Chuuya's pov
Dopo quella notte, Dazai piano piano, si trasferì a casa mia. Questo cambiamento era stato più difficile del previsto, io e il moro in passato avevamo convissuto per qualche tempo ma con Kaori era tutto diverso, più difficile. Il bendato doveva ancora imparare come gestire la bambina da solo, perché io non potevo ritrovarmela iperattiva che mi smontava casa alle 11 di sera poiché Dazai aveva avuto la brutta idea di farle mangiare un intero pacchetto di caramelle. Però, tralasciando ciò, non era poi così male.
Dopo essermi messo in pigiama, mi ero stravaccato sul divano cercando di rilassarmi. Mori mi aveva fatto lavorare come un pazzo questa settimana ed ero esaurito. Tornavo a casa sempre tardi e uscivo davvero presto la mattina, non avevo un attimo di pace. Quindi, visto che quei due erano di sopra a non si sa a fare cosa, non me l'avevano voluto dire, io avevo deciso di guardarmi qualcosa e di godermi un po' di tranquillità.
"Dai, Gregory cosa mi racconti oggi?" Sussurrai mentre selezionavo la nuova puntata di 'Doctor House', presi le patatine che mi ero preparato e cominciai a sgranocchiarle.
"MAMMA" strillò Kaori come un'aquila per poi saltarmi addosso, per poco non vomitai.
"Amore sta attenta " cambiai posizione , mi tirai su e incrociai le gambe.
"Mamma mamma mamma" ripetè con il fiatone.
"Si , che c'è?" La guardai preoccupato, mi stava mettendo ansia.
"Mamma vero che la luna è fatta di formaggio? Papà dice che è un qualcosa sassoso che si è rotto e ora vola intorno alla terra, ma non è vero , giusto mamma?" Mi chiese
"Micina ha ragione tuo padre" le accarezzai la testolina mentre vidi nei suoi occhi frantumarsi le sue credenze.
"Te l'avevo detto!" esclamò Dazai, sbucando dal nulla e facendomi prendere un infarto.
"Non è giusto, io non ci credo...sembra formaggio" si imbronciò.
"Eppure, mi devi quelle 5 caramelle Yuki"
"Uffa e va bene" e con i pugni stretti lungo i fianchi a passo pesante, si diresse in cucina a cercare le caramelle.
"Osamu, tu non hai davvero scommesso con tua figlia? " mi massaggiai il ponte del naso.
"Noo"
"Sgombro lasciale le caramelle per Dio"
"Ma io ho vinto la scommessa"
"Dazai quanti anni ha?"
"Quasi 4"
"Tu quanti anni hai?"
"22...23 a Giugno" mi aspettavo che battesse le mani eccitato. A volte mi sembrava un bambino.
"Ecco, come poteva vincere questa scommessa?"
"Non poteva"
"Bravo, quindi molla le caramelle " lo ammonì, lui mise su il muso e fece l'offeso. Intanto mi sdraiai nuovamente.
"Sei incredibile..." la nana ritornò con le caramelle, e le porse a Dazai.
"Ecco , tieni"
"Grazie Yuki , ma te le lascio"
"Davvero? Grazie papi !!!!" Lei sorrise, poi si arrampicò sul divano e si sdraiò sulla mia pancia, io le accarezzavo la schiena continuando a guardare la mia serie Tv.
Dopo qualche minuto qualcuno mi tirò il piede, che io ritrassi immediatamente.
"Che c'è!?" Dissi irratato.
"Metti a letto la bambina?" E subito Kaori si drizzò a sedere. "No, voglio stare ancora 5 minuti" io trucidai Dazai con lo sguardo, la stavo facendo addormentare...
"Si va bene però poi a nanna" le dissi, lei annuì poi si girò e si sedette dandomi la schiena. Mi tirò su la maglia e mi spostò i pantaloni. Me li calò pochissimo. Io mi tirai sui gomiti e le chiesi.
"Amore cosa stai facendo?" Il moro mi fissava la pancia con un sorrisetto sghembo, io roteai gli occhi.
Che cretino
"Sto provando a fare una cosa" Kaori mi sfiorò la cicatrice dovuta al cesareo, poi mise una mano nei capelli, probabilmente giocava con il suo ciuffo. Poco dopo si piegò in avanti e come fanno gli struzzi provò a ficcare la testa sotto terra, solo che in questo caso era la pancia. Mi fece solletico difatti ridacchiai.
"Ferma te, che così ti fai male" la rimproverai dolcemente prendendola in braccio e girandola verso di me.
"Ma mami, io volevo provare a rientrare"
"Io te l'ho detto che non si può"
"Uffa, io voglio i capelli rossi come i tuoi"le accarezzai il visino imbronciato e le sorrisi.
"Da piccola piccola i tuoi capelli erano rossi" la informai.
"Davvero?! " i suoi occhi si erano illuminati.
"Si si poi si sono scuriti " le spiegai.
"Era destino" si mise teatralmente una mano cuore.
"Si scemotta" le scompigliai i capelli.
"Mami?"
"Si?"
"Ma tutti i bambini nascono dalla cicatrice?"
"No, piccina"
"E perché io si?"
"Perché tu ti eri arrotolata come un salame con il cordone. Il cordone immaginatelo come una corda che ti collega alla mamma quando sei nella sua pancia" le dissi
"E dov'è? E davvero ero un salame?"
"Il cordone si taglia quando nasci e si tu eri un super salame" le tirai il nasino e lei rise.
"Mami ho sonno" borbottò per poi sbadigliare qualche minuto dopo.
"Andiamo a nanna?" Lei annuì e appoggiò il capo sulla mia spalla, io la portai di sopra.
Tornai di sotto, una volta messa a letto, e mi sedetti sul divano di fianco a Dazai che teneva il broncio, mi tirai le gambe al petto e ripresi a guardare la puntata.
"Davvero si è arrotolata nel cordone?" la sua domanda mi fece fermare la puntata.
"No, chiaro che no. Ma non potevo mica dirle che è quasi morta perché si stava impiccando con il cordone ombelicale" il mio tono uscì più piccato del dovuto, però questo turbamento era provocato dal terribile ricordo.
"Ah"
"Già, cesareo d'urgenza. Non so perché,si sarà girata probabilmente." presi un respiro profondo per tranquillizzarmi e presi a grattarmi il pollice nervosamente, premetti 'play' e 'Doctor House' ripartì. Ma io ero troppo immerso nel ricordo per prestare attenzione.
Il moro mi pizzicò un fianco e io saltai, lo guardai male, lui cominciò a farmi il solletico. Scoppiai a ridere, intanto mi dimenavo.
"Smettila, n-non r-respiro" ansimai, Dazai stranamente si fermò. Eravamo molto vicini, io ero praticamente in braccio a lui, ne approfittai e mi appoggiai sul suo petto , lui mi circondò le spalle con il suo braccio. Strofinai la guancia sul suo petto e il suo odore mi calmò.
"Chuuya?"
"Mhmh?"
"Io, però, quelle caramelle le volevo " io gli pizzicai il fianco ridacchiando.
Grazie, maledetto idiota pensai ,mentre osservavo Gregory fare una delle sue diagnosi, in un modo o nell'altro il bendato mi aiutava sempre.
———————
"Che idea di merda" borbottai tra me e me, mentre cucinavo delle crêpes, o meglio tentavo di farlo, visto che mi distraevo, di conseguenza non la toglievo in tempo prima che si bruciasse. Il mio istinto avrebbe voluto lanciare la padella contro al muro e mandare a fanculo tutto, ma mi ero messo in testa che questa mattina avrei mangiato le crêpes quindi mi rimboccai le maniche e provai a impegnarmi maggiormente.
Alla ventesima crêpes, qualcuno mi prese per i fianchi, fece scontrare i nostri bacini per poi stringermi la vita con le braccia e appoggiare la testa sulla mia spalla.
"Dazai" lo salutai, lui annuì distrattamente, era intento a strofinare la punta del naso sul mio collo.
"Dormito nulla neanche sta notte, mh?"
"Due ore" soffiò
"Mhmh sgombro prova a morirci che ti uccido" lo minacciai, lui mi mordicchiò il collo divertito. Avevo percepito un mezzo sorriso sulla mia pelle.
Spensi i fornelli e posai il mestolo, mi girai verso di lui. Aveva il viso stanchissimo, due occhiaie profonde solcavano i suoi occhi, gli presi delicatamente il viso tra le mani.
"Sta notte ti faccio dormire a suon di calci, capito stronzo?" Lo guardai seriamente e lui rise.
"Sei carino quando ti preoccupi per me"
"Mi assicuro solo che sia io ad ammazzarti" incrociai le braccia al petto, alzai un sopracciglio irritato. Io non ero preoccupato per lui, semplicemente dovevo ucciderlo io non la mancanza di sonno.
"Come vuoi tu, Chuuya" il suo tono di voce era basso e roco, un brivido percorse la mia schiena, il suo viso si avvicinò al mio , sfiorò le mie labbra con le sue e poi mi baciò. La sua lingua si infilò nella mia bocca in cerca della mia, che trovò immediatamente. Cominciarono a scontrarsi l'una con l'altra, le mani del moro vagavano sulla mia schiena, scesero in basso e afferrarono le mie cosce, mi tirò su da terra e mi appoggiò sul bancone. Io aprì le gambe per farlo stare in mezzo, successivamente gli strinsi i fianchi con esse. I nostri respiri si fecero più pesanti man mano che i baci s'intensificavano, il mio corpo si riscaldò immediatamente in particolare nel basso ventre.
"S-samu non possiamo...Kaori" ansimai appoggiando la fronte sulla sua.
"Si, tranquillo, è già pronta e l'ho messa a disegnare" spiego lui riprendendo a baciarmi, le sue mani scesero molto in basso , spostarono l'elastico dei miei pantaloni e una mano si insinuò nei miei boxer, trattennì il fiato quando due delle sue dita accarezzarono il solco tra le natiche, con il braccio libero mi strinse a sè , spostando leggermente il mio corpo in avanti permettendo un accesso migliore alla mia entrata. Io appoggiai il viso nell'incavo del suo collo, inebriandomi con i suoi feromoni, le mie braccia erano strette a lui, fortuna che fossi seduto perché le mie gambe erano di gelatina. Il bendato approfittò della nuova posizione per stuzzicarmi. Non ci volle molto prima che due delle sue falangi furono dentro di me e mi morsi le labbra per non gemere.
"Sei sempre fradicio..." la sua voce era graffiata dall'eccitazione.
"O-Osamu ti prego"lo supplicai, non volevo che Kaori vedesse questa scena.
"Cosa, Chuuya" infilò le sue dita più in profondità, mi mancò il fiato.
"D-dopo" gemetti, avevo le gote arrossate, le mie gambe tremavano, ero completamente annebbiato dal desiderio, avevo proprio voglia.
"Mh" non disse niente, le sue dita fecero avanti e indietro qualche altra volta facendomi boccheggiare però poi le tolse, indietreggiò appena e si guardò la mano. Le falangi erano completamente bagnate, si potevano vedere dei filamenti semi-trasparenti collegarle, Dazai le osservò poi se le mise in bocca succhiando via i miei umori. Io ero troppo stordito per picchiarlo vista la sua faccia compiaciuta.
"Mami ho fame!" La voce di Kaori giunse alle mie orecchie e fu come una sveglia , mi ridestai dal mio stato di trance , scesi dal bancone , mettendomi apposto i pantaloni.
"Micina , mamma stava facendo le crêpes per questo ci ha messo un po' " la informai prendendola in braccio. Lei annuì e mi toccò il viso. "Perché sei rossa?" Io spalancai gli occhi, Dazai, che stava preparando la tavola, rise.
"I fornelli, mi hanno fatto venire caldo" dissi di getto, era la prima cosa che mi era venuta in mente.
"Questi fornelli di oggi..." mi prese in giro Dazai
"Zitto te" lo sgridai, misi Kaori sulla sedia e poi le servì la colazione.
"Papi, dopo l'asilo mi aiuti , quando torno, a disegnare la mia fatina?"
"Certo Yuki"
La colazione proseguì tranquilla , al momento Dazai lavava i piatti mentre io bevevo il mio caffè, Kaori era andata in camera mia a cercare il disegno che mi aveva fatto per il compleanno, lo tenevo in una scatola in legno nel mio comodino, lì mettevo molti oggetti a me cari, come quel disegno.
"MAMMA COS'È ?! STO COSO VIBRA È BELLISSIMO" la sentì strillare , avvertì i suoi passi sulle scale e poi fu dentro la cucina.
"Kaori!" Esclamai vedendo cosa teneva in mano, aveva il mio vibratore in una e nell'altra il mio dildo. Volevo morire.
"Cosa sono? Una caramella? E uno di quei cosi per picchiare la gente?"chiese curiosa mentre li osservava.
"No, Kaori, dammeli" lei un po' restia me li diede in mano.
"Mami dimmi cosa sono!"
"Sono giocattoli della mamma molto pericolosi"
"Ma cosa vuol dire?!"
"Che non sono adatti a te , sei piccola" le dissi, lei si imbronciò e corse da Dazai che la prese in braccio , e lui le fece qualche coccola.
Che ruffiana
Io corsi di sopra e misi al loro posto quegli oggetti. Per terra era appoggiata la scatola dove tenevo tutti i miei prodotti per adulti, c'erano lubrificanti, dadi, manette, preservativi e altre cose. Evidentemente, Kaori aveva scambiato le scatole, prendendo quella sbagliata. Riposi quegli oggetti e dopo anche la scatola. Tornai al piano di sotto.
"Amore adesso va a preparare lo zaino che andiamo all'asilo" la esortai, lei scese dalle gambe di Dazai e corse al piano superiore.
"Chuuya non m-" lo fermai immediatamente fulminandolo con lo sguardo.
"Non proseguire oltre" poi mi avvicinai e mi sedetti sulle sue gambe.
"Voglio dormire" sbuffai, ero veramente stanco.
"Mhmh" il moro mi strinse i fianchi avvicinandomi a se. Io chiusi gli occhi e mi rilassai un pochino.
"Mami, papi andiamo?" Ci chiamò, io scattai subito in piedi e andai in ingresso.
"Sta sera voglio provare una cosa nuova" sibilò roco al mio orecchio, rabbrividì.
Lo guardai strano, misi le scarpe a Kaori, e una volta pronti tutti uscimmo di casa.
———————
Avevo appena messo a letto la piccina e ora mi stavo proprio dirigendo verso il mio. Mi ci buttai a peso morto, sprofondai tra le soffici coperte. Rimasi in quella posizione per qualche minuto, poi a carponi mi infilai sotto, mi tirai le coperte fino al mento.
"Ti trasformerai in una bellissima farfalla?" Chiese ironico Dazai, che stava sdraiato al mio fianco a leggere.
"Mi chiamavano il Brucaliffo" decisi di stare al gioco, difatti il moro rise. Mise giù il libro e spense la luce, sentì il fruscio delle coperte e poi lui fu al mio fianco, con una gamba divaricò le mie e poi ci si mise in mezzo.
"Dov'eravamo rimasti sta mattina?" Si reggeva in parte sui gomiti, i nostri corpi aderivano perfettamente.
"Rinfrescami la memoria che non ricordo" infilai le mani sotto la sua maglia , cominciai ad accarezzargli la schiena.
"Hmh" lui mi afferrò per i fianchi e ribaltò le posizioni, ora ero io stare sopra di lui. Mi privò dei miei indumenti inferiori, poi mi strinse le natiche cominciando a lasciare dei baci sul mio collo.
"Samu...che vuoi fare?" sussurrai al suo orecchio per poi baciargli la mascella arrivando così , alla sua bocca. Sfiorai le sue labbra con le mie.
"Mh quello che non ho potuto fare sta mattina" mi infilò due dita in bocca, per lubrificarle. Succhiai le sue dita più a lungo del dovuto, depositandovi molta saliva. Poco dopo lui le tirò fuori.
"D-dazai" gemetti premendo il viso contro il suo collo, le sue dita erano dentro di me e si muovevano molto velocemente. Avvertivo le mie carni contrarsi attorno alle falangi, i loro movimenti erano rapidi, andavano sempre più in profondità per poi tornare indietro. Il mio corpo si surriscaldava, il respiro era affannoso, il piacere mi torceva le viscere.
"O-Osamu i-io..."ansimai, strinsi i pugni, aveva aggiunto un altro dito.
"Tu?" la sua voce uscì bassa, graffiata dalla lussuria, anche il suo corpo era più caldo di prima, e in più , che premeva sulla mia, c'era la sua erezione, il moro si divertiva a provocare attrito fra i nostri membri portandomi a gemere fin troppo rumorosamente.
"Ah~ voglio d-di più " soffiai, avevo bisogno di sentirlo, non volevo venire per le sue dita. Dazai tolse le dita e me le mise in bocca, io le ripulì dai miei umori mentre lui ravanava con il braccio libero nel cassetto del comodino, prese qualcosa. Dedussi fosse un preservativo dal rumore che aveva prodotto. Sentì qualche altro movimento e il bendato si tolse pantaloni e intimo.
"Quando vuoi" mi afferrò i fianchi aiutando a sorreggermi, io appoggiai le mani sulle spalle e lentamente mi sedetti su di lui. Percepì la sua presa stringersi quando il suo membro fu dentro di me. I preliminari avevano facilitato l'entrata, difatti presi a muovermi subito. Man mano che il tempo scorreva il mio corpo aveva aumentato la velocità, avevo la necessità di sentirlo fino in fondo e non ero il solo, dal canto suo Dazai mi aiutava a gestire la velocità e l'intensità.
"Chuuya " tirò su la schiena e si mise seduto, io boccheggiai, il suo membro era sprofondato di più grazie al cambio di posizione. Io mi contraevo molto più spesso, segno del mio orgasmo imminente e anche a Dazai non mancava tanto me lo sentivo.
"S-Samu più veloce~" gemetti al suo orecchio, mi aggrappai alle sue spalle unì le nostre labbra, percepì un sorriso contro la bocca poi mi lasciai in balia delle sue braccia che mi sollevavano e mi faceva scendere a ritmo sostenuto. Ogni stoccata era pura libidine per me, tanto che mi trovai a buttare il capo all'indietro. Sentirlo dentro di me era magnifico, i miei occhi lacrimarono per il piacere che stavo provando. I nostri corpi aderivano perfettamente e si muovevano in perfetta sincronia. Le nostre labbra venivano separate solo dai gemiti di entrambi.
"Chuuya...quanto vorrei...s-entirti" lo sussurrò pianissimo, fortunatamente era notte, quindi c'era silenzio e buio.
"T-toglilo" ordinai senza però fermarmi, quel famigliare e piacevole formicolio alle gambe era iniziato.
"Ma il n-nodo? Non ti f-fa male ?" Io mi alzai da lui e gli tolsi quell'involucro di lattice che ci separava. Afferrai il suo membro turgido con la mano e cominciai a lambirlo con la mia lingua, dovevo lubrificarlo un po', prima di rimettermelo dentro. Le gambe di Dazai si erano irrigidite, ma non doveva venire così. Mi rimisi a cavalcioni su di lui tornando così nella posizione precedente.
"Meglio,Osamu?" Chiesi malizioso riprendendo quelle voluttuose movenze, il bendato in risposta mi morse il labbro inferiore, decise di cambiare posizione e fui sotto di lui. Attorciglia le gambe attorno al suo bacino e contemporaneamente lui prese a spingere con ardore. I nostri corpi seminudi erano bollenti , i nostri gemiti rompevano il silenzio così come i nostri respiri pesanti. Ripresi a baciarlo ma lui dopo poco si staccò per marchiare il mio collo con dei succhiotti.
"S-samu non mi m-manca molto~ " mi inarcai e gli graffiai le scapole.
"N-neanch~" non terminò la frase che prese ad affondare dentro di me molto più rapidamente, io mi tappai la bocca per non strillare. Aveva toccato qualcosa che mi aveva fatto vedere le stelle, le mie gambe si irrigidirono per poi tendersi, il calore si concentrò in basso, presi a tremare. Mi strinsi forte a lui. La stimolazione era arrivata al capolinea, i miei nervi era eccitati al massimo, il mio corpo era teso. L'ultima spinta di Osamu fu veramente intensa , lui si accasciò su di me. Era venuto. Io, invece, avevo percepito i miei nervi esplodere, tutta la tensione era scemata e il mio corpo era stato scosso da un orgasmo davvero forte, tanto che le mie gambe divennero molli e si afflosciarono sul materasso, il mio respiro era affannoso come se avessi corso, la mia fronte era imperlata di sudore e sentivo le orecchie fischiare. Tolsi la mano dalla mia bocca e abbracciai Dazai che ansimava sopra di me. Rimanemmo fermi per un breve periodo.
"Mh Chuuya, adesso ti giro, pronto?" Io in risposta mi strinsi a lui, Dazai ribaltò ,di nuovo, le nostre posizioni. Lo aveva fatto perché si stava formando il nodo, quindi io dovevo stare il più comodo possibile, o mi avrebbe fatto malissimo successivamente, dopotutto non ero mica in calore.
"Chuuya dormi " il suo tono era tranquillo ma non sembrava ammettere obiezioni di alcunché, e io non avevo nulla da ridire. Ero distrutto. Non ci volle molto che crollai in un sonno profondo.Non so quanto tempo passò, ma qualcuno di molto fastidioso decise di svegliarmi.
"Hmh mhmhmh" mugugnai senza muovermi di un centimetro. Ero sdraiato a pancia in giù, le mie braccia erano sotto il cuscino e la mia faccia premuta contro esso. Il tepore delle lenzuola non mi dava il permesso di spostarmi.
Inoltre notai che ero di nuovo in pigiama e profumavo, Dazai mi aveva lavato.
"Chuuya non riesco a dormire" si lagnò lui.
"Io si, quindi buonanotte " e richiusi gli occhi.
"Sei così cattivo..."
"No, Dazai di merda...che cazzo di ore sono?"
"Scoprilo da solo" fece per ripicca quel bambinone, io lo guardai inutilmente male dato che era buio pesto, alzai la testa e guardai la sveglia digitale sul comodino. Segnava le 2:30 del mattino.
"Cristo Dazai, lasciami stare. " il mio tono uscì più frustrato del dovuto.
"Vado a farmi il tè " concluse lui. Avrei tanto voluto picchiarlo ma il sonno ebbe la meglio e poco dopo mi addormentai.
"Chuuya!" Quasi mi strillò nell'orecchio quel brutto cretino , io mi svegliai di soprassalto spaventato. Mi misi di scatto seduto, una fitta alla parte lombare della schiena e al sedere mi causò non poco dolore.
"Ahi" risposi rimettendomi sdraiato a stellina.
"Chuuya dov'è il tè?" era agitatissimo, e questo mi fermò dal spedirlo nell'al di là.
"È in cucina nel solito armadietto."
"No la scatola nuova"percepivo ansia
"Anche lei è lì...ma si può sapere che ti frega? Fatti sto tè e lasciami stare"
"No non c'è "
"Si invece"
"No, adesso vado a comprarne una scatola" accese la luce del suo comodino, dei versi contrariati uscirono dalla mia bocca.
"Ma che cazzo...comprala domattina."
"Non posso, io devo farmi il tè, ma se c'è solo una bustina non posso" cominciò a vestirsi mentre camminava avanti e indietro per la camera da letto.
"Dazai...io sono più che sicuro che ci sia un'altra scatola, e si può sapere perché hai tutta sta ansia? La stai facendo venire a me" sbottai incazzato
"Perché non deve finire"disse terrorizzato.
"Tu ti droghi"
"No, no , no "era nel panico più totale. Mai lo avevo visto così, apriva e stringeva il pugni, il viso era pallido.
"Dazai, io adesso mi alzo, vado a vedere in cucina e se trovo la scatola in più, te la infilo su per il culo, chiaro?" Detto questo mi alzai e andai di sotto, Osamu mi seguì . Arrivati in cucina mi diressi verso l'armadietto dove sapevo esserci quel dannato tè. Lo aprì, spostai alcuni oggetti e proprio infondo trovai la scatola nuova di pacca. La presi e con una forza disumano gliela tirai dritto dritto in faccia.
"Detective di sto cazzo" borbottai irritato , gli diedi una spallata uscendo dalla cucina mentre tornavo al piano di sopra. Ritornai a letto, chiusi la luce e provai a dormire di nuovo.
Mi continuavo a girare nel letto in cerca di una posizione comoda e che non mi facesse male.
Non ho idea per quanto tempo lo feci, ma era di sicuro un bel po' visto che Dazai era tornato.
"Non riesci a dormire?" Chiese, il suo tono era tranquillo nessuna traccia dell'ansia precedente. Ignorai la sua domanda
"Peccato" sussurrai dandogli la schiena.
"Cosa?"
"Che tu non ti sia strozzato con la tisana"
"Sei proprio buffo quando fai così "
"Mh?"
"Lascia perdere " io non avevo voglia di parlargli volevo solo dormire, per cui rimasi zitto per evitare la possibile discussione e mi sistemai meglio, quella posizione non era male. Ero sdraiato sul fianco con una gamba piegata e l'altra distesa.
"Chuuya?"non risposi, finsi di dormire. Sentì un fruscio, il moro si era infilato sotto le coperte. Allungò un braccio e cominciò a farmi i grattini dietro l'orecchio.
Giochi in maniera scorretta, Osamu
"Cosa c'è?" Gli risposi , i suoi movimenti non cessarono.
"Posso provare quella cosa?"
"Cosa?"
"Sta mattina ti avevo detto che volevo provare a fare una cosa per aiutarmi a dormire"
"Mhmh falla" non capivo perché mi stesse chiedendo il permesso. Però il suo seguente gesto mi fece comprendere la ragione , Osamu mi abbracciò da dietro e premette il suo viso sul mio collo, era davvero vicino alla ghiandola del legame.
"O-Osamu che cazzo?!"ma non mi mossi.
"Mh" strofinò la punta del naso sul mio collo. Sto beota voleva provare a dormire sfruttando i miei feromoni. Quest'ultimi difatti avevano due scopi principali, il primo era quello di attrarre Alpha e il secondo quello di calmare e far dormire i cuccioli.
"Notte sprecabende"
"Not~" il suo tono era impastato, si stava addormentando. Sorrisi appena e poco dopo anch'io seguì il suo esempio.
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Angolo autrice
Scusate il mio magico ritardo.
Chiedo venia.
Spero vi piaccia, al prossimo capitolo.
Ps:Ci vediamo nei commenti
Bye
STAI LEGGENDO
月 Tsuki (Soukoku )
FanfictionYokohama, quattro anni erano passati da quando Dazai Osamu se n'era andato in segreto dalla Port mafia, lasciando senza dire una parola il suo vecchio partner Nakahara Chuuya. Quest'ultimo , dopo la sua sparizione, andò in pezzi, soffrendo molto più...