuya, stai bene?"
"Tu e il tuo sorriso da coglione" gli diedi le spalle
"È un tuo modo per dirmi che sono carino quando sorrido?"
"Maledetto imbecille con le bende!"lo stavo completamente ignorando, ero innervosito. Mi veniva voglia di piangere. La vista mi si appannò, le gote si accaldarono , tirai su con il naso e mi morsi forte il labbro.
"Ignorerò il tuo pianto, l'ultima volta mi hai quasi evirato...quindi andrò a svegliare la mia Yuki" e si alzò dal letto, io avvertì un tuffo al cuore non appena il suo calore corporeo svanì.
Non dissi nulla, ma appena uscì piansi.
"F-fottuti o-ormoni" singhiozzai , ero fin troppo orgoglioso per dire qualcosa a quell'essere quindi avrei sofferto in silenzio.
"Sono proprio cattivi" una vocina molto dolce e infantile arrivò dritta alle mie orecchie, drizzai la schiena e asciugai velocemente le lacrime. Vidi Kaori scendere dalle braccia di Dazai e corse verso il letto, ci salì sopra e gattonò tra le mie gambe e poi mi abbracciò.
"Amore ciao" la salutai.
"Perché gli ortaggi ti fanno piangere?"
"No, ormoni, gli ormoni mi fanno piangere perché ne ho tanti" borbottai qualcosa per provare a spiegarglielo
"Mh e perché?"
"Per il fratellino "
"Povera mamma" disse sconsolata lei, depositando dei bacini sulla mia guancia, avvertì il materasso abbassarsi e il moro si sdraiò al nostro fianco.
"Me lo ha chiesto lei, sapeva che eri triste" sussurrò lui per poi prendere Kaori da sotto le ascelle per farle fare l'aeroplano.
"Immaginavo" sospirai, poi quella terribile sensazione di nausea che mi assaliva quotidianamente mi attanagliò lo stomaco, corsi come un razzo in bagno e mi chinai sulla tavoletta del water a vomitare. Presto due mani mi afferrarono i capelli.
"Divento geloso così, sai?" Disse Dazai dopo un po'
"Mh?" avevo il respiro affannoso per lo sforzo
"Doni più affetto a lui che a me" e indicò la tazza su cui ero piegato a rimettere.
"Dazai... se vuoi sbocco su di te" e forzai un sorriso che terminò con una smorfia perché ripresi a vomitare.
"No grazie, le corna mi donano di più"
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Ero pronto per recarmi dal parrucchiere, ero sulla soglia di casa, con tanto di porta aperta e piede fuori sul pianerottolo. Quando alle mie orecchie giunse una musichetta che fu come lo stridio delle unghie sulla lavagna, mi appoggiai drammaticamente alla porta.
"NO TE LO PROIBISCO!" e indicai il televisore che trasmetteva quello scempio.
"Chuuya?" Dazai, che era sul divano con in braccio Kaori, si girò  guardandomi perplesso.
"È altamente diseducativo, toglilo immediatamente "
"È un cartone normalissimo " ribattè il moro
"No è per bambini con lo stesso quozionte intellettivo di un sasso" spiegai io.
"Si mamma ha ragione, Dora è scema"
"Vedi" agitai le braccia davanti a me indicando Kaori, che mi dava corda.
"Va bene lo tolgo, è un cartone come un altro..." borbottò e cambiò il programma, sapevo che era dubbioso ma sospirai di sollievo comunque. Li salutai e finalmente uscì di casa.

Quello che si presentò davanti ai miei occhi, mi fece cadere al suolo la mandibola. Non potevo crederci.
Ero appena rientrato dal parrucchiere e subito, avevo notato che nel mio salotto erano appostati : Detective Diabete, Dazai e uno strano tizio con l'Ushanka. Questi tre erano seduti sul divano circondati da libri , fogli, quaderni, penne...e un piccolo modellino del sistema solare.
"Sono tornato con le scorte!" Esclamò la voce di Mori, io saltai per aria. Perché il boss fosse a casa mia rimaneva un mistero. Lo vidi avvicinarsi e sedersi accanto al mio sgombro.
"Tranquillo Dazai-kun, adesso riguarderemo questo manuale di strategia militare" disse Mori con tono rassicurante mentre sistemava i vari snack sul tavolo. Quello con il colbacco bianco prese un formaggino e lo sgranocchiò mentre riprendeva a leggere qualcosa.
"La mia carriera è terminata. " disse teatralmente Rampo.
"Sconfitto da una bambina" sbuffò sconsolato con un forte accento russo, il tizio anemico.
"Non è possibile che non veda il sole!" Esclamò il mio, ormai, ex-ragazzo.
I miei occhi rotearono, quei quattro imbecilli avevano guardato Dora e ora si stavano scervellando su quel maledetto frame.
Che idiota!
Feci per insultarli e cacciarli di casa quando la mia bimba mi distrasse, mi tirò il pantalone , mise un dito sulla bocca per dirmi di far silenzio e poi mi trascinò di sopra.
Mi portò in camera sue e chiuse la porta.
"Mamma " esordì, io mi chinai e annuì, pronto ad ascoltarla.
" Sono ciechi" concluse, io la guardai accigliato.
"Non ci vedono, è da tutto il tempo che non capiscono che il sole è dietro Dora...e...e...io sono confusa" le sue braccine si afflosciarono lungo i fianchi, era esaurita.
"Amore, vieni da mamma " allargai le mie braccia e lei si rifugiò tra esse, la strinsi a me.
"Adesso andiamo a vedere i cartoni , va bene?"
"Possiamo vedere Biancaneve, ne ho bisogno" disse teatralmente, ridacchiai e la presi in braccio.
"Ah mamma, come sta Mochi?"Lei e Dazai lo chiamavano così.
"Bene, mi fa vomitare, ma lui sta bene"
"Poi lo sgrido"
"Va bene sorellona" lei arrossì e nascose il visino nell'incavo del mio collo.
Andammo in camera mia, dove ci posizionammo a vedere i cartoni.

Due giorni passarono e loro non si erano mossi, erano ancora là. Ad impazzire su quel maledetto cartone. Oggi, ero più nervoso quindi ero pronto a lanciarli fuori da casa mia a pedate, se con le buone non se ne fossero andati. Ero pronto a sbraitare addosso ad un ignaro Dazai , quando il campanello lo salvò.
Aprì la porta e vidi Kunikida che se ne stava lì, a braccia incrociate con sguardo severo, io mi spostai leggermente per mostrargli la situazione.
"Fyodor, sono chiaramente gli americani"
"Ma Dora è peruviana, Dazai-san"borbottò Rampo mentre mangiava un croccante al cioccolato
"No è equadoregna " lo corresse Mori.
Io tornai a guardare il biondo "2 giorni" dissi solamente , lui con sguardo attonito mi fissò, poi sospirò pesantemente, prese a massaggiarsi il ponte del naso.
"Ti consiglio la Tequila, in casi come questi" gli suggerì, mi guardò e lo vidi esitare. Annuì e se ne andò.
Io chiusi la porta e sospirai. Osservai mia figlia che disegnava tranquilla, e poi quei quattro.
"Il babysitter, sono un fottuto babysitter "

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Angolo autrice
Scherzavo, regalino extra :)
Buon Natale ❤️.
Bye <3

月 Tsuki (Soukoku )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora