Capitolo 27

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Chuuya's pov

"Perchè hai deciso di tenere Kaori?" Quella domanda rimbombò nella stanza buia e silenziosa, dove si potevano solo percepire i nostri respiri. Io e Dazai eravamo sdraiati nel nostro letto, lui mi abbracciava da dietro.
E ,mentre, io cercavo di dormire il moro mi aveva posto questa domanda che mi aveva lasciato completamente spiazzato. Deglutì.
"Per sapere cosa si prova ad avere una famiglia" risposi, il tono che avevo usato era asciutto ma il groppone lo avevo dovuto ingoiare. Ricordi dei "The Flags" invaserò la mia mente, ma non solo i loro, anche quelli con "le Pecore " e molti altri ancora. Io non conoscevo il significato di quella parola, ero sempre rimasto solo. Strinsi forte i pugni e presi un respiro profondo. Quando scoprì di Kaori decisi che quella era la mia occasione, e mai scelta migliore feci in vita mia.
Il moro si strinse a me, io mi girai e premetti il viso contro il suo petto.
"Osamu?" La mia voce era incrinata, il groppone stava risalendo, mi mancava il fiato
"Chuuya?"
"Se ti piango addosso ti do fastidio?"
"Mi smocciolerai?
"Ovvio"
"Allora si, mi dai fastidio " ridacchiò e io scoppiai a piangere, non resistevo più.
Sentì il moro sospirare, mi accarezzò la schiena e borbottò "Tanto poi lo lavi tu" . Feci per spostarmi, ma il ragazzo al mio fianco deposito un dolce bacio tra i miei capelli, facendomi capire attraverso quel contatto che lui era lì e mi stava vicino. Piansi molto, la combo ormoni e ricordi deprimenti mi aveva steso. Dazai mi passò un fazzoletto con il quale mi pulì il naso.
"Chuuya " mi chiamò
"Mh?" Mi schiarì la gola e mi accucciai maggiormente.
"Quando facciamo l'ecografia?"
"Dopodomani nel primo pomeriggio" istintivamente mi portai una mano sull'addome lievemente incurvato, era quasi impercettibile, ma quella curvetta c'era e io mi sentivo veramente idiota per esserne così contento. Sussultai, la mano dello sgombro raggiunse la mia.
"Mochi " lo salutò, io non dissi nulla, era così leso e impacciato. "Posso baciare tua madre senza che mi sbocchi in gola?" Gli chiese con una vocina strana, quasi stesse parlando a cane. Per poco non scoppiai a ridere ma poi elaborai la sue frase.
"Osamu, non ho vogl-" mi diede un casto bacio sulle labbra e poi ripetè l'azione numerose volte.
"Sono-"
"-troppo-"
"-stanco- per fare qualsiasi cos-ah~" mi baciò il collo e mi infilò una mano dentro i pantaloncini.
"~Samu ~" gemetti quando infilò un dito.
"Faccio tutto io" mi sussurrò all'orecchio e svanì sotto le coperte, prima che io dicessi qualsiasi cosa , me lo prese in bocca e io mi morsi la lingua per stare zitto.
"Sei ancora troppo stanco?" Fece ammiccante, in risposta gli afferrai i capelli e gli spinsi la testa verso il basso per fargli continuare il lavoretto.
Solo la notte fu testimone di quello che successe in quelle quattro mura.
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Odiavo aspettare, il ticchettio dell'orologio che era appeso al centro della parete della sala d'attesa, mi dava il nervoso, i palmi delle mani mi sudavano parecchio. La stanza era bianca , austera, le pareti erano decorate con dei quadri con sopra delle stampe di foglie verdi che richiamavano ì divanetti color salvia della sala. Io e Dazai eravamo seduti lì da mezz'ora e io mi stavo esaurendo, continuavo a muovere la gamba agitato. La mia dottoressa era in ritardo.
"Su Chuu rilassati"
"Chuu? Ma poi taci che sei più agitato di me a momenti." Borbottai, attraverso il legame percepivo ansia, moltissima ansia.
"L'idea di un ago dentro di te non mi ispira...porta pazienza" si scusò in maniera sarcastica, con la coda dell'occhio notai che si stava grattando il lato vicino l'unghia del pollice, segno che fosse molto turbato. Non gli dissi nulla ma appoggiai la testa sulla sua spalla. Inizialmente, Dazai si irrigidì per poi rilassarsi una volta capito fossi io.
"Nakahara?" Mi chiamò la segretaria, io mi alzai subito, Dazai mi prese la mano e mi seguì nello studio.
Oh, come sarà divertente vedere le sue facce , pensai e un leggero ghigno mi si dipinse in volto.
"Si spogli e si accomodi sul lettino per favore" disse la ginecologa, io ubbidì.
Feci quanto ordinato poi mi coricai a gambe aperte sul lettino ginecologico. La dottoressa arrivò al mio fianco e indossò i guanti.
"Allora ora vediamo come sta l'embrione" sorrise per poi mettere del lubrificante sulla sonda e inserirla dentro di me.
"Uh non me lo ricordavo così freddo" borbottai
"Giusto, la sua prima gravidanza com'è andata ?" Cominciò a muovere la sonda per inquadrare il mio piccino
"Cesareo d'urgenza perché la bambina si stava strozzando con il cordone..."
"Capito, ha avuto altri problemi? A livello di salute"
"No, nulla. Solo molto mal di schiena "
"Oh, bene. Eccolo" indicò lo schermo e notai quel piccolo esserino , sorrisi leggermente e poi guardai Dazai che fissava lo schermo con confusione.
"Osamu?Dopo?"
"Si si"
Sospirai, sapevo esattamente cosa gli girava per la testa. Ripresi a guardare lo schermo e osservai il piccolo, era un cosino piccolissimo.
"Il bambino sembra star bene, però faremo l'esame di screening per accertarcene " mi comunicò.
"Sapremo anche il sesso?" Chiese il moro
"Si, ora volete sentire il cuoricino?" Io annuì, quello dei feti era molto più veloce del normale e la prima volta che lo sentì piansi.
Tum tum tum
Il battito andava fortissimo, lo sgombro mi strinse forte la mano. Sentivo delle emozioni positive investirmi attraverso il legame, fu così intenso che avvertì il cuore mancare di una pulsazione , un groppone si formò al centro della mia gola, il mio viso divenne più caldo e percepì gli occhi riempirsi di lacrime, scoppiai a piangere. Lacrime calde solcarono le mie gote, Dazai prontamente me le asciugò con un fazzoletto.
"Nakahara-san è il momento di fare il prelievo, l'ecografia per la translucenza nucale l'abbiamo finita" tirò fuori la sonda e mi fece cenno di mettermi seduto, nel mentre lei andò a preparare la siringa.
"Chuuya, ma come fa quella cosa a diventare come Kaori?" Lo guardai accigliato
"Dazai...non adesso"
"Lo so, ma è un coso strano"
"Tuo figlio crescerà e non sarà più un coso strano come lo definisci tu"
"Lo spero, non voglio il mostro di Lochness come parente" gli pizzicai il fianco facendogli male.
"Ora zitto" la dottoressa tornò e io sorrisi come se Dazai non stesse saltellando sul posto per il dolore appena inferto.

月 Tsuki (Soukoku )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora