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26 settembre

Erano le 8 quando scesi dalla mia camera. Erano ormai cinque giorni che dormivo dai Greens, tre giorni che passavo con Jay e Zach per cercare di mantenere in piedi il branco.

Arrivai in cucina e, come al solito, c'era una tazza di camomilla ad aspettarmi, gentilmente preparata da Arthur. Gli altri due Greens stavano discutendo piuttosto animatamente circa qualcosa che non ero ancora riuscita a comprendere.

"Buongiorno a tutti." Mi accomodai al loro fianco guadagnandomi una strana occhiata.

"Cosa c'è?" Chiesi.

Nessuno dei due mi rispose. La risposta arrivò ovviamente dalle mie spalle, dal ragazzino con un capelli più rossi che conoscessi. "Hai delle occhiaie orribili, Riley. Fai paura, cazzo!"

"Sempre gentile, Julian." Sbuffai e ripresi a bere dalla tazza.

"Non riesci a dormire?" Le parole gentili di Zach mi fecero scottare le labbra con il liquido bollente. Quell'omone era un gigante, un gigante che mi aveva sempre odiato, ma che dalla morte di Blake, mi trattava con una gentilezza inaudita.

"Non molto..." Risposi, assicurandomi di non guardarlo negli occhi. La verità era che non mi facevo una sana dormita da cinque giorni. Ogni volta che mi sdraiavo e chiudevo gli occhi, il corpo di Blake, il sangue e le urla mi risvegliavano bruscamente, impedendomi di riaddormentarmi. Così avevo passato le nottate a leggere quel dannato volume di anatomia che, nonostante la noiosità dell'argomento, mi teneva sveglia.

Avevo trascorso tutte le giornate impegnandomi il più possibile, fra lavoro, studio e il branco. Avevo fatto di tutto per tenere la testa occupata ed evitare di pensare, pensare a quello che non avevo ancora avuto il coraggio di affrontare.

"Riley stai facendo troppo per noi, tu non sei una Greens e non tocca a te mantenere in vita il nostro branco." Jay era stato crudo come al solito, senza giri di parole aveva detto quello che credevo che tutti ormai pensassero. "E poi non dimenticare che la minaccia di Ghost non è sparita con la morte di Blake, anzi è sempre più imminente. Tu di certo, in queste condizioni, non puoi aiutarci in nessun modo!"

Non ebbi il coraggio di alzare lo sguardo. Mi stavo comportando come una vigliacca che non voleva affrontare ciò che più mi faceva soffrire. Non aveva senso rimandare l'inevitabile, quello non faceva altro che peggiorare le mie condizioni, ormai il mio potere era sempre più fuori controllo.

Mi alzai dalla sedia, lavai la tazza che avevo utilizzato e mi apprestai a ritornare in camera per preparare qualcosa da portare con me.

"Hai ragione. Starò via per un paio di giorni, non di più. Quando tornerò continuerò ad aiutarvi con il branco e cercheremo di trovare una soluzione per Garreth."

Ero uscita dalla stanza senza sentire la risposta dei due, ma sapevo che condividevano a pieno la mia decisione. In quel momento non ero di aiuto per nessuno, dovevo prima affrontare i miei demoni, dopo avrei potuto aiutare gli altri ad affrontare i loro.

Avevo recuperato qualcosa dalla mia camera provvisoria ed ero andata a casa a sistemare le ultime cose. Mi ero assicurata di avvisare Isi e Francis della mia partenza e avevo affidato loro le cure di Teo.

Stavo per chiudere la porta di casa quando Julian comparve al mio fianco.

"Sei sicura di voler andare via da sola?" I suoi occhi blu notte mi stavano scrutando con attenzione.

"Sì, ho bisogno di riprendermi. La minaccia di Garreth è più viva che mai, non posso permettermi di stare ancora in questo limbo."

Mi sorrise. "Sei una delle persone più forti che conosco, Riley. Fai quello che devi, mi occupo io di loro in tua assenza."

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