PICCOLO AVVISO
questo capitolo contiene delle scene piccanti, nulla di eccessivo, ma mi sembrava corretto avvisare. Detto ciò, buona lettura.
- KORA E BYRON - dopo l'agguato a Riley (Cap. 33)
Pov Kora
Appena misi piede in Casa Greens, seppi già che avrei combinato una cazzata che mi sarei portata dietro per sempre.
Quella mattina quando avevo sentito il rumore di un sparo proprio di fronte alla villa, il mio cuore si era fermato, per la seconda volta nel giro di qualche settimane.
Le urla concitate del resto del branco erano passate in secondo piano mentre la mia mente tornava indietro, tornava indietro di tredici esatti giorni.
La morte di Blake.
Avevo sentito l'odore del sangue come se i miei abiti ne fossero ancora pregni, avevo sentito il freddo proveniente dal suo corpo come se fossi stata ancora sdraiata su di lui. Avevo sentito il mio petto svotarsi proprio come quando avevo compreso quello che era successo.
Era stato solo lo scuotimento provocato da Julian a riportarmi al presente.
Avevano sparato a Riley. Avevano sparato a una parte di me, alla famiglia su cui avevo sempre contato, alla persona che mi aveva costantemente riportato alla giusta via.
In quel momento lei era in ospedale. Era viva. Il suo cuore batteva. Ma non era lì a tenermi la mano. Non era lì per evitare che facessi una cazzata. Non c'era nessuno che mi dicesse di fermarmi.
Nei film si vede sempre il protagonista, che deve compiere una scelta, essere affiancato da due esserini, due sue copie in miniatura, poggiate sulle sue spalle.
Un angelo. Un diavolo.
Il bene. Il male.
Il giusto. Lo sbagliato.
In quel momento però, mentre mi avviavo verso la camera da letto di Byron, non c'era nessuno poggiato sulle mie spalle. Ero sola. Ero sola nel compiere la mia cazzata.
Bussai alla porta che si trovava nel corridoio opposto a quello in cui era situata la mia camera. Non aspettai nemmeno la sua risposta prima di entrare.
Byron era appena uscito dal suo bagno con solo un telo bianco a circondargli la vita e tutto il resto della pelle in bella mostra.
I suoi capelli biondi erano bagnati e quindi più scuri, simili a un castano chiaro; gli ricadevano davanti agli occhi e gocciolavano sulla sua fronte.
Le ciglia erano chiare, ma lunghe come qualunque donna avrebbe voluto. I suoi occhi mi fissavano e il mio stomaco si ribaltò come sulle montagne russe.
Distolsi in fretta lo sguardo e lo posai sul suo corpo. La bellezza di Byron era indubbia. Pelle pallida, priva di imperfezioni se non fosse stato per quei piccoli nei che tappezzavano il suo petto.
Era allenato, i muscoli erano evidenti a ogni movimento; i suoi pettorali, i suoi addominali sembravano quasi scolpiti a mano.
Alzai lo sguardo un ultima volta sulle sua labbra rosee e carnose, buttai al vento il buonsenso e mi gettai su di lui.
Le sue braccia forti mi presero al volo e mi strinsero a lui. Avevo le gambe che gli circondavano la vita e le labbra schiacciate alle sue.
Il bacio iniziò subito come qualcosa di passionale con lingue che si assaporavano e denti che mordevano. Il suo sapore era buono, di menta mista a qualcosa che era solo suo.
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Siamo GHIACCIO e FIAMME
ParanormalVolume 2 Sono passate sei settimane dagli eventi della fabbrica e Bluebay è ormai al centro di una guerra senza esclusione di colpi. Il nemico ha mostrato finalmente il suo vero volto e Greens e Blacks sanno finalmente chi combattere. Molti segreti...