28 agosto
Aprii la porta e trovai nel giardino i tre galoppini di Garreth pronti a eliminarmi. Per fortuna uno dei tre aveva pensato bene di erigere una barriera per evitare che i miei vicini assistessero a quello <spiacevole> incontro.
Erano tre uomini. Quello alla mia sinistra era sicuramente un Licantropo: alto, robusto con bicipiti da fare invidia a un culturista; poi c'era il vampiro, alto, magro e di una bellezza androgina; infine sulla destra c'era lo stregone, un ragazzo abbastanza comune con capelli castani, occhi del medesimo colore e nessun dettaglio degno di nota.
Era evidente che non avessi speranze di batterli tutti, non senza usare quei poteri che mi ero ripromessa di tenere nascosti. Quindi l'unica alternativa era giocare di astuzia e sperare che i rinforzi arrivassero presto.
"Dove si sono nascosti gli altri due? Hanno mandato una ragazzina al loro posto?" A quanto pare il Licantropo era impulsivo e poco razionale, avrei potuto sfruttarlo a mio vantaggio.
"Sta zitto, idiota. Non sai chi è lei?" A parlare era stato lo stregone che a quanto pare conosceva la mia identità.
"A chi hai dato dell'idiota?" Vidi gli occhi dell'uomo illuminarsi.
"Smettetela!" La voce ferma e autoritaria del vampiro mi fece rabbrividire. Il suo tono era freddo, ma forte e antico e capii subito che nonostante il suo aspetto, era quello da temere, più saggio e razionale degli altri due.
Un piano stava prendendo piede nella mia mente. Avrei dovuto fronteggiarli uno alla volta e tenendo conto che non sembravano grandi amici, separarli non sarebbe stato un problema.
"Mi duole interrompervi, ma non ho tutto questo tempo - feci finta di guardare un orologio che non avevo - dovrei tornare a studiare."
Vidi con la coda dell'occhio il licantropo correre verso di me, con gli artigli in mostra e le zanne pronte a mordermi. Mi mossi velocemente, feci comparire la mia asta e le la lanciai contro. Come previsto il tizio la evitò, ma l'attimo di distrazione mi servii per lanciare dei serpenti d'acqua che lo imprigionassero contro un albero. Il suo corpo, addome, braccia e gambe erano legate intorno al tronco dell'albero. Molto probabilmente si sarebbe riuscito a liberare, ma nel frattempo avrei avuto il tempo sufficiente a occuparmi degli altri.
Lo stregone non perse tempo e ben presto mi trovai sotto una pioggia di frecce magiche, che mi avrebbero colpita, se non avessi evocato un muro d'acqua. Piantai bene i piedi per terra, allungai le mani di fronte a me e un turbine d'acqua travolse in pieno il mio avversario bloccandolo all'interno. Completamente avvolto dal mio potere non sarebbe stato in grado di evocare la sua magia.
"Lavoro ineccepibile, Lancaster." Batté le mani il vampiro avvicinandosi lentamente a me.
Sapevo che lui sarebbe stato il più tosto dei tre. "Sono Riley, vampiro." Feci comparire i miei pugnali con la speranza di riuscire in qualche modo a contrastarlo.
I vampiri erano i più temibili per me. Il loro cuore non batteva, il loro corpo non aveva nulla di umano. Invecchiavano lentamente, non avevano bisogno di cibo e per sopravvivere si nutrivano di sangue. Ucciderli era difficile perché erano forti, veloci e spietati. Bruciavano a contatto con il sole, ma ormai grazie agli stregoni quello non era più un problema: la magia risolveva tutto.
"Costantine." Si presentò lui.
Il suo nome aveva un che di aristocratico. Nonostante il suo aspetto androgino ero convinta che avesse molti più anni di quelli che potessi immaginare. I suoi capelli biondi e gli occhi scuri gli conferivano un aria innocente che però si scontrava con il suo portamento e il suo modo di parlare.
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Siamo GHIACCIO e FIAMME
ParanormalVolume 2 Sono passate sei settimane dagli eventi della fabbrica e Bluebay è ormai al centro di una guerra senza esclusione di colpi. Il nemico ha mostrato finalmente il suo vero volto e Greens e Blacks sanno finalmente chi combattere. Molti segreti...