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29 ottobre

Entrai all'interno della casa e la quantità di gente che vidi fu decisamente inferiore a quella che c'era fuori. Erano per lo più vampiri che non amavano particolarmente il sole sulla pelle e si erano rifugiati all'interno.

Vidi Madeleine parlare con Edgar e subito mi ricordai di quello che la strega aveva scoperto di recente e del loro legame di parentela.

Mi avvicinai ai due e riuscii a scorgere le loro espressioni rilassate, segno che avevano legato senza troppi problemi.

"Ehi Riley! - Mi salutò il vampiro - mi stavo proprio chiedendo dove fossi!"

Sorrisi. "Tu non dovresti essere in qualche ufficio a confabulare per salvare il mondo?"

"Ci siamo appena concessi una pausa di cinque minuti. Stavo per scoppiare stando seduto per così tanto tempo!"

Risi. Edgar poteva anche essere un vampiro molto anziano, ma il suo modo di porsi e di relazionarsi con gli altri erano genuino e semplice.

"Come va fra voi due?" Chiesi guardandoli.

"Beh - disse lui sospirando - ci stiamo imparando a conoscere... infondo siamo parenti."

Madeleine sembrava più cauta, ma non a disagio, finalmente sembrava essersi liberata di quel peso che pareva sempre opprimerla.

"Sono felice che tu, Med, abbia scoperto la verità. Adesso puoi far pace con il tuo passato e pensare solo al tuo futuro."

"Sono contenta anche io. Non è stato semplice da accettare, ma Lucas e anche Edgar mi hanno aiutato molto."

"Ohh, quindi tra te e Lucas va tutto a gonfie vele?!" La provocai.

Lei rise. "E' tutto fantastico con lui e tutto il branco non sembra avere problemi con il nostro legame."

Dopo la morte di Blake, tutto il branco era diventato più aperto, tollerante e unito. La grave perdita che avevano subito li aveva resi più forti e coesi. Oliver poi stava facendo un lavoro magistrale come Alfa, si stava dimostrando aperto a suggerimenti, sempre disponibile e felice del suo nuovo ruolo.

Proprio mentre pensavo a lui, lo vidi scendere le scale tenendo la mano a Julian. Il rosso aveva un espressione triste con quegli occhi del colore della notte, che sembravano spenti.

Sono stata proprio una stronza con lui.

"Ehi ragazzi, vado a parlare con l'Alfa. Ci vediamo in giro e... Edgar salutami Lizzie." Gli salutai e mi diressi verso la coppia Alfa.

Quei due stavano davvero molto bene insieme. La pelle olivastra di Oliver era in contrasto con quella bianca e candida di Julian; uno aveva i capelli castani tendenti al biondo, l'altro rossi come una ciliegia.

Erano diversi, quasi agli antipodi, ma stavano bene insieme. Oliver guardava Julian con gli occhi luccicanti e quando lui gli era vicino non riusciva mai a distogliere lo sguardo. Il rosso, da parte sua, sembrava non aver più occhi che per l'Alfa; se prima flirtrava con qualsiasi essere si muovesse, da quando stavano insieme, non si soffermava più di un secondo su nessuno.

Ridevo ancora nel ricordare quello che mi aveva raccontato Julian sulla reazione di Oliver quando aveva scoperto del perché del suo soprannome.

A quanto pareva erano andati al cinema per vedere un film che si chiamava proprio HONEYMOON. A metà del film, in un momento davvero triste, quando la coppia protagonista stava per lasciarsi, Oliver aveva gridato: "Sei davvero un bastardo, Julian!"

Tutti si erano girati nella loro direzione, compreso lo stesso Julian. "Perché stai urlando, honey?"

"Tu... tu... mi chiami honey, ma non significa tesoro vero?" Continuò tenendo un tono di voce alto.

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