Chuuya's pov
La luce arancione si rifletteva sul mare e sul porto. Una leggera brezza mi scompigliava i capelli solleticandomi il viso. Una piccola nube di fumo fuoriuscì dalla mia bocca, aspirai dalla mia sigaretta e buttai fuori. I miei sensi erano rilassati e il silenzio era sovrano.
Un colpo di tosse interruppe la quiete.
"Ryu" salutai
"Chuuya" rispose lui affiancandomi, eravamo sul tetto di uno dei palazzi della Port Mafia. Gli avevo chiesto di venire quassù per parlare senza che nessuno potesse infastidirci.
"Hai scoperto qualcosa?" Chiesi, ero rientrato da due settimane ma non avevo ancora potuto aggiornarmi sui risultati delle indagini , poiché avevo avuto da svolgere un sacco di lavoro in arretrato.
"Mh hanno commesso altri attacchi kamikaze, facendo saltare due depositi armi della mafia" mi informò.
"Altro?"
"Si, ho studiato a fondo i video di sorveglianza dei magazzini che hanno fatto esplodere nel tentativo di comprendere come si fossero infiltrati... qualcuno ha un'abilità di teletrasporto ed è sicuramente la stessa che ti ha colpito" concluse.
"Mh ancora nulla sulla loro base attuale?"
"No, nulla" strinse le labbra, era visibilmente irritato.
"Sicuramente però non sono a Yokohama" era impossibile che lo fossero, avevamo spie ovunque, non ci sarebbero sfuggiti. Vidi il corvino annuire. Mi diede le spalle e s'incamminò verso la porta di ferro che l'avrebbe condotto all'interno dell'edificio.
Poco prima di uscire si fermò e mi guardò intensamente, io lo salutai con un cenno del capo. Si girò nuovamente e sparì.
Buttai fuori il fumo, spensi la sigaretta e me ne andai .
—————-
Era da tutto il giorno che Kaori era seduta a disegnare, mi stavo preoccupando. Sembrava isterica, teneva i pennarelli come se impugnasse un coltello e tracciava delle sagome che poi colorava senza rispettare i bordi, quasi inusuale per lei. Usava solo il rosso, il blu e il nero. Erano delle figure prive di dettagli , se non occhi e bocca. Il particolare che mi stava mettendo effettivamente paura era che questi omini sembravano in preda all'angoscia, stavano urlando.
Da quando Dazai se n'era andato, la bambina era caduta in una sorta di stato depressivo, passava le giornate in silenzio e a disegnare. Ne avevo pure parlato con il moro, ma lui sosteneva che era normale, doveva solo abituarsi perché quando eravamo tutti e tre insieme lei era felice.
"Amore cosa disegni?" mi sedetti accanto a lei
"Il mio dolore" rispose tetra continuando a tenere lo sguardo fisso sul foglio.
No, tu non stai bene figlia mia. Pensai mentre prendevo il telefono per chiamare quel demente.
Conversazione telefonica
D:Chuuya?
C: Porta il tuo culo qui
D:Kaori?
C: Muoviti
Fine conversazione
Chiusi la chiamata e continuai a osservarla in attesa che il moro arrivasse. Afferrò il ciuffo e lo tirò leggermente mentre osservava attentamente il disegno. La vidi sospirare pesantemente e poi colorò l'omino.
"Amore posso prenderne uno?" chiesi gentilmente indicando uno della dozzina di fogli sparsi sul tavolo, lei annuì distrattamente. Lo piegai in quattro mettendomelo in tasca.Click
Dazai entrò in casa, e dopo essersi sistemato ci raggiunse. Io lo presi per un braccio e lo trascinai in cucina.
"Guarda" presi il disegno e glielo diedi in mano.
Ero stressato. La mia bambina non stava bene, ciò mi faceva soffrire. Respirai pesantemente, aprì lo sportello dell'armadietto presi un calice e lo posai sul bancone. Aprì il frigo e presi del vino. Stappai la bottiglia e versai il liquido rosso nel bicchiere. Ne bevvi un sorso.
"Cosa ne pensi?! Eh 'signor sta bene vedrai che gli passa!'mh?!" Sbottai irritato contro Dazai che guardava il disegno attentamente.
"Beh direi che la situazione è peggiore di quel che pensassi" affermò
"Non ti facevo così perspicace " il sarcasmo uscì come acido dalla mia bocca, ero furente.
"Chuuya io continuo a pensare che debba abituarsi"
"Abituarsi un cazzo, le ho chiesto cosa stesse disegnando e lei mi ha risposto 'il mio dolore'..."presi un respiro profondo, mi stavo agitando.
"Ha quasi 4 anni porca puttana!" battei un pungo sul bancone.
"Io la porto da uno psicologo " conclusi infine scuotendo la testa. Dazai mi afferrò per le spalle.
"Chuuya...hai smesso con lo yoga?"
"Dazai ti faccio anche l'altro occhio nero" ringhiai, scrollai le spalle liberandomi del suo contatto. La mia agitazione era scemata, però.
Sto pezzo di merda...
"No mi basta questo" indicò il suo occhio che aveva ancora un leggero livido giallastro.
"Tch"
"Semplicemente dobbiamo cambiare strategia" mi spiegò, io lo osservai.
"Essenzialmente dovremmo fare più cose insieme e poi separarci gradualmente fino a tornare alla normalità" concluse rubandomi il bicchiere e bevendosi un sorso del mio vino.
"Maledetto..." gli strappai di mano il bicchiere e bevvi il vino rimanente.
"Papi?!" Kaori entrò in cucina e corse verso Dazai abbracciandogli la gamba.
"Ciao Yuki...stai facendo disperare la mamma a quanto so" la sollevò dandole un bacio sulla guancia. Io inarcai un sopracciglio ma non dissi nulla. "Hmh" Kaori mi guardò e appoggiò la testa nell'incavo del collo del moro.
"Mi mancavi" disse solo questo , Dazai le accarezzò la schiena.
"Yuki che ne dici se io te e la mamma giochiamo alla caccia al tesoro?" propose e io lo guardai perplesso.
"Siiiii qual'è il premio ?" chiese subito Kaori.
"Beh beh" mi guardò allusivo, sentì la mano formicolarmi, gli avrei tirato un pugno se avesse detto una delle sue stupidate.
"Allora il premio si basa su chi vincerà" io roteai gli occhi.
"Se vinco?" Allora gli domandò Kaori.
"Ti porteremo ai gonfiabili" ghignò Dazai.
"No!" Ero assolutamente contrariato, quel posto era l'inferno. Pieno di malattie, germi e bambini urlanti.
"Com'è cattiva!" Dazai mise il broncio e Kaori lo imitò.
"No, non cambierò idea. Poi mi spieghi perché da quando l'ha detto qualche giorno fa ti ci sei impuntato pure tu?" ero sinceramente curioso,in effetti una sera Kaori era venuta a chiederci di portarla ai gonfiabili ma io avevo subito detto di no mentre Dazai voleva andarci. E sia lui che Kaori si erano messi a pregarmi ma lei aveva 3 anni lui 22.
"Perché sono divertenti" disse guardando Kaori con fare complice difatti annuì.
"Mh sappi che se si fa male sei morto" cedetti alla fine. Vidi i due esultare e scossi la testa.
"Ora vado a nascondere il tesoro" i due annuirono e poi si chiusero in cucina mentre io nascondevo il pupazzetto.
——————
"In totale 4200 yen " sbuffai mentre compravo quei maledetti biglietti.
"Non vedo l'ora di andarci" era tutta contenta, difatti saltava come una cavalletta per tutta la sala.
"Io porterò uno zaino solo di disinfettanti." mi lamentai. "E se si prende i pidocchi? Se si sbucciasse un ginocchio e le venisse il tetano?" ero paranoico.
"Oh Dio manco stessimo andando in una giungla " Dazai mi diede un pizzicotto sul fianco. Io saltai sul divano. "Ma sei cretino?!"
In risposta cominciò a farmi il solletico, io lo soffrivo parecchio difatti cominciai a scalciare mentre ridevo.
"S-smettila" ero senza fiato
"E tu pensa che Kaori sarà più serena " disse piano il moro.
Effettivamente aveva ragione, quando c'era Dazai lei non era più così cupa. Lei stava bene quando passavamo del tempo tutto e tre insieme. Il mio cuore s'incrinò. Mi faceva male, io e Dazai non stavamo insieme, non potevamo darle quello che voleva. Sospirai e annuì alla sua affermazione.
"Yuki dai su, andiamo a nanna che è ora" Dazai si alzò dal divano, mi guardò un attimo e poi portò la bimba al piano di sopra.
Io rimasi lì a riflettere. Lei voleva una famiglia unita e quella avrei potuto dargliela. Bastava semplicemente trovarmi un partner. Ma sapevo che lei voleva una famiglia con Dazai e quella invece, non potevo.
Mi morsi il labbro inferiore, presi un respiro profondo. Celai il mio malumore e andai di sopra. La mia bimba mi stava aspettando per la buonanotte e almeno in questo non l'avrei delusa.
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月 Tsuki (Soukoku )
FanfictionYokohama, quattro anni erano passati da quando Dazai Osamu se n'era andato in segreto dalla Port mafia, lasciando senza dire una parola il suo vecchio partner Nakahara Chuuya. Quest'ultimo , dopo la sua sparizione, andò in pezzi, soffrendo molto più...