Capitolo 12

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Chuuya's pov

La giornata che mi aspettava sarebbe stata molto intensa. Io, Dazai e Kaori saremo andati ai gonfiabili.
I due erano eccitatissimi mentre io ero abbastanza in ansia. Avevo paura che la bimba si facesse male, nel caso avevo portato tutto il necessario: disinfettante, cerotti e igienizzante. Avevo messo tutto l'occorrente nel mio zaino, c'era il mio kit medico improvvisato, i miei pantaloncini , un cambio per Kaori e le calze antiscivolo. Lo controllai un'ultima volta e poi chiusi la cerniera mettendomelo in spalla.
"Kaori su vieni" la stavo aspettando davanti alla porta, lei sbucò dalla cucina e corse da me. Le misi le scarpe da ginnastica e uscimmo di casa.
"Mami,  papà quando arriva?" Chiese mentre la sistemavo nel seggiolino . Dazai sarebbe venuto a casa mia e poi saremo andati là con la mia macchina.
"Spero a breve" ero abbastanza seccato, era in ritardo. Chiusi la portiera e andai verso il sedile del guidatore quando percepì due pizzichi sui fianchi. Il mio corpo reagì d'istinto e tirai al mio aggressore un calcio rotante. La mia gamba andò in contro ad un braccio coperto da bende che parò il colpo.
"Come siamo aggressivi " sentì dire al moro.
"Entra in macchina in silenzio e muto per tutto il viaggio" dissi gelido.
Sto idiota mi ha fatto prendere un colpo e pensa pure di fare lo spiritoso...io lo ammazzo! oggi è la volta buona che lo uccido. Pensai mentre mi allacciavo la cintura di sicurezza.
"Bene ora che anche tuo padre è arrivato partiamo" guardai male Dazai e misi in moto e partimmo.
"Hai fatto arrabbiare mamma davvero tanto" Kaori ridacchiò, il moro le fece una pernacchia.
Io roteai gli occhi. Sarebbe stato un lunghissimo viaggio.
———-
Un'oretta dopo eravamo arrivati e io avevo parcheggiato l'auto. Dazai e Kaori erano in fila ad aspettarmi, ci dovevamo far dare chiave e lucchetto per l'armadietto.
Appena scesi dalla macchina, odori di ogni genere mi circondarono. Era talmente forti da farmi venire un capogiro. Aver preso gli inibitori per quei tre mesi aveva portato a diverse conseguenze, tra cui una sensibilità ai feromoni eccessiva. Sospirai e raggiunsi i due.
"Permesso" dissi al giovane Alpha dietro Dazai
"Sono con loro" spiegai, lui si spostò.
"Grazie"
"Di nulla, dolcezza" alzai un sopracciglio per il soprannome ma decisi di ignorarlo. Gli diedi le spalle senza rispondergli e chiesi al moro.
"Come procede?"
"Lentamente " il suo tono era molto annoiato
"Bene"sbuffai sarcastico.
Mi guardai intorno. Per terra c'era l'erba finta, di fronte a me c'era la zona delle casse e degli spogliatoi. Era una struttura bassa e bianca , abbastanza estesa però, di lato c'era un cancello di ferro verde che conduceva all'interno dal parco pieno di gonfiabili. Kaori si sarebbe divertita come una pazza.
Mentre me ne stavo lì a osservare l'erba finta avvertì un sguardò perforarmi la schiena, drizzai la testa e la girai appena. Due iridi azzurre mi stavamo fissando. Quel tizio mi stava guardando da quasi un quarto d'ora.
Tornai a guardare il terreno e scossi la testa.
Che persona sgradevolmente fastidiosa.
Un'ondata di feromoni invase le mie narici con prepotenza. Erano di quel tipo molto probabilmente. Mi veniva da vomitare, era un odore tremendo. Chiusi gli occhi quando la testa prese a girarmi. Barcollai leggermente in avanti e appoggiai la fronte sulla schiena di Dazai. Tirai un respiro profondo e la sensazione di nausea mi passò.
"Chuuya?" Il tono di Dazai era interrogativo.
"Dammi la bambina" risposi asciutto. Lui si mise al mio fianco dandomela in braccio. Si era addormentata. Proprio mentre la stavo sistemando in braccio Dazai mi afferrò per le spalle e mi spinse avanti mettendosi,così, dietro di me.
"La fila ha avanzato " spiegò togliendo le sue mani dalla mie spalle. Aveva ragione. Ancora tre persone e saremo finalmente entrati.
"Kaori?"la svegliai
"Mh?"la sua voce impastata giunse dopo poco il richiamo.
"Tra poco entriamo quindi svegliati"
"Si va sui gonfiabili?" Si raddrizzò
"Si" le diedi un bacio sulla guancia.
"Evviva!" Esclamò
—————
Mi sbottonai i jeans e li tirai giù. Dovevo mettermi i miei pantaloncini della tuta, erano neri privi di loghi, quando qualcuno si appoggiò sull'armadietto di fianco al mio.
"Dazai?" Domandai ,da quando eravamo negli spogliatoi mi stava addosso. Era sempre al mio fianco e cominciava a darmi sui nervi.
"Chuuya" mi guardò un attimo e tornò a controllare Kaori che giocava con il mio cellulare.
Mi piegai per mettermi i pantaloni e Dazai si spostò affinché nessuno potesse vedermi.
"Si può sapere perché mi stai così appiccicato?" Sbottai tirandomi su i pantaloncini e dandogli una spinta.
"Ti stanno fissando tutti" disse girandomi verso l'uscita.
"Kaori su" la chiamai e lei mi raggiunse immediatamente.
"Avevo notato ma se, solo uno di loro avesse fatto un passo falso gli avrei spezzato un braccio" replicai secco .
"Questo lo so...infatti io proteggevo loro da te" mi rispose il moro in tono serio.
"Che anima caritatevole " sbottai ironico
"Me lo dicono in tanti" un sorrisetto furbo si formò sul suo viso, io scossi la testa esasperato.
"Mamma andiamo là " e si precipitò verso uno scivolo gonfiabile a forma di castello delle principesse.
"Cristo Kaori non correre" le strillai dietro cominciai a seguirla.
"Chuuya rilassati" guardai male Dazai
Non gli diedi retta e la raggiunsi prendendola per il braccio.
"Ma'?" Mi guardò
"Non correre che se cadi ti fai male" la vidi annuire e poi camminò molto velocemente verso il castello e ci entrò dentro.
"Mh il punto è che ho paura che si faccia male sul serio" sospirai, Dazai mi aveva affiancato.
"Lo so"
"Dazai ho parlato con la maestra di Kaori" difatti qualche giorno fa avevo telefonato all'asilo.
"Mh parlerà con il bambino e genitori?"
"A quanto mi ha detto" lo vidi annuire.
Il parco era pieno di bambini, correva di qua e di là passando da un'attrazione all'altra. I genitori li seguivano correndogli dietro.
Una coppia aveva raggiunto il loro bambino che si era infilato nella nave dei pirati. La donna più alta indicò qualcosa alla ragazza più bassa, la quale aveva un viso pieno di preoccupazione però, si rilassò non appena vide quello che la compagna gli aveva indicato.
Quella più alta la baciò sulla fronte e l'altra l'abbracciò. Poco dopo arrivò anche un bambino che tirò la gonna della madre, lei abbassò lo sguardo e lo prese in braccio. L'alpha le cinse la vita e poi andarono tutti e tre verso un altro gonfiabile.
Una fitta di invidia mi colpì, erano così uniti.
Con la coda dell'occhio guardai Dazai, io e lui non saremmo mai potuti essere così e questa consapevolezza faceva più male di quanto mi aspettassi. Non saremmo mai stati così, Kaori non avrebbe mai avuto una famiglia normale.
Strinsi il pugno e presi un respiro profondo. Avrei dovuto trovare qualcuno. Per me e Dazai non c'era possibilità quindi avrei dovuto mettere da parte quegli insensati sentimenti e avrei dovuto guardare avanti e trovarmi un compagno. Dovevo farlo per lei.
"Mi cercherò un partner" esordì
"Mh? Stai bene?"
"Si certo"
"Sicuro? Perché un partner?"
"Per me e per Kaori."
"Si ma perché "
"Io e lei abbiamo bisogno di stabilità"
"Comprensibile"
Deglutì, avevo percepito un cambio nell'umore del moro, sembrava improvvisamente freddo, come se avesse eretto un muro tra me e lui.
"Lei continuerà a vederti come adesso" dissi, il rapporto tra lei e Dazai sarebbe rimasto invariato.
"Mhmh Chuuya so che non c'entra ma sei sicuro di star bene?"
Lo guardai perplesso ma annuì.
"Se lo dici tu"
"Perché?"
"Più che altro sembra che tu stia per entrare in calore" si avvicinò pericolosamente a me, o meglio al mio collo, la punta del suo naso mi sfiorò la pelle. Brividi percorsero la mia spina dorsale. Io mi immobilizzai. Dazai si spostò e ghignò.
"C-che cazzo fai?!" Mi ripresi dopo poco e subito mi irritai.
"Nulla confermavo un mio pensiero "
"Quale?"
"I tuoi feromoni sono intensi quasi quanto quelli di quando sei in calore"
"Io non sto andando in calore idiota" gli tirai un pugno sulla spalla.
"Sono gli inibitori che mi hanno mandato a puttane il mio sistema riproduttivo" conclusi massaggiandomi le tempie.
Il moro mi osservò per un attimo.
"Chuuya?"
"Mh"
"Ma tu sei sempre solo durante i tuoi calori?"
"Ma che cazzo te ne frega?"
"Spiegherebbe il tuo stato così incazzoso"
"Dazai se proprio ti interessa non scopo da 4 anni" ero frustrato, terribilmente.
"Ah ecco perché vuoi un partner"
"Anche" ammisi a bassa voce.
Una leggera risata uscì dalle labbra dell'alpha al mio fianco.
"Che cazzo ti ridi?"
"Tu non hai fatto nulla per 4 anni?!" Lo guardai male. Non avevo fatto nulla per tutti questi anni per Kaori, sapevo che l'odore di un altro Alpha avrebbe potuto turbarla, soprattutto se addosso a me.
"Cos'è che non fa mamma da 4 anni?"Kaori sbucò dal nulla e io ebbi un tuffo al cuore
"Niente piccola andiamo a mangiare" la presi in braccio e mi incamminai verso il bar. Sul mio viso c'era un'espressione di pura irritazione. Dazai se la stava ridendo di gusto.

Ci eravamo seduti a un tavolino e stavamo mangiando tranquillamente mentre io riflettevo su come dirlo a Kaori.
"Amore" la chiamai, lei mi guardò
"Se la mamma ti dicesse che vorrebbe trovare un fidanzato tu come la prenderesti?" Decisi di semplificare il tutto.
"È papà?" Chiese , io scossi la testa .
"Allora no" il suo tono mi stupì, era fermo, non ammetteva repliche.
"Non ti ho chiesto il permesso. Semplicemente volevo sapere cosa ne pensassi"
"Mh ok, ma no non voglio nessun altro. Io voglio papà " s'impuntò.
"Nessun ti porterà via tuo papà. Io semplicemente avrei un fidanzato" provai a spiegarle.
"No" scosse la testa come per farsi comprendere meglio.
"Perché non vuoi papà?"
Io spalancai gli occhi e guardai Dazai che alzò le mani, come per dire 'Non chiedere a me'.
"Perché siamo... amici"
Dio che stronzata
"Uh Dio.."il tono del moro era sarcastico e io lo guardai male doveva aiutarmi, non prendermi per il culo. Girai la testa verso Kaori che scoppiò a ridere a crepapelle, con una mano si teneva la pancia e con l'altra mi indicava.
"Non penso che l'abbia bevuta"
"Dici?!"
Accarezzai la testa di Kaori e sospirai.
"Quindi tu non sei d'accordo Mh?"
"Esattamente " si era calmata.
Sospirai, ero abbastanza sconsolato.
"Mami, papi andiamo a fare quello scivolo?" Ne indicò uno veramente alto.
"Va bene speriamo che tu possa salirci"
"Più che altro speriamo che tu raggiunga l'altezza minima" mi sbeffeggiò Dazai pizzicandomi delicatamente una guancia, gli tirai uno schiaffo sulla mano.
"Deficiente " sibilai
"Gne gne gne" mi fece il verso, cominciai a schiaffeggiarli là spalla "Smettila" mi fece la linguaccia.
"Siete buffi" ridacchiò Kaori guardandoci.
"Si, soprattutto il grande puffo qua" disse Dazai indicandomi. Strinsi i pugni "Dazai..." sibilai, lui sorrise prese Kaori e cominciò a correre. "Sei morto" e li inseguì.
"Hai sentito , Yuki? Il grande puffo non è così buono come lo spacciano alla Tv" sentì la bimba ridere.
Strinsi le labbra per non sorridere. Insieme erano davvero teneri. Li raggiunsi e tirai un pugno al moro che in risposta mi scompigliò i capelli mentre si metteva in fila.
"E piantala" borbottai sistemandomeli.
"Mai" mi fece l'occhiolino e io scossi la testa.
In fondo, in fondo non mi dava così fastidio.
—————
Roteai la penna che avevo tra le mani osservando, esausto, l'ennesimo rapporto che avevo da compilare. Ero bloccato su questa sedia da sta mattina, Mori mi aveva espressamente chiesto di terminare una pila interminabile di rapporti entro questa sera e ciò non mi aveva permesso di andare a prendere la piccola. Difatti avevo mandato uno dei miei sottoposti a prenderla.
Non so quanto tempo era passato da quando glielo avevo ordinato, però il sole era  quasi calato del tutto e di Kaori manco l'ombra. Il mio cuore scalpitò nel petto. Cominciavo a preoccuparmi.
Scrissi velocemente un messaggio e poi mi preparai per uscire. Mentre indossavo il cappotto il mio telefono squillò.
Aprì la notifica, il cellulare cadde al suolo.
Non poteva essere vero. Mi chinai riprendendolo in mano e osservai quell'immagine.
Ritraeva Kaori, che  era imbavagliata e legata a una sedia. Sotto alla foto c'era una mappa che segnava un punto, abbastanza lontano da qui.
Un ghigno si dipinse sul mio viso. A grandi falcate raggiunsi la porta, diedi un foglietto a uno dei miei scagnozzi e uscì rapidamente dall'edificio.
Mia figlia era stata rapita e io gliel'avrei fatta pagare.

月 Tsuki (Soukoku )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora