Chuuya's pov
Mi svegliai abbastanza presto, erano più o meno le otto. Kaori mi si era incollata addosso per tutta la notte , difatti la trovai sotto le coperte avvinghiata a me. L'accarezzai dolcemente e poi mi alzai, stando attento a non svegliarla. Una volta sceso dal letto , le rimboccai le coperte e mi assicurai che dormisse ancora.
Accertatomi che fosse ancora assopita, andai a lavarmi.
Finita la doccia, optai per dei vestiti abbastanza casual, jeans neri e t-shirt rossa.
Tornato in stanza, notai il letto totalmente in disordine, Kaori si era alzata. Sospirai e rifeci il letto, per poi sistemare anche la stanza della bambina, che era molto in disordine.
Concluse le pulizie scesi le scale e quello trovai fu uno spettacolo orrendo, Kaori aveva pitturato tutta una parete.
"Kaori, che cosa fai?!" Esclamai andando da lei per fermarla.
"Disegno" affermò ovvia.
"Questo lo so, ma perché sul muro?! Ti ho sempre detto di non farlo"
"Mh papà ha detto: "Un foglio è un limite per un artista e l'arte non può essere limitata" o qualcosa così " disse , poi si girò verso di me interrompendo così la sua attività.
"Ah papà ha detto così?" Domandai, quell'uomo doveva ancora imparare come gestire un bambino.
"Si"
"Papà non penso intendesse questo"
"Oh allora cosa?"
"Mh penso che dovresti chiederglielo tu"
"Si, hai ragione mami"
"Metti in ordine sto macello mentre io vado a preparare la colazione" le dissi, lei cominciò subito a mettere via. Aveva le mani piene di tempera però per il resto era pulita.
Distolsi lo sguardo da lei e lo alzai sulla parte di muro imbrattata.
"Oh " era un suono molto esasperato, tanto che mi portai una mano alla testa , era così intenso il mio sconforto. Ero affranto.
"Mami?"
"Dimmi"
"Scusa"
"Per il muro?" Chiesi e la vidi annuire. Probabilmente si era accorta della mia reazione e avrà capito di aver sbagliato.
"Piccina basta che tu non lo faccia più " la bimba annuì nuovamente e si attaccò alla mia gamba.
"Non lo faccio più , promesso " borbottò. La presi in braccio e andammo in cucina per fare la colazione.
"Tranquilla che si rimette apposto . E poi fammi un sorriso che oggi andiamo dal parrucchiere a tagliare i tuoi capelli"
Fece un cenno affermativo con il capo e poi batté le manine felice.
——————-
Eravamo appena usciti dal parrucchiere e Kaori non faceva altro che toccarsi i capelli, entusiasta del suo nuovo taglio.
"Che bello!" Esclamò
"Sei contenta eh, amore? " la osservavo, lei si girò e alzò la testa per guardarmi, mi sorrise.
"Certo" poi alzò le manine verso di me "In braccio per favore" mi chiese, la sollevai da terra.
"Cosa vuoi fare micina?" Cominciai a camminare "Al golf"
"Andiamo a giocare a golf" ridacchiai dandole un bacino sulla guancia. Lei mi si accoccolò e come sempre prese a giocare con i miei capelli.La prima cosa che feci, fu posizionare Kaori e spiegarle come usare la mazza. Eravamo arrivati al campetto del minigolf da poco . Il posto era enorme, un vasto prato si estendeva per parecchi ettari. Ovviamente c'erano diversi campi, come quello sull'acqua o quello con gli animali. Io e Kaori eravamo in un campo a tema animali della foresta. Al momento la bimba era intenta a posizionare la pallina davanti a se.
"Aspetta a colpirla che non è messa bene" mi chinai sistemandola. Le feci un cenno e lei tirò un colpo a vuoto ma con la gravità direzionai la pallina verso la buca.
"Bravissima piccina" le dissi , lei batté le manine
"Ce l'ho fatta!" Esclamò allegra.
Ogni colpo che faceva, io pilotavo la pallina affinché entrasse nella buca e poi quando fu il mio turno mandai fuori buca la maggior parte delle palline.
"Eh, sei troppo forte " ammisi sconfitto
"Si, sono fortissima, ti ho battuta mamma" mi fece una pernacchia e cominciò a saltare come un grillo.
"Già, la mia bambina è proprio forte" mi chinai e la presi in braccio stringendomela forte al petto.
"Mami?"
"Mh"
"Sei la migliore" e mi abbracciò ricambiando il mio gesto. Io sorrisi.
"Ti voglio bene" mormorai a bassa voce.
"Anch'io, anch'io " mi rispose.
Me la sistemai meglio in braccio e cominciai a raccattare tutte le palline.
"Amore hai fame?" Era più o meno mezzogiorno.
"Si"
"Cosa ti va?"
"Ho dog"
"E hot dog siano"
Finì di mettere apposto e poi andammo a mangiare.
————-
La giornata che avevo trascorso con mia figlia, era stata davvero piacevole. Dopo il pranzo eravamo tornati a casa e avevamo passato il pomeriggio a giocare e ,infine, la sera abbiamo visto un cartone. Kaori non l'avevo vista così contenta da quando,nel periodo della mia convalescenza, Dazai viveva da noi.
Oggi, faceva abbastanza caldo per essere Marzo, osservai il ciel sereno e inspirai a pieni polmoni l'aria fresca. Mi stavo dirigendo verso l'asilo. Anche questa volta ero andato a prenderla io, Dazai, da una settimana a questa parte, era stato molto impegnato con l'Agenzia e quindi non era mai riuscito a trovare un po' di tempo per Kaori. La bimba lo aveva sentito per telefono la sera ma comunque avvertiva molto la sua mancanza. Voleva vederlo.
Giunto nel cortile della scuola, la maestra mi salutò facendomi cenno di andare da lei. Mi aveva anticipato perché anch'io volevo parlarle.
"Nakahara-San , buon pomeriggio " mi sorrise
"Tachibana-sensei" ricambiai il saluto. Kaori mi si attaccò quasi immediatamente alla gamba.
"Sa volevo proprio parlarle" disse lei.
"Mi dica"
"Sono così felice del fatto che il padre di Kaori sia così presente nella sua vita."
"Oh beh anch'io " però non capivo il motivo per cui me lo stesse dicendo.
"Soprattutto quando è intervenuto personalmente parlando con il bambino che prendeva in giro Kaori"
Mi congelai, le mie pupille si dilatarono per un istante.
No,no,no!
"Si,si è un padre molto attento " spiccicai questa frase per non sembrare stupito dalla cosa.
"Infatti, Kaori mi ha detto personalmente che il bimbo gli ha chiesto scusa e io non posso che esserne contenta. Tutto ciò grazie all'intervento di suo padre" lei sorrideva.
Io ero pressoché terrorizzato, e stavo pregando che Dazai non avesse minacciato un bambino. Dovevo assolutamente parlargli.
"Mi doveva dire qualcosa, Nakahara-san?"chiese la maestra con tono gentile.
"Volevo solo farle i miei complimenti, Kaori è sempre entusiasta di venire all'asilo perché dice sempre che lei è bravissima e non posso che concordare"il mio tono era cortese e mi stupì di come mi fosse uscito naturale.
"Vero piccina?" Guardai in basso e Kaori esclamò "Si, Tachibana-sensei è la migliore maestra che ci sia" vidi la donna arrossire e cominciò a inchinarsi per ringraziare.
"Ma si figuri."
"Grazie mille, allora arrivederci" ci salutò. Io presi Kaori in braccio. "Arrivederci"dicemmo in coro io e la piccola.
"Appena lo vedo lo strozzo" borbottai dirigendomi verso una gelateria.
"Chi?"
"Tuo padre"sbuffai, lei mi guardò confusa però si distrasse con i bottoni del mio panciotto.
"Non romperli" le dissi, la vidi annuire.
"Adesso ti va un bel gelato?"
"Certo" strillò battendo le mani.
Le diedi un bacino e poi entrammo in gelateria.
————————
Erano le 9 di sera e dovevo mettere a letto Kaori. Stava guardando la televisione come ogni sera, però mi sembrava un po' strana. Era più tranquilla del solito e la cosa mi preoccupava. Andai da lei e mi sedetti a gambe incrociate sul tappeto.
"Amore?"
"Mami?"
"È ora di fare la nanna"
"No"
La sua risposta negativa mi lasciò a bocca aperta, lei era una bambina molto ubbidiente e mai aveva fatto capricci.
"Amore ho detto andiamo a letto" le ripetei
"No" si interstadì.
"Come no? "
"No,non voglio "
"Kaori, ho detto che è tardi e che si va nanna" il mio tono s'indurì, ma mai le avrei strillato addosso o trascinata con la forza. Non sarebbe servito a nulla se non a ferirla.
"No, io non ci vado" si mise in piedi e cominciò a battere i piedi in maniera isterica.
"Signorina, adesso ci calmiamo "
"Non voglio, ho detto non voglio" era in procinto di strillare, lo potevo notare dai suoi pugni serrati, dal respiro affannoso e veloce ma principalmente dai denti, digrignava la mascella.
"Kaori è ora di fare la nanna" le ripetei
"NO!"il suo tono di voce si era alzato.
"Signorina, modera subito i toni." La sgridai
Si mise a saltata sul posto
"NON VOGLIO,NON VOGLIO" urlava per poi iniziare a correre per il salotto.
"VOGLIO PAPÀ, VOGLIO PAPÀ, VOGLIO CHE PAPÀ MI LEGGA LA STORIA... DOV'È PAPÀ ?" strillava come un'isterica.
"Kaori smettila di urlare e stai ferma che risolviamo il problema" le dissi e poi l'afferrai per le spalle. Doveva calmarsi. Sapevo che l'assenza di Dazai la stava turbando.
Non appena la fermai , tutto tacque per un istante poi lei gridò forte, la casa vibrò per un istante, poi un botto e fummo sommersi dall'acqua.
"Merda!" misi Kaori sul divano.
"Kaori Nakahara ora stai seduta qui e non provare a muoverti. Ah e non fiatare" ero molto , ma veramente tanto arrabbiato. La vidi abbassare lo sguardo, si sentiva in colpa. Sospirai e corsi a chiudere i tubi che regolavano l'acqua. Mi feci una bella doccia, c'era acqua che schizzava a fiotti da tutte le parti.
Avevo una mezza idea sul perché fosse successo tutto ciò, dopotutto i tubi era nuovi.
"Dovevi manifestarli proprio in questo modo" mi lamentai con il nulla e poi presi un borsone e lo riempì con dei vestiti per i prossimi tre giorni, che avremmo passato in albergo.
Tornai giù da Kaori e la trovai nella posizione in cui l'avevo lasciata.
"Amore, su andiamo" le dissi, lei si alzò e venne vicino a me.
"Scusa mamma, non dovevo urlare così " la sua vocina fu appena udibile. Mi chinai e le accarezzai la testa.
"Amore sono contento che tu abbia capito di aver sbagliato. La prossima volta che ti manca così tanto il tuo papà lo chiamiamo e facciamo una videochiamata magari? Così lo vedi"
"Si, si" la vidi annuire.
"Perché hai la valigia? Dove vai?"
"Noi due andiamo in albergo"
"Ah per sempre?"
"No magari" lei rise e poi ci preparammo per uscire.
Dio, che palle!
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月 Tsuki (Soukoku )
FanfictionYokohama, quattro anni erano passati da quando Dazai Osamu se n'era andato in segreto dalla Port mafia, lasciando senza dire una parola il suo vecchio partner Nakahara Chuuya. Quest'ultimo , dopo la sua sparizione, andò in pezzi, soffrendo molto più...