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"Non mi farò battere da voi due mocciosi!" L'ennesimo urlo di Garreth fu quella volta accompagnato da un'altra ondata del suo nuovo potere.

Era forte. Indubbiamente più di chiunque altro avessi fronteggiato, ma la somiglianza con il mio potere lo rendeva altrettanto debole.

Quella volta non innalzai nessuno scudo, ma attaccai anche io.

Feci ricorso alla magia pura che albergava dentro di me, a quella fonte inesauribile che mi alimentava. Era la prima volta che toccavo con mano la potenza del mio potere, di solito avevo sempre cercato di contenerlo il più possibile, ma in quel momento lo lasciai libero di mostrarsi e di combattere.

Un'onda azzurra, inarrestabile come uno tsunami, si abbatté contro il potere dorato emesso da Garreth. Incontenibile proprio come il mare, la mia magia travolse completamente quella dello stregone, spingendolo contro la parete più vicina.

"Wow! Tutto questo è fichissimo!" La voce gioiosa di Julian penetrò in me, facendomi rilassare. Quella calma mi fu utile per richiamare a me quell'enormità di forza.

Lo stregone si alzò claudicante e mi rivolse un'occhiataccia. "Come ci siete riusciti? Come avete fatto a ingannarmi così?!"

Caleb al mio fianco rise. Non era però la solita risata che utilizzava con me, ma una più aspra, amara e cattiva. Era una risata che parlava di dolore profondo e rabbia accumulata, era una risata che portò tutti a guardare il Traghettatore con ansia e timore.

"Noi non abbiamo fatto niente. Sei stato tu a sottovalutare tutti i tuoi nemici!" Il suo tono di voce era freddo, scontroso e tagliente.

"I tuoi problemi sono iniziati con Charlene: hai creduto che torturandola in quel modo avresti scoperto la verità, ma lei si è dimostrata più forte di quanto avessi previsto. Lei non solo ha sopportato tutto quello che le hai fatto, ma ha anche avuto la forza di mentirti, di manovrarti come un burattino. Ti ha raccontato i punti deboli delle due Lancaster, ma non ti ha mai rivelato i loro punti di forza. Inoltre ha anche taciuto sul mio coinvolgimento. Lei sapeva del mio doppiogioco, era stata lei stessa ad affidarmi questo incarico!"

A quelle parole sentii il respiro di Byron mozzarsi. Per uno che aveva sempre considerato Stone come un fratello, non aveva poi riflettuto molto sulle sue azioni. Eravamo stati tutti presi a puntare il dito, a indignarci per il tradimento di Caleb, ma nessuno, nemmeno una volta, aveva provato ad andare oltre i semplici fatti. Byron aveva vissuto con lui per anni, come aveva potuto pensare che Caleb lo avrebbe tradito così facilmente per qualcuno che lo aveva torturato e fatto soffrire all'inverosimile?

Nel frattempo proprio Caleb continuava a parlare. "Hai sottovalutato me, credendo che dopo tutte le cose che mi avevi fatto quando ero un bambino, sarei stato dalla tua parte. Credevi davvero che potesse importarmi qualcosa di avere più potere o di riportare indietro i miei genitori? L'unica cosa che mi è sempre interessata è stata ucciderti!"

Riuscivo a sentire benissimo il dolore in ognuna delle sue parole. Non era vero che non gli importava dei suoi genitori; in fondo glieli avevano strappati quando era solo un bambino, era ovvio che desiderasse riaverli con sé. Ma Caleb non era egoista, non avrebbe mai sottoposto il benessere del mondo alla sua felicità.

"E alla fine il tuo errore decisivo è stato sottostimare il potere di Riley! Hai pensato che una Lancaster dell'Acqua non potesse essere un Originale, e invece sarà proprio lei a decretare la tua fine!"

Sorrisi teneramente di fronte a quelle parole. Caleb era stato l'unico che mi aveva vista per quello che ero fin dall'inizio. Non mi aveva mai scambiata con nessun'altra, aveva sempre visto quello che avevo voluto nascondere. Lui aveva scoperto della mia vera natura senza che fossi io a rivelarglielo.

Siamo GHIACCIO e FIAMMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora