Capitolo 22

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Chuuya's pov

Era passato quasi un mese da quella spiacevole chiacchierata. Il nostro rapporto si era come raffreddato, Dazai aveva provato a comportarsi come se nulla fosse successo ma io avevo eretto una barriera, ero diventato freddo e distante con lui. Qualsiasi tipo di contatto che lui provasse ad avere con me veniva respinto. Io non avrei cambiato atteggiamento finché non si sarebbe scusato dandomi una risposta. Per il resto lui vedeva la bambina come al solito, non avrei mai permesso che i nostri problemi interferissero con Kaori. Io, invece, stavo molto meglio di quanto mi aspettassi, sinceramente mi aveva fatto bene buttare fuori tutto. Per quanto la situazione fosse ancora in sospeso, io avevo deciso comunque di voltare pagina, se prima avevo un barlume minuscolo di speranza ora proprio no. Questa volta, avrei affrontato tutto a testa alta senza ulteriori struggimenti, non me lo meritavo.
Sospirai stiracchiandomi, ero stato seduto su questa sedia troppo tempo, questa giornata di lavoro si era rivelata più estenuante del previsto, tra la quantità infinita di rapporti da compilare e il caldo, che stava cominciando ad arrivare ero stremato. Lasciai gli edifici della Port Mafia per recarmi a casa. Il sole stava cominciando a calare, fuori si stava bene nonostante fossero ormai le sei di sera, ma Maggio era alle porte, l'estate non era poi così lontana. Arrivato a casa , mi lavai facendomi una doccia rapida. Indossai il mio comodo pigiama, mi sistemai i capelli in una coda alta lasciando alcuni ciuffi fuori posto e andai in cucina a prendermi un bicchiere di vino. Mi andai a sedere sul divano e acceso la televisione ripresi a guardare la mia amata serie TV "Doctor House" sorseggiando di tanto in tanto il mio amatissimo vino.
Dopo una puntata sentì la serratura scattare, la maniglia girò e in nemmeno due secondi fui assalito e da un piccolo demonietto che mi saltò addosso.
"Mamma mi sei mancata tantissimo " mi strinse forte e io ricambiai la presa.
"Bimba non ci vediamo da ieri sera" e le diedi un bacino fra i capelli, difatti ieri era andata a dormire da Dazai, me lo chiedeva da un po', e dopo qualche discussione le avevo permesso di andare a dormire da lui. Sentì dei passi sulle scale e il moro entrò nel mio campo visivo, probabilmente era andato a mettere a posto le cose che Kaori aveva portato a casa sua.
"Si, è troppo tempo..." cominciò a mordicchiarmi la guancia.
"Ma no piccina" la presi in braccio e mi alzai.
Aprì la porta per far uscire Dazai, vidi il bendato esitare un attimo e poi uscì.
"Chuuya..."
"Si?"mi osservava ma non parlava, dopo poco mi spazientì e gli chiusi la porta in faccia.
"Perché hai fatto così mamma?" Mi chiese Kaori perplessa , io mi morsi il labbro e poi le risposi "Perché papà doveva andare a casa e io sono stanco"
"Se lo dici tu...voi grandi siete strani" si accucciò contro di me e chiuse gli occhi.
"Si, ora mamma ti porta a fare la nanna mh?"
"Mh notte mami" sbadigliò, io ridacchiai lievemente portandola al piano di sopra.
"Notte amore" sussurrai, prima di metterla a letto.
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Sentì un peso schiacciarmi lo stomaco, mi svegliai mugugnando di dolore.
"MAMMA TANTI AUGURI!" mi strillò mia figlia aggrappandosi al mio collo, io la strinsi mettendomi seduto.
"Ma buongiorno anche a te" strusciai la mia guancia sulla sua e lei rise.
"Buon compleanno mami" ripetè battendo le manine.
"Ma grazie piccina" le accarezzai la testolina, lei mi abbracciò nuovamente e poi mi diede un sacco di baci sul viso.
"Amore grazie"la strinsi forte tra le mie braccia.
"Ti voglio bene mamma, oggi ti farò un regalo mentre sto all'asilo, sai?"io scossi la testa sorridendo.
"Eh si, un regalo bellissimo per la mia mamma che è super" al mio cuore mancò un battito e cominciai a riempirla di coccole.
"Tu sei il regalo più bello sai? " le dissi dandole dei baci sul pancino.
"Mh e tu sei la mia super mamma?" Io annuì, lei applaudì felice poi scese dal letto e io la seguì di sotto. Sarebbe stata una giornata impegnativa visto che Kaori era su di giri.

Tra le mie mani c'era uno 'Château Cheval Blanc' , il mio cuore batteva forte nel petto. Appoggiai con delicatezza quella preziosissima bottiglia e guardai negli occhi quei cinque pazzi che mi avevano regalato 2000 euro di vino.
"Grazie" mi avvicinai a loro. A Hirotsou strinsi forte la mano, Higuchi e Gin le abbracciai mentre a Tachihara battei il pugno che mi aveva offerto.
"È il tuo compleanno" mi ricordò Ryu, io mi girai verso di lui, camminai lentamente e lo strizzai in un abbraccio tirandolo su da terra per poi rimetterlo giù.
"Non farlo mai più " mi tossì lui, tutto scombussolato, io risi.
"Voi...grazie davvero" ripetei. Ero davvero felice, quel vino era pregiato e costoso lo stavo cercando da parecchio tempo, e sta mattina loro si erano presentati da me con quella bottiglia. All'inizio ero incredulo, però poi quando era lì tra le mie mani, la felicità si è fatta largo dentro di me.
Era un regalo molto prezioso, l'avrei conservato con cura. Meritava un'occasione speciale per essere stappato.
Rimanemmo nel mio ufficio a chiacchierare un po', poi ognuno tornò alla proprio occupazione. Io , prima di rimettermi a lavorare, decisi di rimanere a contemplare quella bottiglia.
Una scossa improvvisa mi fece raddrizzare sulla sedia, che strana sensazione, avvertivo il mio stomaco in subbuglio e molto mal di testa come se dormissi poco e niente. Poi come tutto è iniziato questo malessere svanì.
Mi sistemai meglio sulla sedia, questi brividi non era la prima volta che mi venivano, ma non avevo mai trovato una spiegazione ad essi. Mi erano già venuti in passato, in rare occasioni, li avevo provati soprattutto dopo che Dazai era sparito, avvertivo molta sofferenza.
E se fosse...no che sciocchezza
Scossi le spalle , non dovevo darci peso. Mi venivano casualmente, provavo sensazioni ed emozioni estranee alla mia persona ma erano sempre temporanee.
Inizialmente, avevo fatto ricerche e mi ero posto molte domande a cui niente e nessuno aveva saputo rispondere, quindi lasciai subito perdere concentrandomi sul lavoro. Prima terminavo qui, prima sarei stato libero di rilassarmi a casa mia. Ero troppo eccitato all'idea del mio bagno rilassante con musica d'atmosfera, un bel calice di vino e un bel libro...decisamente, non stavo più nella pelle.
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Ero uscito da poco dalla vasca e mi stavo vestendo. Nonostante sarei rimasto in casa con la mia bambina avevo voglia di indossare indumenti eleganti, per cui presi una camicia nera e arrotolai le maniche fino al gomito, dopo averla abbottonata la infilai in un paio di pantaloni stretti neri che strinsi con una cintura nera lucida. Per ultimo sistemai i miei capelli, afferrai parte dei capelli e li legai in un piccolo chignon, il resto della chioma ricadeva morbida sulle mie spalle. Mi osservai allo specchio, avevo dei ciuffi ribelli che mi cadevano sul viso li misi apposto affinché non mi dessero più fastidio. Andai al piano di sotto e mi fiondai in cucina, aprì una bottiglia di Pinot grigio che avevo lì e ne versai un po' in un calice. Camminai andando in salotto e accesi lo stereo, le note di una canzone commerciale americana giunsero alle mie orecchie, non la conoscevo . Mi lasciai trasportare dalla musica e cominciai a ballare per la stanza, accompagnato dal mio bicchiere. Lo riempì nuovamente.
Non so quanto tempo passò, sapevo solo di aver finito il mio Pinot, quando la porta si aprì e Kaori, che stava tra le braccia di Dazai, si cappottò all'indietro e allungò le mani verso di me. Io le corsi vicino e l'afferrai da sotto le ascelle prendendola.
"Micina" la salutai sistemandomela tra le braccia, lei si strinse a me.
"Mami, papi può venire dentro che dobbiamo darti il regalo?" Chiese facendo gli occhioni, il moro mi mostrò un sacchetto bianco. Osservai prima il sacchetto poi il ragazzo che lo teneva.
"Va bene" misi giù mia figlia e presi il sacchetto per poi appoggiarlo sul tavolo.
"Mamma siediti" e mi tirò il pantalone trascinandomi verso il divano. Dazai si sedette di fianco a me.
"Chuuya" mi salutò in un sussurro, io lo guardai freddo "Dazai..."
"Mami ecco guarda" Kaori nel mentre aveva tirato fuori dal suo zainetto un disegno che mi ritraeva con sopra scritto 'Auguri, mamma. Ti voglio bene" e di fianco c'era un piccolo cuore.
"Kaori ma l'hai scritto tu?" Le chiesi stupito, le linee dei kanji erano irregolari, era impossibile che un adulto le tracciasse così per cui doveva averlo scritto lei.
"Mi ha aiutato papi, mi guidava con la mano" spiegò gesticolando.
"Sei stata bravissima" la presi in braccio , lei stava in piedi sulle mie gambe e io l'abbracciai forte.
"Grazie piccina" lo avrei conservato con cura.
"Mamma ma la torta?"
"Eh non l'ho presa" dichiarai e lei si imbronciò.
"Mamma ma come devo fare con te!?" si mise le mani nei capelli esasperata.
"Mamma sei bellissima e ti sei pure vestita benissimo ma la torta no? È tipo la cosa più importante di una festa" mi spiegò lei scuotendo la testa.
"Eh si Chuuya, Yuki ha ragione" soffiò il bendato. Io arrossì leggermente, mi aveva appena fatto un complimento, non ero abituato.
"Hai caldo mami?" Io scossi la testa e la presi in braccio alzandomi dal divano.
"Andiamo a fare la torta allora. Al cioccolato ti piacerebbe ?" Lei annuì però poi aggiunse "Ma è la tua torta mica la mia"
"Si si, faremo una torta cioccolato e lamponi. " lei annuì, sapeva quanto amassi i frutti rossi.
"Papi vieni anche te, non fare lo stoccafisso" lo chiamò lei e io ridacchiai. Sentì il moro raggiungerci.

月 Tsuki (Soukoku )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora