Capitolo 13

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Dazai pov's

Dopo aver messo il telefono in tasca mi alzai immediatamente dalla sedia.
"Kunikida, Tanizaki" li chiamai, loro si alzarono rapidamente.
Il rosso tirò fuori le chiavi della macchina e uscì dall'ufficio, io e il biondo lo seguimmo.
La prima fase del piano era andata in porto, Chuuya stava andando là come previsto. Adesso, era iniziata la seconda fase, recuperare Kaori. Infatti, noi tre saremmo andati a salvarla.
"Tanizaki a metà strada" gli ricordai, lui annuì e mise in moto l'auto. Mentre Tanizaki faceva manovra io inserì le coordinate sul gps, si trovavano a un'oretta circa da qui.
Sospirai e guardai fuori dal finestrino.
Il sole stava ormai finendo di tramontare, tempo di arrivare che avrebbe fatto buio.
Sarebbe stato ancora più semplice tendergli la trappola. Gli edifici scorrevano davanti ai miei occhi velocemente, erano degli alti grattacieli che man mano diventavano sempre più bassi. Presto piccole case si palesarono nel mio campo visivo per poi sparire lasciando spazio agli alberi. Mancava poco.

La macchina si fermò. Cominciò a nevicare.
"Poeta Ginkaku: Taser" sentì Kunikida borbottare.
Io chiusi gli occhi e gli riaprì non appena udì un auto avvicinarsi. Era un suv nero con i vetri oscurati. Noi rimanevamo lì, non ci saremmo mossi. Quando la macchina fu a qualche metro da noi si fermò. La portiera del guidatore si aprì rivelando un uomo, alto all'incirca 1,80, che si diresse verso di noi. Era vestito completamente di nero e il viso era coperto da un passa montagna, il suo fisico era ben allenato. A circa 2 metri di distanza da noi si fermò e si piegò, vidi la sua bocca muoversi. Sembrava star leggendo qualcosa.
Tirò fuori il telefono dalla tasca e chiamò qualcuno.
"Non posso passare, dice vietato l'accesso" disse.
"Ok, ok lo sposto" chiuse la chiamata e riprese a camminare. Neanche il tempo di fare due passi che l'uomo finì a terra svenuto. Kunikida lo aveva steso con il taser. L'effetto di Neve sottile svanì non appena Tanizaki uscì dall'auto, per poi raggiungere Kunikida.
Aprì la portiera e uscì, andai verso il suv. Kaori era lì dentro, difatti la trovai imbavagliata e legata. Aveva una benda sugli occhi e i sui polsi era stretti in una spessa corda nera.
"Yuki" la chiamai, lei girò la testa verso di me
"Papi!!" Esclamò sorridendo. La liberai e poi la presi in braccio.
"Visto che sono venuto?"
"Lo sapevo che lo avresti fatto" battè le manine e mi abbracciò.
"Dazai, ora come procediamo?" Chiese Tanizaki, Kunikida stava legando il tipo.
"Tornate all'agenzia e date un occhio a Kaori"
"Ricevuto" il rosso salì in macchina.
"Yuki ti hanno fatto male?" Chiesi mentre la controllavo, non sembrava aver ferite nuove. Le massaggiai i polsi leggermente arrossati , lei mi baciò la guancia.
"No,no" scosse la testa
"Papà, ma la mamma?" Il suo tono era preoccupato.
"Papà va a recuperare mamma. Tra un po' vi vedrete" la rassicurai.
"Io voglio la mamma" il suo tono era molto triste, le mancava probabilmente.
"La vedrai, ma ora fa la brava" le dissi mentre la sistemavo sul sedile dell'auto.
Le diedi un bacio sulla fronte e chiusi la portiere la salutai con la mano e lei imitò il gesto sorridendomi.
Poco dopo m'incamminai verso il suv.
"Oi, Dazai" Kunikida mi chiamò
"Mh?"
"Dove vai?"
In risposta mi misi a canticchiare la mia solita canzoncina e montai nel suv e misi in moto. Sentì Kunikida urlarmi dietro che ero un idiota e che quando mi avrebbe rivisto lo avrei sentito. Feci manovra e mi diressi nel punto esatto in cui avrei trovato Chuuya.
Guardai il gps , mancava poco. Accostai e scesi, lasciai lì l'auto e mi inoltrai nel bosco. Il mio passo era felpato, il mio respiro inaudibile. Nessuno avrebbe saputo che ero qui.
Cominciai a sentire dei rumori, più mi avvicinavo più erano forti, poi si trasformarono in dei veri e propri boati.
Di già?
Un ghigno prese forma sul mio volto.
Uno scricchiolio, un rametto spezzato portò la mia attenzione su un uomo, vestito anche lui di nero, che mi dava le spalle, mentre osservava qualcosa che io conoscevo bene ma che non potevo ammirare, per il momento.
Io mi fermai, l'uomo mi sbattè contro , il suo volto si girò di scatto, vidi i suoi occhi spalancarsi per lo spavento e la sorpresa.
Però non gli diedi tempo di fare altro.
"Buonanotte " gli sussurrai, la mia mano velocemente si posò sul suo collo , con il pollice premetti il nervo vago e lui mi svenne tra le braccia. Delicatamente lo legai all'albero e poi strappai un pezzo della sua uniforme che era diversa da quella del suo collega. Era fatta di una stoffa più pregiata e poi quella stellina in metallo cucita a destra in alto, appena sopra il cuore indicava che la sua posizione era quella di un generale. Come immaginavo.
Gli ficcai in bocca quel pezzo di stoffa.
Durante le mie indagine sulle Cappe Nere avevo scoperto parecchie informazioni che mi avevano permesso di capire le loro mosse.
Avevo previsto il rapimento di Kaori, era l'unico modo per catturare Chuuya senza perdite, sapevano che non avrebbe mosso un dito. Avevano rapito la bambina e poi organizzato un luogo di incontro dove sarebbe avvenuto lo scambio, ovviamente non erano così stupidi da venire da soli così, avevano mobilitato una delle loro cellule militari e quello svenuto dietro di me ne era sicuramente a capo. Successivamente allo scambio avrebbero dovuto prelevare Chuuya e portarlo nella loro base dove il loro capo avrebbe rubato l'abilità del rosso e l'avrebbe data a uno dei membri dell' élite. Poi sarebbero spariti nel nulla così com'erano comparsi. Sfortunatamente per loro, io avevo elaborato un piano per fermarli.
Sentì una risata folle. Mi avvicinai rimanendo però sempre nascosto.
Vidi Chuuya in mezzo a quello spiazzo , era avvolto da un'aura rossa, sulle sue braccia erano comparsi dei segni scarlatti, si diramavano giungendo al collo e al viso, i suoi occhi solitamente azzurri ora erano completamente bianchi. La terra sotto ai sui piedi si ruppe e nelle sue mani cominciarono a formarsi delle sfere rosse.
Che l'ultima fase del piano abbia inizio.

月 Tsuki (Soukoku )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora