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26 ottobre

Quelle due settimane erano decisamente volate. Tra i turni massacranti a lavoro, lo studio e quell'altro impegno, avevo avuto poco tempo per pensare al party di quella sera.

Il giorno era giunto, speravo con tutta me stessa che tutto filasse liscio, senza troppi intoppi.

Il vestito che avevo comprato quel giorno al centro commerciale mi stava un po' largo, ma fortunatamente non si notava troppo. Quelle settimane intense mi avevano fatto perdere qualche chilo.

Avevo deciso di prepararmi da sola a casa e raggiungere la festa con Julian. Lui sarebbe passato a prendermi tra poco e insieme avremmo fatto la nostra entrata <trionfale>.

Avevo insistito più volte affinché il segugio andasse con Oliver, in fondo i due avevano appena iniziato una relazione ed era giusto che passassero del tempo insieme. Julian però era stato inflessibile. "Sto tutto il giorno e soprattutto la notte con lui, mi farà bene staccarmi un po'."

Come sempre avevo sorriso di fronte a quella sfrontatezza. Julian era una persona davvero straordinaria, capace di mettere di buono umore chiunque, e aveva un cuore enorme.

Lo aveva dimostrato anche con Oliver. A quanto pare dopo quella mattina e dopo la mia strigliata al nuovo alfa dei Greens, lui si era dato una bella svegliata e aveva recuperato non solo con il branco, ma anche con lo stesso Julian.

"Dovevi vederlo Riley, è stato così carino! È venuto da me, tutto imbarazzato, con gli occhi lucidi e mi ha pregato di perdonarlo per essere stato uno stronzo."

"Immagino che tu gli abbia fatto penare un po' il tuo perdono?!" Gli avevo detto quando aveva deciso, contro la mia volontà, di raccontarmi i dettagli della loro neonata storia di amore.

"Ci puoi scommettere! Ha dovuto subire una seduta di shopping estremo e in più è venuto con me quando ho deciso di tatuarmi uno squalo sulla mia chiappa destra."

Lì avevo sputato il tè che stavo bevendo. Avevo quasi rischiato di soffocare.

"Ti sei davvero tatuato una chiappa?" Avevo chiesto quasi spaventata dalla risposta.

"Certo!" Aveva risposto lui tutto eccitato.

Dopo qualche secondo di silenzio, gli avevo posto la domanda da un milione di dollari. "Perché uno squalo?"

"Non so, - aveva alzato lui le spalle - è la prima cosa che mi è venuta in mente quando ho deciso di farlo impazzire."

"Oliver come l'ha presa?"

"Beh, quella era una prova. Volevo vedere come reagiva."

Vedendo che non avevo capito, aveva aggiunto: "Volevo vedere se me lo avrebbe lasciato fare oppure no. Ho passato tutta la vita con gente che ha deciso per me cosa dovevo fare del mio corpo, non volevo ripetere quell'errore."

Il suo ragionamento mi aveva stupito. Julian poteva sembrare giovane, un po' stravagante, fuori dalle righe, ma aveva una testa di tutto rispetto.

"E lui, come ha reagito?"

Aveva sorriso a quella domanda. "Mi ha pregato di ripensarci, ma quando gli ho detto che ormai ero deciso, mi ha detto che mi avrebbe accompagnato comunque a farlo e che rispettava la mia decisione, anche se non la condivideva."

"Ha passato il test a pieni voti quindi."

"Sì, ma ho deciso di tatuarmi comunque come ricordo di quella giornata!"

Avevo scosso la testa e lo avevo abbracciato.

Ero felice per lui, per come avesse affrontato la cosa e per aver finalmente trovato la felicità.

Siamo GHIACCIO e FIAMMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora