Sogno

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Sarà l'ora legale che mi ha tenuta sveglia fino alle 4 di notte e i pensieri che mi preoccupano, ma una cosa che non mi fa più dormire c'è. È il futuro.

Stiamo attraversando un'altra ondata di COVID, non ci sono notizie positive e non si fa altro che parlare solo di questo maledetto virus. COVID, COVID, COVID. Cosa ne è della nostra esistenza? Cerco in tutto questo caos di distrarmi facendo cose in casa, scrivendo, pulendo, leggendo. La tv nemmeno la guardo più, perchè non aiuta. Provando a riempire le giornate nel nuovo appartamento, mi sento sola. Mi sveglio la mattina, faccio colazione, cerco di rendermi produttiva nello studio, ma non è come una volta, come l'anno scorso o due anni fa. Inizio a provare una certa noia in effetti, seguire le lezioni da casa è palloso, tra orari strani ed attaccati non so quando mangiare, però provo a seguire, per sentirmi anche meno in colpa. Ma nulla è lo stesso. Sono sola in salone davanti ad un pc obsoleto, che guardo la professoressa, altrettanto sola nel suo studio che ci spiega. Sono impresentabile a dirla tutta, non ho voglia di farmi vedere e figuriamoci sentire. E' una lagna. Ogni giorno così, in loop da qualche settimana, per chissà quanto tempo ancora.

Vorrei tanto riprendere andando in presenza a seguire, ma è rischioso, perchè devo viaggiare in treno, scrivere certificazioni su certificazioni ogni giorno e in più, il vaccino di cui si parla, per noi giovani non è ancora accessibile, si è data priorità alle fasce più deboli, a coloro che lavorano nel servizio sanitario e agli anziani. Di noi giovani non c'è traccia. C'è ancora il coprifuoco, di cui pensavo ci fossimo sbarazzati dal primo lockdown e invece... Niente è più come prima. Anche uscire un po' in giro non è più come prima, non ha più lo stesso gusto, la stessa spensieratezza, perchè dopo essersi svagati si torna a stare in casa, e ricomincia la solita spirale.

Ho avuto la malsana idea di scaricarmi TikTok, non so più come intrattenermi ad essere sincera e forse era ora che entrassi a far parte di questo mondo anch'io. So già che me ne pentirò, ma almeno sarò aggiornata sui trend.

C'è un posto in cui mi rifugio spesso mentre chiudo gli occhi, o meglio, quando riesco a dormire. Si trova nel passato della mia adolescenza, è un sogno ricorrente che faccio quasi sempre da qualche periodo, la casa di nonna. Quando l'insonnia mi permette di cedere ad un certo punto nella notte, mi ritrovo in un altro mondo, in una campagna di qualche paesino sperduto e dimenticato da tutti. Evado andando lì, circondata dalla natura, dagli alberi di noce, dal cortile, un posto dove il COVID non esiste, non c'è traccia di nessun virus e sono spensierata. E' bellissimo tornarci ogni volta, mi permette di scappare da questa barbosa routine, e non sono sola, ci sono tutti i miei parenti, ci ritroviamo lì a tavola, mentre aspettiamo che si finisca di preparare il barbecue. Alcune volte invece, se non è la casa di nonna ad apparire nella fase REM, a farlo è la mia città natale, la quale non vedo da un anno, eppure speravo tanto di tornarci la scorsa estate.

Uno di questi due luoghi sono la mia comfort zone, mi permettono di rivivere ciò che non posso fare ora come ora, mi rende contenta poterci tornare, perchè l'attuale presente non mi soddisfa più. Credo che uno dei pochi momenti in cui sono felice, è nel sogno. Poi mi risveglio la mattina, stordita e mi ricordo che sono bloccata qui. È qui che viene la parte più insipida, provo una nostalgia che non riesco a scrollarmi di dosso per non so quante ore, forse starò così per l'intera giornata e proverò frustrazione per la realtà in cui viviamo. Dovevano essere due settimane, ma sono diventati mesi che stiamo così, ancora ostinati da questo virus che ha cambiato le carte in tavola. La felicità provocata dai sogni che faccio si scontra dopo con la monotonia e la realizzazione di non poter viaggiare, di essere impotente. Per la prima volta mi sento impotente di fronte a qualcosa che non dipende da me e mi disillude, perchè nel 2019 eravamo felici nonostante tutto e non lo sapevamo. Davamo probabilmente per scontate tante cose e ora siamo sul filo del rasoio, per non parlare di chi è afflitto in prima persona dal virus, o chi ha perso qualcuno a causa di questo.

Avevo tanti buoni propositi per il 2020, ma è andato tutto in fumo. Tanti erano gli obiettivi e non averne raggiunto neanche uno mi rende ancora più frustrata. La società ci impone di correre, di stare al passo con i tempi, e bisogna fare, essere produttivi e continuare a creare, perchè siamo giovani e non possiamo fermarci, è adesso o mai più. Ruota tutto attorno all'eseguire ciò che facevano le precedenti generazioni, e sinceramente, non fa altro che procurarmi ansia, perchè a 22 anni, passo il tempo in casa cercando di combattere la noia. E dobbiamo anche ritenerci fortunati, perchè non stiamo lottando in trincea, siamo solo a casa, a proteggere gli anziani, sprecando i migliori anni della nostra vita. È così che li definiscono i boomer, alla faccia di questi anni, non mi venissero a dire che alla mia età avevano aperto chissà quale business, o che erano sposati con figli. Ho come l'impressione che siamo sfigati, capitati in un momento iellato, mai alla loro altezza.

"Sei giovane, hai tutta la vita davanti", ma proprio nella fase in cui dovrei formarmi e battere il ferro quando è caldo, non posso fare granché, proprio perchè sono giovane e circondata dall'instabilità dei vent'anni. 

Due settimane in vacanzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora