Chuuya's pov
Erano all'incirca le nove di sera, io e Ryu ci eravamo sistemati sul divano a chiacchierare un po'. Ultimamente lo avevo visto più cupo del normale, quindi gli avevo detto di venire da me a cena e nonostante ,inizialmente, fosse un po' restio poi ha accettato.
Dalla nostra conversazione più recente avevo saputo che lui e il ragazzo tigre non se la stessero passando un granché, e dopo il suo ultimo calore avevano bisticciato pesantemente e Akutagawa ne era rimasto abbastanza sconvolto.
"Cos'è successo con Atsushi?" andai dritto al punto avevamo tergiversato abbastanza durante la cena. Ryu mi guardò un attimo , prese un respiro profondo e poi tossì.
"Mh capisco" ghignai e il corvino mi guardò male e poi parlò "Essenzialmente, gli ho detto no di nuovo"
"Ryu lo sai anche tu, che non devi tirare troppo la corda." Lo osservai, il viso era molto pallido, aveva un'espressione stanca, non dormiva da giorni probabilmente.
"Lo so, ma capisci che non ci riesco. Non voglio che si faccia ammazzare" disse stringendo i pugni e serrando gli occhi in due piccole fessure, sentivo la sua rabbia.
"Ryu, a quello non serve il bodyguard e tu rilassati" gli appoggiai la mano sulla spalla stringendogliela leggermente, percepì i suoi muscoli contratti distendersi. Si passò una mano sul volto e sospirò.
"So benissimo che sa cavarsela ma-"
"Sei il suo Alpha " terminai io per lui, che annuì.
"Già prima ero molto territoriale ma dopo il morso tutto è peggiorato. Ne uscirò pazzo" inarcai un sopracciglio e sorseggiai il mio vino pregiato. "Ryu secondo me dovresti aprirti con lui. Penso ti capirebbe. Vi siete scelti per un motivo no?" Akutagawa era un uomo estremamente chiuso, era capace di esternare solo rabbia e aggressività. La tigre mannara era riuscita a cambiarlo in parte. Era più calmo.
"A proposito tu e Dazai?" chiese cambiando totalmente argomento.
"Io e lui cosa?" Lo guardai perplesso
"Avete risolto o?"
"O cosa? Tra me e lui non c'è nulla"
"Se non una figlia, ma è un dettaglio irrilevante no?"
"Esatt- ma va a cagare" mi imbronciai. Tra me e quell'idiota bendato non c'era mai stato nulla se non il sesso. Niente di più che mera attrazione fisica. Io Omega e lui Alpha , ovvio che ci fosse chimica tra noi.
"Mh come ti pare rosso"
"Ascolta io e lui siamo ex partner niente di più niente di meno"
Mi guardò scettico ma non aggiunse altro. Bevvi altro vino.
"Comunque tornando a te...diglielo. Vedrai che lui ti perdonerà e poi non penso che a qualcuno sano di mente venga in mente anche solo di avvicinarsi a voi due" feci un sorrisetto. Ogni tanto gli avevo visti insieme, per caso, e l'aura omicida che emanava Ryu era terrificante.
"Hmh ci penserò su." Chinò il capo per ringraziarmi e poi entrambi ci alzammo.
Click
La serratura scattò rivelando Dazai e Kaori che ridevano per qualche motivo. Le loro risate si fermarono una volta accorti che li stavamo fissando. Sentì Akutagawa irrigidirsi di fronte a Dazai.
"Ciao zio Ryu" lo salutò sorridendo mia figlia, il corvino la salutò con la mano.
Kaori mi sorrise , poi drizzò la schiena, annusò l'aria e girò la testa verso suo "zio" e strabuzzò gli occhi
"Ma tu s-" qualunque cosa stesse per dire fu interrotta da un strillo. Io ero basito. Dazai aveva appena urlato.
"Papi è-" cacciò un altro grido poi si mise a indicare un punto al piano di sopra e corse su portandosi via Kaori.
"È completamente rincoglionito" sospirai attonito. Mi sbattei una mano in faccia. Poi mi avrebbe dato delle spiegazioni.
"È meglio che vada" anche Akutagawa aveva un'espressione stralunata, ma come biasimarlo. Lo accompagnai alla porta e lo salutai.
"Si può sapere perché diavolo hai urlato?" chiesi non appena raggiunsi i due in bagno.
Dazai stava preparando Kaori per fare il bagnetto.
"Yuki a volte parla troppo" rispose Dazai mentre metteva la bimba nella vasca.
"Faccio io" dissi e mi misi in ginocchio di fianco alla vasca, mi feci un crocchia e qualche ciuffo ribelle mi scivolò davanti al viso ma lo ignorai.
"Si, ma con questo? Io non mi metto a strillare per non farle dire qualcosa di inopportuno" lo rimbeccai e cominciai a lavare Kaori che giocava con le paperelle di gomma.
"Semplicemente non spettava a Kaori dire ad Akutagawa una cosa simile" disse e le mie rotelle cominciarono a girare.
Spalancai gli occhi incredulo. "No, seriamente?!" Dazai annuì.
"Atsushi è-...è la volta buona che Ryu lo barrica vivo in casa" ridacchiai.
"Non vedo l'ora di avere un cuginetto o cuginetta" s'intromise Kaori battendo le manine.
"Mh mamma , papà " chiamò ed entrambi la guardammo in attesa della sua richiesta.
"Come mi avete fatto?" Era curiosa
"Ehm-" mi sentivo spiazzato a quella domanda. Non avevo ancora pensato a qualcosa da dirle nel caso mi avesse posto quel quesito.
"Abbiamo fatto giardinaggio " dissi di getto.
Ma che cazzo ho appena detto?!
"Non mi ricordavo che si facesse così il giardinaggio" Dazai mi guardò ghignando.
"E come si fa?" Kaori ci guardava in attesa di spiegazioni. Io ero più rosso dei miei capelli.
"Ecco Yuki, vedi la mamma? Anche quando lo abbiamo fatto era così " mi sbeffeggiò indicandomi. Kaori annuì attenta. Io schizzai Dazai.
"Cretino" sibilai guardandolo truce
"Me lo dicevi spesso dopo il giardinaggio" alludeva a quei momenti in cui lo insultavo per avermi ridotto uno straccio.
"Dazai piantala. Non deve sentire certe cose" borbottai irritato e imbarazzato.
"Ma quindi come si fa?"chiese nuovamente Kaori che era confusa dai nostri discorsi.
Mi schiarì la gola e la piccola diede le spalle a suo padre e si focalizzò su di me.
"Allora, quando....mh " mi interruppi , non riuscivo a concentrarmi visto che quell'imbecille del moro non la smetteva di fare gesti osceni per sfottermi.
"Mh cosa mami?"
"Mh papà pianta un semino dentro la mamma e poi la mamma per 9 mesi se ne prende cura...mh poi nasce il bambino" dissi tutto d'un fiato.
"Ma che bello, voglio farlo anch'io posso?"
"No!" dicemmo io e Dazai in coro. Kaori scoppiò a ridere vedendo le nostre facce sconvolte.
"Quando sarai grande Yuki" le disse dolcemente il bendato accarezzandole il volto.
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L'ultimo corpo cadde al suolo con tonfo sordo. Quei maledetti delle Cappe Nere avevo deciso di fare un altro dei loro attacchi a sorpresa e io avevo ricevuto l'ordine di occuparmene. Difatti erano tutti morti. Iniziavo a pensare che fossero solamente delle inutili esche ma il loro obbiettivo era a me, ancora, oscuro.
Mi guardai intorno per controllare se ci fosse ancora qualcuno ma non notai nulla. Decisi di controllare i cadaveri per vedere se avessero qualcosa addosso però, ovviamente, no. Se non pistole o coltelli, ma nulla di rilevante. Avevo contrastato i loro attacchi più di una volta e mai ero riuscito a trovare qualcosa di utile, per questo ero convinto che fossero esche.
Guardai l'ultimo uomo per scrupolo e mentre mi rimettevo in piedi avvertì qualcosa perforarmi la spalla da parte a parte.
Sangue vermiglio imbrattò la strada, boccheggiai accasciandomi a terra. Con il braccio sano mi strinsi l'altro per farlo stare fermo il più possibile.
"Cazzo" gemetti , il dolore era indescrivibile, faticavo a respirare. Il sangue sgorgava a fiotti, sentivo il cuore pulsare fortissimo. Percepivo la spalla bollente. Dovevo andarmene subito da lì. Chiamai subito i miei sottoposti per farmi venire a prendere. Per quanto lo detestassi non ero nelle condizioni di difendermi.
Digrignai i denti e mi appoggiai alla parete. Chiusi gli occhi e feci dei respiri profondi. Il dolore non si era assolutamente placato anzi pareva farmi sempre più male man mano che il tempo passava. Inclinai la testa all'indietro e mi misi in allerta in attesa dei soccorsi.
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"Mordilo forte" disse freddo Mori passandomi un blocchetto di legno rettangolare, era spesso un po' più di un dito, me lo misi tra i denti e lo strinsi. Soffocai un'urlo di dolore quando il boss cominciò a medicarmi la ferita e a mettere i punti.
"Chuuya la tua ferita è grave, i tendini della cuffia dei rotatori sono completamente infiammati e il tendine sottoscapolare è leggermente sfilacciato." si fermò un attimo, probabilmente doveva concentrarsi. Avvertì come un'accoltellata nella scapola e i miei denti scheggiarono il legno. Di questo passo avrei rotto il legnetto.
"Quindi sei sollevato da qualsiasi incarico per i prossimi tre mesi e non dovrai addurre alcun tipo di sforzo alla spalla."terminò.
"Purtroppo se sottoposto a sforzo eccessivo potresti anche perdere l'uso del braccio." Mi si gelò il sangue nelle vene, al mio cuore mancò un battito. Il mio sguardo si perse nel vuoto.
Mori mi schioccò le dita davanti al viso. "Ora ti devo mettere la pomata e le bende. Ti dovrai far aiutare anche per questo." Mi informò.
Prese le bende, alzai il braccio sano e lui cominciò ad avvolgermi con quelle garze. Indossai un tutore per tenere il braccio e Mori mi aiutò a mettere la camicia.
"Ora ti preparo il resto dei medicamenti e poi va a casa." con una mano mi scacciò dall'infermeria. Feci per andarmene quando realizzai una cosa, mi bloccai sul posto e mi girai verso Mori che mi osservava in attesa di spiegazioni.
"È un'abilità! Non c'era nessuno! Quel proiettile sembrava essere comparso dal nulla...pensavo fosse un cecchino ma adesso rammento. È impossibile che qualcuno da lontano possa aver sparato da quell'angolazione. " spiegai, il boss si passò una mano tra i capelli e annuì.
"Interessante" lo sentì sussurrare mentre mi congedavo.Aprì la porta di casa e il mio sottoposto dopo aver posato le medicine in bagno se ne andò.
Io mi sedetti sul divano. Doveva pensare a un qualcuno che potesse badare a Kaori.
La mia lista si era ridotta a una sola persona, Dazai. Mi passai la mano sul viso. Sarebbe stato molto difficile fargli passare inosservata la mia ferita.
Lui si sarebbe occupato di Kaori e basta, io mi sarei arrangiato. Presi il telefono e lo chiamai
Conversazione telefonica
D: È successo qualcosa a Kaori?
C: No, puoi andarla a prendere te?
D: Si
C: Grazie
Fine conversazione
Posai il telefono sul tavolino e sprofondai ancor di più nel divano, ora dovevo trovare un modo per ingannare Dazai.
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月 Tsuki (Soukoku )
FanfictionYokohama, quattro anni erano passati da quando Dazai Osamu se n'era andato in segreto dalla Port mafia, lasciando senza dire una parola il suo vecchio partner Nakahara Chuuya. Quest'ultimo , dopo la sua sparizione, andò in pezzi, soffrendo molto più...